SAVA. Rimborso Tari. Una parte dell’opposizione scende in campo. E che fine ha fatto l’ex candidato sindaco Mario Pichierri?

SAVA. Rimborso Tari. Una parte dell’opposizione scende in campo. E che fine ha fatto l’ex candidato sindaco Mario Pichierri?

Un manifesto pronto per essere affisso nelle Vie del paese ma, manca l’adesione del movimento “Insieme a voi”

A distanza di quasi sei mesi dalla fine della tornata elettorale, la quale ha riconfermato al primo turno l’imbonitore IAIA alla guida del paese, ecco che l’opposizione, o meglio una buona parte di essa, esce allo scoperto e lascia l’aula istituzionale per esporre al paese la tematica “Rimborso Tari” per gli ultimi 4 anni.

Al manifesto che sta per essere affisso nelle Vie del paese ci sono i simboli del PD, quello di Forza Italia e quello del movimento civico Uniti per Sava ma manca l’adesione del movimento “Insieme a voi” dell’ex candidato sindaco Mario Pichierri. La domanda sorge spontanea: perché il Consigliere comunale Mario Pichierri non ha voluto aderire a questa legittima iniziativa che, tra l’altro, rispetta i diritti del contribuente in tema di tributo pagato in eccesso? Strano. Sembrerebbe. Ma non molto se vogliamo.

Mario Pichierri, è bene ricordarlo, è stato insignito a guida della coalizione che ha fronteggiato IAIA e se il responso elettorale non è stato soddisfacente non lo è stato solo per lui ma bensì anche per le liste che lo supportavano. E alla luce dei numeri e anche dal ruolo, Mario Pichierri, almeno sulla carta, aveva il compito di organizzare il cartello dell’opposizione e non quello di defilarsi da una iniziativa nobile quale può essere il rimborso Tari.

Certo, non è solo da questo comportamento che si evince una presa di distanza di Mario Pichierri dagli altri gruppi dell’opposizione. Molte cose diventano inspiegabili e su questo c’è bisogno di chiarezza da parte dell’ex candidato sindaco. Anche per assoluta onestà politica e, su tutto, per rispetto anche degli alleati, o se volgiamo ex, della passata competizione elettorale.

La politica ha dei passaggi e nelle fasi che, possono pure cambiare, c’è bisogno di franchezza e di rispetto su tutto dell’elettore che ha votato Mario Pichierri.

Voci di corridoio, addirittura, dicono che lo stesso si è rifiutato di apporre la sua firma per una semplice richiesta di accesso agli atti avanzata dagli altri partner dell’opposizione. Incredibile. La richiesta di accesso agli atti, nella nostra democrazia, è sinonimo di trasparenza e chi amministra la deve dimostrare con le classiche carte.

Sono molti i tasselli mancanti e Mario Pichierri deve uscire allo scoperto e dire ciò che vuole fare. Ai giorni nostri ha aperto una sede del suo movimento. Sacrosanto questo. Ma deve mettere fine alle innumerevoli voci che lo danno come stampella di IAIA.

Dimostri, in tutti i modi, che la coalizione che lo ha supportato nella passata primavera non si è sbagliata nell’averlo scelto. Caso contrario, le voci diventano certezze. E su questo, IAIA ringrazia.

Una manna dal cielo gli è piovuta addosso e questo serve, a IAIA, a tenere a bada qualche potenziale mal di pancia che può verificarsi all’interno della sua coalizione. Ma Pichierri non scordi, e non lo scordi affatto, che IAIA dal palco lo apostrofò “burrattino”.

E allora un nuovo mastro Geppetto è pronto a tirare le fila e non sappiamo ancora se il “burrattino” è “burrattino” o se ha ancora cognizione dello stato delle cose.

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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