RACCONTI / 33. Ancora cu la bunanma ti Ortenziu!

RACCONTI / 33. Ancora cu la bunanma ti Ortenziu!

Quella volta che, i quattro amici balzani, lo fecero imbestialire di brutto davanti ai clienti del Bar!

Andiamo con la lingua madre, ora! Sava fine anni ’70, il Bar Elio era il fiore all’occhiello dei Bar del paese. E questo è innegabile. Ortensio stava sempre dietro alla cassa e al bancone c’erano baristi e bariste. Insomma, l’Elio Bar si presentava ben arredato e di ottima fattura. Andiamo al racconto ora. Mi scuso con il lettore se, in alcuni passi, il linguaggio è popolano e per certi versi può anche non piacere.

Ma raccontarlo in modo diverso, magari usando le stesse frasi che furono dette e trasportate in italiano, non hanno lo stesso “gusto”. Proseguo! Un gruppo di amici, un pò balzani per la verità, conoscendo il carattere del simpatico Ortensio, vollero fargli uno scherzo. Ma come? Organizzarono il tutto in questo modo: decisero che nell’ora massima di punta dei clienti uno degli amici doveva effettuare un’ordinazione telefonica e altri due dovevano stare all’interno del bar per seguire attentamente quello che Ortesio rispondeva al telefono.

Quindi, l’ora che fu scelta fu le 7.50. Orario questo pieno di studenti, con la fermata a due passi, e impiegati che si accingevano ad andare al lavoro o al comune oppure nei vari uffici sparsi nel centro del paese. Andiamo al “fattaccio”. Ore 7.50 i due amici balzani entrano nel Bar. Strapieno che per poco non usciva fuori la fila dalla porta. Squilla il telefono. E’ il loro complice dall’altra parte del telefono, puntualissimo con l’orario concordato. “Pronto, “Elio Bar?” Risponde Ortensio: “Buongiorno. Si, mi dica …”

“Senta deve portare tre cappuccini, tre caffè e due cornetti al …” Ortensio: “Un attimo signore che me li scrivo …”. Ortensio prende la penna e il foglietto e scrive le ordinazioni telefoniche. Dall’altra parte della cornetta il complice balzano e i due complici che stanno di fronte ad Ortensio i quali assistono alla scena … “Mi dice gentilmente quanto viene?” “Certo – risponde Ortensio – viene 850 lire”. Il complice risponde: “Va bene …”

Ma Ortensio ribatte: “Scusi signore, ma dove li devo far portare le consumazioni al ragazzo?” Il complice balzano ha pronta la risposta studiata: “Li deve far portare sopra la coppola della minchia!” Ortensio freddo: “Ah si?” E quello dall’altra parte della cornetta risponde: “Si. Bravo!”

Il Bar è strapieno di consumatori, da ricordare. Ortensio, a raccontare dei due complici, sembra apparentemente calmo ma tutto d’un colpo sbotta:” Jeni quà mannaggia chi te muertu. Jèni jèni. Ca ci jieni quà tanta ti culu ti fazzu!”

I complici, lasciarono la fila e scapparono via per le risate …

Giovanni Caforio

viv@voce

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