RACCONTI. Un fatto vero. “Ozziti ti nterra ca no tegnu l’assicurazioni!”

RACCONTI. Un fatto vero. “Ozziti ti nterra ca no tegnu l’assicurazioni!”

E’ successo 30anni fa e il dialogo tra l’investitore e l’investito è in rigoso dialetto, marcatamente popolano

Con la mia macchina mi trovavo dietro ad un auto che, ad un incrocio, investe un savese con la bicicletta. Autista e investito furono “attori” di questo fatto che di seguito è raccontato.

Via Ippolita Prato angolo Via Macallè. Sul rettilineo della strada principale avviene lo scontro. La bicicletta non rispetta il dare precedenza all’auto e da qui l’impatto. Il malcapitato resta a terra dolorante. Immediatamente scendo dall’auto e cerco di rendermi utile all’occasione. Ma è da seguire il dialogo tra l’autista e l’investito …

Autista: “Ozziti, ozziti ti nterra …”

Investito: “Ohi, ohi sta moru …”

Autista: “Viti ci la spicci e ozziti am prima …”

Investito: “Chiamatmi fijma …”

Autista: “Ozziti, ozziti, mannaggia chi te muertu!”

Investito: “Purtatmi allu spittali. Sta moru!”

Autista: “Ozziti, ozziti, ozziti mannaggia San Gggiuanni!”

Investito: “Ohi la mamma mia. Sta moru …”

Autista: “Ozziti ca no tegnu l’assicurazioni, li murtacci tua!”

L’investito di colpo si alza da terra e sbotta: “E ncula a chi te muertu e nò mlù tìni prima!”

 

Giovanni Caforio

 

 

 

 

viv@voce

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