TARANTO. “L’ingerenza del Presidente della Provincia Tamburrano”

TARANTO. “L’ingerenza del Presidente della Provincia Tamburrano”

Nota stampa della  Segreteria Sds Stefàno

La collaborazione tra gli Enti é fondamentale ai fini della crescita e del rilancio del territorio, ma gli sconfinamenti di un Ente su un altro Ente locale, le indebite ingerenze sono davvero deleterie. Andando nello specifico, ciò è quanto ha fatto Martino Tamburrano, Presidente della Provincia, il quale ha stigmatizzato la condotta della Giunta comunale e del Consiglio comunale di Taranto che hanno deliberato la variante al l’adozione del Piano regolatore del Porto che non prevede l’allungamento del pontile petroli Eni, funzionale al progetto Tempa Rossa. Una caduta di stile del Presidente Tamburrano nonché un “uscita” fuori luogo o meglio una “intromissione” nelle scelte di esclusiva pertinenza dell’Amministrazione comunale. Tamburrano, Sindaco di Massafra, farebbe bene ad occuparsi della sua città, piuttosto che entrare in merito a questioni che non gli appartengono.

Essere il Presidente della Provincia comporta un ruolo di coordinamento tra i Comuni nell’ambito delle competenze attribuite dalla legge: ciò non implica affatto il giudizio sull’operato di un Consiglio comunale libero, quale ‘è quello del capoluogo tarantino, che ha assunto una sua precisa posizione.

 Ricordiamo al Presidente Tamburrano che il Consiglio comunale è l’espressione della libera volontà dei cittadini che ha eletto al governo della città quelle persone che sono appunto rappresentative della comunità tarantina; il Presidente Tamburrano non può sostituirsi a chi è stato scelto dal popolo.

Immaginate un pó se avvenisse il contrario, se cioè il Sindaco Stefàno interferisse sulle vicende e scelte ricadenti sul territorio massafrese: sarebbe un grave sgarbo istituzionale e infatti mai e poi mai il primo cittadino farebbe una cosa del genere.

Sulla terra e anche in politica non siamo (fortunatamente) tutti uguali e Stefàno non è Tamburrano.

Il presidente Tamburrano afferma: ” il porto non è soltanto del capoluogo ionico” .

Certo, è così, ma il Presidente non può precludere alla massima assise tarantina la scelta di assumere un proprio indirizzo divergente dalla sua posizione.

Lo stesso capo dell’Amministrazione di via Anfiteatro dichiara: ” Tempa Rossa è una scelta che prenderà la Consulta dello Sviluppo” .

Ribadiamo il ruolo e l’importanza di tale soggetto, che però non è previsto nè statuito dalla leggi sugli Enti locali e che ha una funzione di supporto interistituzionale, fermo restando che gli Enti Comune e Provincia hanno un peso prioritario ed esclusivo, poiché previsto dalla legge.

Presidente Tamburrano, non va confuso il ruolo amministrativo del Comune con la funzione della Consulta; un fraintendimento del genere le ha fatto affermare: “Decide la Consulta”.

Dicendo così, ha preso – come si suol dire – “lucciole per lanterne”, avendo alla base un’errata considerazione dei poteri dell’uno e dell’altro soggetto.

Ma non è questo il problema: non giova a nessuno assistere ad una guerra di competenze, meno che mai alla collettività ionica.

Il problema è a monte; quel via libera alla Variante del Piano Regolatore del Porto ha una valenza sociale e di coscienza, anzi proprio di vita: bloccare Tempa Rossa vuol dire tutelare l’ambiente, difendere a spada tratta il Bene Salute, non accumular inquinamento su inquinamento.

Non si può in alcun modo esautorare il Consiglio comunale di Taranto di questo potere.

Se poi l’Indole, l’atteggiamento e la condotta di Tamburrano è filo-industriale , è un problema suo, e Presidente glielo chiediamo come cortesia, non lo faccia pesare sulle spalle dei Tarantini.

La grande industria ci ha penalizzato fin troppo! Non ce ne serve altra!

Un’ultima considerazione. Avete certamente capito ora perché siamo stati sempre contrari alle larghe intese (sic) per l’elezione alla Presidenza della Provincia di Martino Tamburrano, e abbiamo avversato con tutte le forme questa ipotesi “ibrida”.

La Segreteria

Sds Stefàno

viv@voce

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