GROTTAGLIE. Cuperlo: “Questa crisi è figlia della destra, della sua cultura e della sua ideologia”

GROTTAGLIE. Cuperlo: “Questa crisi è figlia della destra, della sua cultura e della sua ideologia”

Ospite a Grottaglie per la festa dell’Unità, parla della crisi e del lavoro

Ieri durante la prima serata della Festa dell’Unità, organizzata dal Partito Democratico, tra gli ospiti previsti nel dibattito politico che ha preceduto lo spettacolo, il nome di Gianni Cuperlo. La domanda secca: cala la produzione industriale e aumenta il debito pubblico, siamo condannati ad una recessione senza fine? Cuperlo risponde che a fronte di una crisi come quella degli ultimi sette anni, che in un secolo e mezzo non ha conosciuto precedenti, la cosa importante da fare è capire se la strada che si sta percorrendo sia quella giusta.

“Il calo della produzione e il debito pubblico sono una via crucis per l’Italia e l’Europa da anni”. Cuperlo afferma che l’Italia sia una grande nazione, un grande paese d’Europa, nonostante la crisi. L’Italia, l’ottava potenza industriale che negli ultimi anni ha perso il 25% della produzione, e che vede le famiglie scivolare nella soglia di povertà.

“Il problema è capire cosa è accaduto in questi anni e perché siamo arrivati a questa situazione” afferma Cuperlo. Lo stesso cita tre importanti articoli della nostra Costituzione. L’art. 1; l’art. 3; e l’articolo 36: “Questi articoli letti insieme rappresentano l’idea di società, di coesione, di voglia di stare insieme di questo popolo. Se siamo arrivati qui è perché questa idea è stata lasciata in disparte”.

Tutto rimasto sulla carta dunque. Cuperlo sostiene che sin dall’inizio l’Italia abbia risposto male alla crisi, rassegnandosi all’idea che non vi fossero alternative. “La destra ha fondato la sua azione sull’idea di mancanza di alternative. L’alternativa invece esiste”. L’alternativa di cui parla, si chiama politica monetaria espansiva: “Bisogna aiutare la domanda a riprendersi e bisogna aiutare le famiglie a fare la spesa. L’Europa non lo ha fatto e l’Italia non può di certo farlo da sola”.

Cuperlo sostiene che bisogni investire, e che l’Italia da questo punto di vista sia stata troppo timida, pensando che l’austerità fosse la soluzione per uscire dalla crisi. Il risultato? Secondo Cuperlo il risultato sono due macchie sulla coscienza dell’Europa, chiamate Balcani e Grecia. Per quanto riguarda gli sprechi,

Gianni Cuperlo afferma che in Italia di sprechi ce ne sono, e sono patologie di questo paese, anche se a suo dire, la spesa pubblica pro-capite in Italia è inferiore a quella degli altri paesi d’Europa. Dunque, perché l’Italia è vessata dalla crisi?

La risposta di Cuperlo è che questa crisi è figlia della destra, della sua cultura e della sua ideologia.

Elena Ricci

viv@voce

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