Taranto. FESTIVAL MAJORANO, E’ L’ORA DI “AVASTE CU LE CHIANDE”

Taranto. FESTIVAL MAJORANO, E’ L’ORA DI “AVASTE CU LE CHIANDE”

La rassegna dedicata al teatro dialettale continua giovedì 23 marzo al “Fusco”

Ancora un appuntamento da non perdere. Secondo spettacolo in cartellone per Il “Festival del Teatro Amatoriale Dialettale Alfredo Majorano”, istituito dal Comune di Taranto e giunto alla terza edizione, realizzato dall’Associazione Artistico Culturale “Compagnia Teatrale Lino Conte” su mandato della Fita Puglia.

Il programma organizzato dai direttori artistici Lino Conte e Aldo Salamino prosegue con la Compagnia “I viandanti sognatori” e la commedia “Avaste cu le chiande”, due atti di Nicola Causi. L’appuntamento è fissato per giovedì 23 marzo alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Comunale Fusco.

Il marchese Ottavio Quinto degli Scandiffi di sopra è un nobile tarantino che vive con il solo scopo di arricchire la sua collezione di conquiste femminili. Sposato con Azeglia, alloggia nel suo palazzo con la madre Brunilde. Non ha figli. Al suo servizio il cameriere Floro, omosessuale, odiato dal suo datore di lavoro, e la dama di compagnia dell’anziana madre Ofelia, oggetto delle attenzioni del nobile.

Per caso quest’ultimo scopre un presunto tradimento della moglie Azeglia e sempre più convinto di allontanare la fedifraga consorte viene però convinto dal desistere dal ripudiare la donna da don Fulgenzio, l’istitutore presente a palazzo. Il sacerdote riesce con la volontà di Ottavio a far intraprendere ad Azeglia un percorso di recupero morale, attraverso l’intervento di Suor Ortensia, una ex monaca di clausura impegnata al recupero di donne peccatrici.

Arrivata a palazzo, Ottavio riconosce nella suora una sua amante conosciuta in un cafè chantant, da cui apprende che Floro è il frutto della loro fugace relazione. Ottavio è sconvolto da tale rivelazione.

La donna però ha finto in accordo con don Fulgenzio di essere monaca ed altri non è che la sorella del prelato che a sua volta è amante di Azeglia. Il nobile dopo un iniziale senso di disperazione ed in seguito all’apparizione del trisavolo Ottavio primo degli Scandiffi di sotto accetta questa sua paternità dando così a Floro il suo titolo nobiliare, battezzandolo come Ottavio sesto degli Scandiffi di sopra.

In scena Nicola Causi, Johnny Tito, Antonio Solito, Maurizio Ambriola, Palma Renò, Raffaella Di Pilato, Katia Cavallo, Loris Pellecchia e Michele Ladiana con la regia dello stesso Causi. Scenografia di Pasquale Strippoli, costumi di Marinella De Donno.

L’ingresso dello spettacolo è previsto a partire dalle 20.30, con sipario alle ore 21. Il costo dei biglietti è di 10 euro per la platea (ridotti Fita, Uilt, Over 70, bambini fino a 10 anni al costo di 8 euro) e di 8 euro per la galleria e le logge. Per informazioni sono a disposizione i numeri 3427103959 e 3923096037.

Il terzo appuntamento con il Festival Majorano è in programma giovedì 13 aprile con la Compagnia “Le panaridde” e la commedia “99% dei batteri”, due atti di Maria Camasta.

 

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