TARANTO. Organizzazioni agricole: «Consorzio Stornara e Tara se ci sei batti un colpo»

TARANTO. Organizzazioni agricole: «Consorzio Stornara e Tara se ci sei batti un colpo»

La delibera di avvio della stagione irrigua 2023 è un fantasma. CIA, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri della provincia di Taranto prendono posizione

Le organizzazioni CIA Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri della provincia di Taranto da circa dieci giorni hanno richiesto copia della delibera di avvio della stagione irrigua 2023, ma il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara ha risposto che non è stata ancora adottata.

Nel frattempo, in maniera unilaterale e con la contrarietà delle organizzazioni di categoria, la dirigenza del Consorzio ha deciso di aumentare il costo dell’acqua giustificandolo con un eventuale probabile aumento dei costi energetici.

«Con molta probabilità, il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara ultimamente avrà acquisito una nuova tecnologica sfera di cristallo che consente di prevedere il futuro», si legge in una nota congiunta delle organizzazioni agricole.

«Al contrario, gli indicatori economici parlano invece di una considerevole riduzione del costo dell’energia nel corso del 2023. Altro mistero che avvolge il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara è quello relativo alla data di avvio della stagione irrigua 2023: nel corso dell’incontro svoltosi il 24 febbraio 2023 con le organizzazioni agricole, era stato chiesto di avviarla in anticipo per consentire di programmare le colture».

Le organizzazioni agricole sono molto preoccupate, in quanto alla data odierna, oltre a non avere conoscenza dell’avvio della stagione irrigua 2023, non è nemmeno iniziata la manutenzione degli stessi impianti irrigui in alcuni casi ormai fatiscenti.

«L’agricoltura ha bisogno di certezze e non può vivere al buio e senza programmazione. La stagione irrigua non parte, mentre da fonti giornalistiche si apprende che le dighe della Basilicata sono comunque piene e a rischio di sversamento di acqua in mare, al danno la beffa. Le organizzazioni agricole CIA Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri chiedono alla Regione Puglia di intervenire in maniera decisa senza sottovalutare la problematica per scongiurare eventuali aumenti già preannunciati».

viv@voce

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