Manduria. UNA MATITA PER LA LEGALITÀ AL LICEO DE SANCTIS GALILEI. INCONTRO DEGLI STUDENTI CON IL VIGNETTISTA-POLIZIOTTO PAOLO PICCIONE

Manduria. UNA MATITA PER LA LEGALITÀ AL LICEO DE SANCTIS GALILEI. INCONTRO DEGLI STUDENTI CON IL VIGNETTISTA-POLIZIOTTO PAOLO PICCIONE

In occasione dell’assemblea di Istituto del 22 dicembre scorso, un gruppo studenti e studentesse del Liceo “De Sanctis-Galilei” ha avuto l’opportunità di assistere all’incontro formativo in modalità di videoconferenza, intitolato “Una matita per la legalità”, tenuto dal Vice Ispettore della Polizia di Stato, Paolo Piccione, in forza presso il distaccamento di Manduria della sezione di Polizia Stradale di Taranto

La tematica centrale della lezione laboratoriale on line proposta dal vignettista manduriano è stata l’educazione alla legalità , veicolata attraverso l’uso dell’arte fumettistica, la cui forza espressiva si è basata su un linguaggio iconografico, capace di oltrepassare metaforicamente lo schermo e far immergere i giovani liceali in un’atmosfera arguta, frizzante ed allo stesso tempo impegnata.

La satira, principale arma espressiva del vice ispettore possiede, infatti, la peculiarità di far ridere e riflettere allo stesso tempo, aprendo gli occhi sul mondo che ci circonda e facendocene cogliere i particolari più significativi. Come spiegato dallo stesso Paolo Piccione, il genere satirico affonda le sue radici nell’antica Roma ed etimologicamente deriva dal termine “satura lanx”, con cui si indicava il piatto contenente varie primizie che veniva offerto agli dei e che viene, oggi, opportunamente accostato alla varietas stilistica propria del genere.

Il binomio “fumetto e satira” costituiscono così per la matita del vice ispettore un connubio indissolubile e vincente: il suo disegno pungente è ispirato e veritiero, il suo tratto è leggero e i colori vivaci si mostrano piuttosto accattivanti per il giovane pubblico.

Durante l’incontro gli studenti sono stati, inoltre, invitati ad una partecipazione attiva e si sono curiosamente cimentati nell’interpretazione estemporanea di alcune vignette proposte, che hanno dato così il via ad interessanti dibattiti sui più svariati temi di attualità.

Il vignettista ha esposto, infatti, alcuni tra i lavori più simbolici realizzati nella sua strepitosa carriera, in cui sono state toccate problematiche di vario interesse sociale, economico e culturale: la violenza sulle donne, evidenziato mirabilmente nella vignetta dell’“uomo giullare”, un uomo che sceglie di agire in base al comportamento della donna, rappresentata a sua volta come prigioniera del cuore-cella dell’essere spregevole che ne custodisce gelosamente la chiave; la lotta contro la criminalità, sintetizzata dai tratti di una vignetta in cui un prestigiatore associa metaforicamente un coniglio ad un camorrista; la propaganda, l’inquinamento, il bullismo, il razzismo, la guerra.

Tra le realizzazioni più recenti, non è mancata la riflessione su una vignetta dedicata al coronavirus, rappresentato con i capelli di Boris Johnson per alludere alla nuova variante inglese. In virtù del suo lavoro nelle forze dell’ordine e non solo, l’artista Paolo Piccione ha raccomandato agli studenti l’importanza, in ogni lavoro satirico, di non andare oltre la soglia del “politically correct”.

Occorre, infatti, essere sempre al corrente dell’esistenza di alcuni canoni morali, per evitare il verificarsi di spiacevoli inconvenienti e per realizzare un’arte piacevole e corretta allo stesso tempo. Alla domanda rivoltagli dagli studenti riguardo possibili nuovi argomenti che gli piacerebbe immortalare nei tratti della sua matita, Piccione ha risposto che spera semplicemente di potersi servire dell’arte della vignetta per disegnare un 2021 sereno e pieno di tranquillità.

Questo incontro formativo, che rientra nell’ambito delle iniziative didattico-educative di educazione alla legalità programmate dal dirigente scolastico, prof.ssa Maria Maddalena Di Maglie, è stato, dunque, una gemma preziosa che ha illuminato gli studenti, dando loro una nuova linfa e accendendo quella fantasia e quella libertà creativa, che sposa bene l’acquisizione della competenza di cittadinanza globale con l’amore dell’arte.

Davide Brunetti

viv@voce

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