Siamo davvero tuttx sotto lo stesso sole?

Siamo davvero tuttx sotto lo stesso sole?

Com’è il sole spagnolo? Abbiamo iniziato a farci accarezzare la pelle dal sole iberico la scorsa domenica, quando la nostra avventura ha avuto inizio

Dal 14 al 21 ottobre Coma-ruga, cittadina marittima a circa 50 km da Barcellona, inCatalogna (Spagna), ospita il corso di formazioneYouth work deconstructing violent extremism (Youth workers che decostruiscono l’estremismo violento), cofinanziato dal programma Erasmus+.

Io faccio parte del fortunato gruppo di delegatx provenienti da Giordania, Estonia, Italia, Lettonia, Libano, Spagna, Tunisia, Turchia, selezionatx per via della propria esperienza di youth workers e della capacità di agire come moltiplicatori direttx nella propria comunità, per la promozione di diritti civili e umani.

Nelle ore antimeridiane di giovedì 18 ottobre, ho facilitato “Once Upon a Body”, serie di attività di formazione non formale legate alla cultura delle differenze e alla corporeità.

L’incontro si è aperto con la divisione in tre gruppi e con la richiesta, rivolta a ciascuno di essi, di compiere una task. È seguito un debriefing, in cui si è discusso sulla possibilità di unire le forze per obiettivi e scopi simili, nella certezza che la condivisione delle diversità e delle unicità di ogni individuo porta sempre un valore aggiunto e ad un numero maggiore di possibili soluzioni.

Tra le riflessioni, anche quella sul peso delle parole, che ha fornito l’assist per la chiarificazione del concetto di normalità e di alcuni lemmi e alcune definizioni interne alla comunità LGBTIQ+, al fine di denunciare la necessità di un linguaggio inclusivo che renda visibile e valorizzi l’identità di ciascun essere umano e risponda alle sue personali necessità.

I partecipanti hanno avuto modo, mediante esercizi legati alla teatralità, di lavorare sulla percezione del proprio corpo nello spazio e in relazione agli altri corpi, sperimentando in coppia eye contact, esplorando lo spazio ad occhi chiusi e parlando all’unisono.

Un secondo debriefe è risultato utile per dissipare alcuni dubbi che erano sorti durante l’enunciazione del vocabolario rainbow, in particolare sul binarismo di genere e sull’intersessualità, con la condivisione del punto di vista del tunisino Seif, studente di medicina.

In chiusura, è stato proposto un role play: le questioni affrontate denunciano l’ineguaglianza sociale, spesso fonte di discriminazione ed esclusione, e aiutano i/le/* partecipanti a scoprire l’empatia e suoi limiti, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla disuguaglianza delle opportunità nella società, favorire la comprensione delle possibili conseguenze personali di appartenenza a determinate minoranze sociali o gruppi culturali e cercare possibili soluzioni.

«È stata una esperienza nuova e unica per me.» Lo dichiara il turco Ozan, che aggiunge: «Abbiamo cercato di immedesimarci in coloro che vengono esclusi dalla società, abbiamo sofferto per loro, ma, nel contempo, è stato un’attività divertente.»

Siamo sotto lo stesso sole? La società non è equa. I nostri occhi possono vederlo, i nostri corpo possono dirlo, i nostri cuori possono sentirlo. Abbiamo bisogno di cambiare prospettiva, abbiamo bisogno di indossare le scarpe di qualcun altro/a/*, abbiamo bisogno di condividere le nostre storie.

«Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»: Gandhi docet.

Noi continuiamo la nostra avventura sotto il sole spagnolo, sulla Costa Dorada, con una nuova speranza.

«Siamo come granelli di sabbia – suggerisce l’italiana Elisabetta – Quando siamo più vicini, siamo più forti e possiamo supportarci a vicenda.»

Luigi Pignatelli,

attore, scrittore e attivista

Presidente di Hermes Academy

Presidente di Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto

Direttore della rainbow social housing Taras CasArcobaleno

luigi_pignatelli@hotmail.it

http://hermesacademy.blogspot.com/

 

 

Are we all under the same sun?

Are we all under the same sun? How is the Spanish sun? We started to let it caress our skin last Sunday, when our adventure started.

Coma-ruga, a maritime town about 50 km from Barcelona, in Catalonia (Spain), hosts the training course Youth work deconstructing violent extremism, co-funded by the Erasmus+ program, from 14 to 21 October. I am one of the lucky delegates from Estonia, Italy, Jordan, Latvia, Lebanon, Spain, Tunisia, Turkey, selected because of our experience of youth work and the ability to act as a direct multiplier in our communities, for the promotion of civil and human rights.

In the morning hours of Thursday 18 October, I facilitated “Once Upon a Body”, a series of non formal training activities linked to the culture of differences and corporeity.

The meeting opened with the division into three groups and with the request, addressed to each of them, to perform a task. A debriefing followed, in which the possibility of uniting forces for similar goals and purposes was discussed, in the certainty that sharing the diversity and uniqueness of each individual always brings added value and a greater number of possible solutions.

Among the reflections, that on the weight of words provided the assist for the clarification of the concept of normality and some lemmas and some definitions within the LGBTIQ+ community, in order to denounce the need for an inclusive language that makes visible and enhance the identity of each human being and respond to his/her/their personal needs.

Participants have been able, through exercises related to theatricality, to work on the perception of their body in space and in relation to other bodies, experimenting in pairs eye contact, exploring the space with eyes closed and speaking simultaneously, as if two persons were one person.

A second debriefe was useful to dispel some doubts that had arisen during the enunciation of the rainbow vocabulary, in particular on gender binarism and on intersexuality, with the sharing of the point of view of Seif, a medical student from Tunisia.

In closing, the role play “A step forward” was proposed: the issues addressed denounce social inequality, often a source of discrimination and exclusion, and help the participants to discover the empathy and its limits, with the aim of increasing awareness on the inequality of opportunities in society, fostering the understanding of the possible personal consequences of belonging to certain social minorities or cultural groups and looking for possible solutions.

«It was – Ozan from Turkey says – a first time and unique experience to me. We tried to feel as the ones who are escluded from the society, we felt bad for them, but it was also a fun activity.»

Are we under the same sun? Society is not equal. Our eyes can see it, our bodies can say it, our hearts can feel it. We need to change point of view, we need the wear other shoes, we need to share our stories.

«Be the change you want to see in the world»: Gandhi says.

We continue our adventures under the Spanish sun, on Costa Dorada, with a new hope.

«We are like the sand grains. – Elisabetta from Italy suggests – When we are closer, we are stronger and we can support each other.»

Luigi Pignatelli,

actor, writer and activist

President of Hermes Academy

President of Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto

manager of the rainbow social housing Taras CasArcobaleno

luigi_pignatelli@hotmail.it

http://hermesacademy.blogspot.com/

 

 

viv@voce

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