Francesca Franzoso: “Solidarietà a personale Cittadella della Carità”

Francesca Franzoso: “Solidarietà a personale Cittadella della Carità”

Nota stampa della Capolista Forza Italia circoscrizione Taranto Elezioni regionali

“Esprimo la mia solidarietà ai dipendenti della Cittadella della Carità, struttura sanitaria del territorio caratterizzata da sempre da assoluti livelli di efficienza, e sono certa che si troveranno i modi e le risorse per mantenere certezze occupazionali ai lavoratori, con l’esperta guida dell’Arcivescovo Monsignor Filippo Santoro, unico vero “riferimento politico” del nostro territorio.

Quella della Cittadella della Carità, una struttura di eccellenza che incredibilmente rischia di chiudere, è l’ennesima criticità della sanità jonica che, dopo dieci anni di “politica sanitaria” della Regione Puglia guidata da Nichi Vendola con la “complicità politica” del Partito Democratico di Michele Emiliano, è ridotta in ginocchio, nonostante che la sanità assorba da sola l’80% circa del bilancio regionale.

Solo negli ultimi cinque anni, in particolare, nella provincia di Taranto sono stati “tagliati” circa duemila posti letto e sono stati chiusi due ospedali, a Mottola e Massafra, senza che siano state create alternative per assicurare l’assistenza sanitaria ai cittadini.

“Tagli” che hanno colpito drasticamente anche il personale della sanità pubblica, soprattutto perché non è stato reintegrato negli organici coloro che sono andati in pensione, creando così gravi disservizi anche in settori delicatissimi, come, per esempio, negli Ambulatori di Oncologia di Manduria e di Castellaneta.

Il risultato di questa dissennata politica sanitaria regionale sono i lunghissimi tempi delle “liste di attesa”, anche per esami diagnostici di grande importanza, come la mammografia, ritardi che costringono i cittadini che possono permetterselo, a ricorrere alle prestazioni della sanità privata, mentre i meno abbienti sono costretti ad aspettare nell’ansia.

Allo stesso modo moltissimi cittadini del nostro territorio sono costretti, per poter ricevere una assistenza adeguata, ai cosiddetti “viaggi della speranza” per recarsi nelle strutture pubbliche di altre regioni, tra l’altro costringendo i loro parenti a sostenere notevoli spese di soggiorno e di trasferimento e a trascurare le loro attività lavorative e imprenditoriali.

Eppure per cambiare questo stato di cose non è necessario destinare maggiori risorse alla sanità, ma basterebbe nominare manager di comprovata esperienza e capacità, per riuscire finalmente a introdurre nella sanità pubblica criteri gestionali privatistici e meritocratici.

Delle tante criticità c’è una in particolare che offende la mia sensibilità di cittadina pugliese e di donna: l’assenza dell’ostetricia nell’Ospedale di Manduria, un tempo reparto di riferimento di tutte le partorienti dell’intero versante orientale della provincia di Taranto.

Al di là del sacrosanto diritto di ogni donna di partorire a una distanza ragionevole da casa, in caso di una gravidanza a rischio che richiede un intervento chirurgico d’urgenza, la partoriente dovrebbe raggiungere gli ospedali di Taranto o di Grottaglie con tempi di percorrenza che, a causa dei pessimi collegamenti stradali di questa zona, potrebbero prolungarsi anche per oltre mezz’ora, mettendo a repentaglio la vita della donna e del bambino: quanto vale per Vendola ed Emiliano la vita di una partoriente o di un nascituro?”

Francesca Franzoso

Capolista Forza Italia circoscrizione Taranto Elezioni regionali

viv@voce

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