World Happiness Report delle Nazioni Unite: l’Italia non è un paese felice

World Happiness Report delle Nazioni Unite: l’Italia non è un paese felice

La Svizzera si aggiudica la TOP 10 di Paese più felice al mondo, seguita da Islanda e Danimarca. Fuori dai primi dieci posti invece gli Stati Uniti

La Svizzera si aggiudica la palma di Paese più felice al mondo, seguita da Islanda e Danimarca. Ma le cose vanno molto peggio per Italia, Grecia e Spagna. A rivelarlo è il nuovo World Happiness Report delle Nazioni Unite. Secondo il dossier, pubblicato per la prima volta nel 2012, nella top ten ci sono poi Norvegia, Canada, Finlandia, Paesi Bassi, Svezia, Nuova Zelanda e Australia. Fuori dai primi dieci posti invece gli Stati Uniti, che si sono piazzati quindicesimi.

Il rapporto afferma che le istituzioni dei tre Stati europei sono state troppo deboli nel gestire la crisi finanziaria, e per questo il tasso di felicità media nazionale è crollato. Se si confrontano i livelli attuali con quelli precedenti alla crisi, la Grecia è la nazione che ha visto il calo maggiore, con un peggioramento dell’1,5%, seguita dall’Italia con lo 0,8% e dalla Spagna con lo 0,7%. In generale, tra i 158 Stati analizzati dagli esperti dell’UN Sustainable Development Solutions Network, la Penisola si è piazzato in 50esima posizione, mentre la Grecia è finita addirittura 102esima.

Meglio la Spagna, al 36esimo posto, e ancor di più la Gran Bretagna, 21esima, la Germania, 26esima, e la Francia, 29esima.Per quanto riguarda invece i fanalini di coda della classifica, otto dei dieci Paesi più infelici si trovano nell’Africa subsahariana. La bandiera nera va al Togo, preceduto di poco dal Burundi, e ancora da Siria, Benin e Ruanda.

The World Happiness Report misura la “Felicità interna lorda”, ed invita i Paesi dell’Onu ad adottare il proprio indice di felicità come guida per migliorare le politiche interne. Nel dossier, esperti leader in campi come economia, psicologia, statistiche nazionali, salute e ordine pubblico descrivono infatti come le misure del benessere possono essere efficacemente utilizzate per valutare il progresso.

Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è colpa della crisi che ha portato il Bel Paese ad un declino inesorabile.

viv@voce

Lascia un commento