SAVA. Ufficio postale: un vero problema per la nostra comunità

SAVA. Ufficio postale: un vero problema per la nostra comunità

Presentata denuncia alla Procura della Repubblica  e alla dirigenza nazionale di Poste italiane

Che Sava sia calpestata, e a volte anche schiacciata, non è mica una novità. Marpioni della politica che hanno badato esclusivamente alla crescita dei loro interessi (e di che maniera è stata la crescita!) grazie al consenso popolare, tradito subito dopo la vittoria elettorale. Amministrata da volponi spudorati che hanno voluto dare l’esempio del classico “volere bene al paese” quando poi, in definitiva, abbiamo visto a chi hanno voluto bene. Al paese senz’altro di no.

Paese guidato da avventurieri che credevano che guidare un paese di 17 mila abitanti fosse come giocare al Monopoli, per poi ritrovarsi al classico gioco dell’oca. Amministrata da illusionisti che hanno per davvero fatto credere ad una rinascita del paese ma poi, in conclusione, hanno dimostrato solo la pochezza che li ha caratterizzati. E ai loro piedi, un paese. Una comunità che vive con atavici problemi di sempre. Accantoniamo, in questo tema, la fogna pubblica e andiamo all’Ufficio postale savese.

Un vero dramma casalingo. Immeritato. Da diversi mesi sono tantissimi gli utenti savesi, i quali fanno parte di un totale che porta a circa settemila, che lamentano problemi del servizio. Seri problemi. Zone del  paese a cui viene recapitata la posta con un paio di mesi di ritardo. Bollette energetiche che arrivano in ritardo a cui, di conseguenza, viene applicata la sanzione dalla compagnia fornitrice per il mancato pagamento nei termini del servizio erogato.

Posta che viene recapitata ad un destinatario diverso di quello riportato sulla lettera! E nessuno dico, nessuno, che prende di petto questa situazione per poter dare un volto, un immagine diversa alla pantonima che il savese assiste, impotente, ogni giorno. Un ufficio postale piccolo per un paese che piccolo non è. Utenti fuori ad aspettare in quanto la capienza, al suo interno, è limitata. Fuori ad attendere. Con il freddo o con il caldo. Certo, ci sono gli strumenti per denunciare questo.

E il nostro giornale non si sottrae affatto all’uso di questi. Tutt’altro.

Ma spetta alla politica, spetta a chi è stato designato dal savese a farsi rispettare nelle sedi opportune, per dare un definitiva risoluzione a questo problema che, oltre il dovuto, ridicolizza il nostro paese. Non tanto agli occhi degli altri, tanto si sono abituati, ma quanto agli occhi nostri.

E questa amministrazione, questo sindaco, portavano tra le priorità elettorali anche la soluzione di questo dramma di casa nostra.

Ah dimenticavo … i programmi elettorali servono soltanto a buttare fumo negli occhi al credulone elettore.

E il savese impari anche da questo da chi è amministrato, senza scordare la memoria. Non quella corta …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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