Ieri è stata la Festa della Polizia. La polizia non è solo chi ha sbagliato …

Ieri è stata la Festa della Polizia. La polizia non è solo chi ha sbagliato …

Spesso si tende a dimenticare chi per amor della divisa e del prossimo, perde la vita

Alla luce degli ultimi avvenimenti che tanto hanno fatto discutere l’opinione pubblica, credo sia doveroso da parte di ognuno di noi, in qualità di italiani innanzitutto, fare alcune doverose considerazioni. Nelle ultime settimane, notizie di vario genere, hanno suscitato tante perplessità, meraviglia ed indignazione. A partire dal famoso “cretino”, termine accostato ad un agente di polizia che nel mezzo di un corteo, si è imbattuto in una manifestante; per non parlare poi del Sindacato Autonomo di Polizia, e i cinque minuti di applauso ai quattro agenti coinvolti nella vicenda del giovane Aldrovandi.

Non ultimo, il capo ultras ‘Genny a Carogna’, che inneggiava la liberazione di Antonino Speziale, condannato per l’omicidio dell’Ispettore Raciti. E’ bene considerare entrambe le parti: Speziale, in una recente intervista, dichiarava di essere compiaciuto per la scritta sulla maglia del capo ultras, in quanto ciò dimostrava che c’è gente convinta della sua innocenza, e che era profondamente addolorato per morte di un uomo.

Tra l’altro sempre nell’intervista (Il Tempo) dichiarava di non accettare violenza in suo nome, in chiaro riferimento all’ultras napoletano ferito in occasione della partita Napoli Fiorentina, tenutasi a Roma. Dall’altra parte, la vedova Raciti, indignata per quanto accaduto, e la mamma di Federico Aldrovandi, ferita nella memoria per gli applausi ai quattro agenti coinvolti per la morte del ragazzo. Chissà perché spesso l’informazione da parte della stampa si sofferma sulle questioni, considerandone solo una parte: quella sulla quale si può polemizzare ad oltranza; la stessa poi che genera pregiudizi e generalizzazioni. Ieri sera se ne parlava anche a la7.

E’ stato intervistato un ultras, e gli è stato chiesto: “Perché vi scontrate con la polizia?” Di tutta risposta è stata ricordata l’uccisione di Gabriele Sandri. Chi sbaglia deve pagare, non c’è il minimo dubbio su questo, è sacrosanto. Ma basta generalizzare! Le forze dell’ordine sono composte da persone, e come tutte le persone, ci sono quelle oneste, che credono nel proprio lavoro, e poi ci sono quelle non oneste, che perseverano. Gli ‘sbirri’, i ‘cretini’, come spesso sono chiamati, sono persone che sacrificano la loro vita per tutelare quella degli altri. Spesso il termine ‘poliziotto’ o ‘carabiniere’ assume un’accezione negativa, travisando quello che veramente si trova alla base della divisa che indossano; quella che è la deontologia della loro professione.

Si tende a parlare spesso solo del poliziotto che sbaglia e, il poliziotto che invece perde la vita, spesso e volentieri finisce nel dimenticatoio. Oggi è stata intitolata a Genova una scuola ad Emanuela Loi, agente 24enne che ha perso la vita nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Come lei, tantissimi altri, di cui non si conosce il nome, di cui non si parla, che hanno perso o rischiato la vita, per difendere quella degli altri. E Mancini, scomparso qualche giorno fa? Mancini non è semplicemente morto per tumore. Mancini è morto mentre onorava il suo lavoro nella terra dei fuochi. Mancini è morto con il sudore della sua divisa.

Io sto studiando per diventare una giornalista. Credo nell’informazione libera, credo nella libertà di espressione, per la quale è stato versato del sangue. E da buona giornalista, quale aspiro a diventare, credo che sia doveroso considerare entrambi i lati della medaglia, e non solo quello che fa più notizia. Ieri è stata la Festa della Polizia. Nessuno ne ha parlato. Si è pensato bene di dire ai giornali e alle tv, che durante gli scontri inerenti la partita Napoli – Fiorentina, la polizia non c’era o non faceva nulla, o ancora in maniera più assurda, c’erano volanti in borghese che non si sono fermate”.

La polizia non è solo chi ha sbagliato, i nomi che conoscete. La polizia è tutta quella gente che in silenzio, ogni giorno, è pronta a salvarci la vita.

Elena Ricci

viv@voce

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