ILVA. Famiglia Riva. E’ frode internazionale

ILVA. Famiglia Riva. E’ frode internazionale

Si allarga l’inchiesta condotta dai giudici milanesi sui fondi dell’Ilva trasferiti nei paradisi fiscali di mezzo mondo. Sequestrati altri 700 milioni ad Emilio Riva

Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta sui fondi esteri del Gruppo Riva. Nelle ultime ore la Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato altri 700 milioni di euro appartenenti alle famiglie di Emilio e Adriano Riva. L’ingente somma figurava in una serie di trust depositati nell’isola di Jersey, paradiso fiscale nel Canale della Manica, i cui intestatari risultano essere proprio i due imprenditori siderurgici e i loro otto figli.

La tesi sostenuta dai giudici lombardi è quella che i Riva erano soliti portare all’estero le somme indebitamente distratte dai bilanci di Ilva e Riva Fire. Nei bilanci dell’Ilva, infatti, si legge che “nel corso del 2009 sono stati incassati 201 milioni di euro quale dividendo distribuito dalla controllata Ilva Stahl GmbH, a titolo di ripartizione dell’utile realizzato nel 2008”. L’indagine del sostituto procuratore Stefano Civardi, affidata al Gruppo investigativo criminalità economico-finanziaria, promette di svelare nuovi retroscena.

Finora si sapeva che l’Ilva era controllata dalla Luxpack, una società con un capitale sociale di appena seimila dollari domiciliata a Curacao, paradiso fiscale delle ex Antille Olandesi. Adesso gli inquirenti hanno scoperto che la Luxparck è a sua volta posseduta da una trust con sede sempre a Jersey. Ma la catena di controllo è ben più articolata. I beneficiari economici, infatti, risultano essere altri otto trust. La proprietà di Ilva, quindi, è schermata da sette società o trust collocati rispettivamente in Italia, Lussemburgo, Olanda, Curacao e Jersey. Due, ulteriori trust, sempre riconducibili alla famiglia Riva, sono stati scoperti alle Bahamas e in Nuova Zelanda.

Un’altra operazione considerata sospetta è quella che ha consentito tra il 1996 e il 1997 di spostare 600 milioni di dollari dall’Ilva alla controllata lussemburghese Parfinex. Nel 1996 Parfinex viene ricapitalizzata con 98 milioni di dollari provenienti dall’Ilva international Spa e l’anno successivo altri quattro aumenti di capitali a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro trasferiscono ulteriori 500 milioni dall’Ilva. Che fine hanno fatto quei soldi, considerata la circostanza che nel 2012 Parfinex è stata fusa con la Stahlbeteiligungen? I soldi liquidi degli otto trust coinvolti nel sequestro dei beni dei Riva, nel frattempo, sono confluiti nel Fondo Unico della Giustizia (Fug).

 FONTE

cosmopolismedia.it

viv@voce

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