WELCOME TO SAVA … ATTENZIONE ALLE ROTONDE DI ACCESSO

WELCOME  TO SAVA … ATTENZIONE  ALLE ROTONDE DI ACCESSO

Ma i nostri amministratori quando salgono nella nostra Casa comunale che fanno? Forse contano i gradini della scala principale e restano nel dubbio se gli stessi sono pari o dispari?

Ota e gira e stamu sempri dàni. Puntu e a capu. Sembra un rituale, un copione, che immancabilmente si ripete in ogni stagione e con ogni amministrazione che governa questo nostro paese. Pare proprio che sia una maledizione, na sorta ti sajietta, che qualcuno ha buttato addosso a questo nostro paese. Le cose più semplici sembrano le più difficili, figuriamoci quelle più difficili come sono o come saranno. Entrati a Sava, o dalla Via per Fragagnano o dalla parte della zona industriale provenienti da San Marzano, lo spettacolo è terrificante. La prima rotonda, la seconda rotonda ospitano erbacce che per alcuni tratti superano i due metri di altezza. Le auto che entrano nel nostro paese non vedono neanche le altre che provengono nel senso opposto. Incredibile questo. Per non parlare poi dei vialetti laterali. Addirittura nella prima rotatoria, andando da Sava verso San Marzano, è nata un pianta al di fuori della rotatoria!

E cresce pure bene, incastrata in un lembo di terra cosparso di asfalto. Ma è proprio questo il biglietto da visita che questa amministrazione comunale vuole dare a chi, per una ragione o per un’altra, entra nel nostro paese? E’ mai possibile che questa manutenzione così “ordinaria” deve diventare “straordinaria”? Eppure i nuovi amministratori, da un anno in sella nelle loro branche ammministrative, nella passata legislatura criticavano fortemente la passata gestione del parco pubblico, denunciando nelle sedi sitituzionali savesi il degrado e la magra figura che faceva Sava agli occhi dei forestieri. Immancabilmente, il rituale si ripete. Il copione è uguale e l’immagine che danno al paese è la stessa di chi amministrava prima di loro. Bravi, davvero bravi. Ci avete messo un anno per imparare le stesse cose di chi avete sostituito?

Giovanni Caforio

viv@voce

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