TARANTO. Libreria Mondadori. Sergio Brio presenta il suo ultimo libro dal titolo “L’ultimo 5topper”, edito da Grauseditore

TARANTO. Libreria Mondadori. Sergio Brio presenta il suo ultimo libro dal titolo “L’ultimo 5topper”, edito da Grauseditore

Domani, mercoledì 28 marzo alle ore 19 con l’ex stopper della Juventus. Modera l’incontro Gianni Sebastio, giornalista di “Studio100”. Interviene Massimo Cirasino, esperto di finanza internazionale

L’ex difensore della Juventus presenta il suo ultimo libro dal titolo “L’ultimo 5topper” edito da Grauseditore. Insieme a lui la co-autrice Luigia Casertano.

 IL LIBRO

Sergio Brio ha attraversato da protagonista 16 anni di calcio, tutti con la maglia bianconera, 13 da stopper e 3 da assistente di Giovanni Trapattoni. Uomo vincente, adesso ha deciso di raccontarsi. E lo fa con l’entusiasmo e l’umiltà tipica del suo carattere. Il racconto parte da lontano e abbraccia tutta la sua storia calcistica, da quando ha mosso i primi passi nel Lecce, passando per la Pistoiese per approdare alla Juventus. E i ricordi si inseguono: la sua famiglia, le lezioni di Attilio Adamo con le dovute riflessioni sull’attuale crisi del settore giovanile, il Lecce, la gavetta alla Pistoiese e l’arrivo alla Juventus. E poi gli infortuni, il periodo dei consensi e quello delle critiche, lo spirito di una squadra, che ormai è diventata una cantilena, il morso del cane all’Olimpico, la delusione di Atene, la storica rivalità tra la Juve e la Roma, il pallone arancione della Supercoppa Europea. Ricorda anche la tragedia dell’Heysel, ferita ancora aperta, la sua prima espulsione, la felicità di Tokyo fino alla partita di addio.

 CHI È SERGIO BRIO

Leccese di origine, legò il suo nome principalmente alla Juventus, squadra in cui militò per oltre un decennio in qualità di stopper, divenendo tra i pilastri di un blocco difensivo — ritenuto tra i migliori della storia dello sport — che lo vide affiancato, a cavallo degli anni 1970 e 1980, a compagni di reparto quali Gaetano Scirea, Claudio Gentile e Antonio Cabrini, davanti a portieri come Dino Zoff e Stefano Tacconi. Coi bianconeri, di cui fu anche capitano, vinse tra altro quattro titoli di campione d’Italia e tutte e cinque le competizioni UEFA per club, divenendo uno dei soli sei giocatori al mondo a raggiungere tale primato; in tredici stagioni disputò complessivamente con la squadra torinese 379 partite realizzando 24 reti.

viv@voce

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