TARANTO. Il punto sul CSI di Gianni Azzaro

TARANTO.  Il punto sul CSI di Gianni Azzaro

Il C.I.S (Contratto Istituzionale di Sviluppo) è un sistema di pianificazione territoriale negoziale e concertativa istituito dall’art.6 del decreto legislativo 88/2011

In questo ambito, la Provincia di Taranto si è proposta di ridurre lo squilibrio socio-economico del territorio ionico con una rimodulazione concertata degli aiuti per opere strategiche e per il rilancio delle piccole e medie imprese (PMI).

Secondo Giovanni Azzaro, vicepresidente e referente C.I.S. della Provincia di Taranto, che ha relazionato in occasione del convegno”Molo Sant’Eligio: quando la Nautica diventa Futuro”, l’occasione è ghiotta per fare il punto sul lavoro portato avanti nel C.I.S., ma anche nel Tavolo parallelo del MISE (Ministero Sviluppo Economico) per le problematiche relative alle politiche di riconversione industriale dell’area della provincia di Taranto.

Per questo motivo ha approfondito con la stesura di un Piano Strategico, le tematiche socio-economiche del territorio, dei rapporti strutturali fra città e territorio  per poter mettere in luce la reale crisi occupazionale, la perdita di competitività e di recessione economica differenziata fra città, aree costiere e aree di contorno e le caratteristiche strutturali  determinate dalla diminuzione demografica della popolazione residente, dalle criticità  e dalle dinamiche del sistema imprenditoriale locale.

Il piano così impostato, concordato nelle sue linee principali con le Amministrazioni Comunali trasmesso agli Organi i Governo, è stato dibattuto con le forze imprenditoriali locali, che di fatto  determinano l’ossatura dell’economia locale.

La visione omogenea che il Piano Strategico ha dato dello squilibrio socio-economico del Territorio, ha rafforzato il pensiero che un sistema interattivo di modelli di filiera  dovesse far  “colloquiare”  il territorio con il mare ed il pubblico con il privato.

In definitiva, il Nucleo Tecnico Operativo della Provincia all’interno dell’Unità di Missione della Presidenza del Consiglio sta operando per la valorizzazione di quei progetti privati come quello presentato dal gruppo GAP del Molo S.Eligio, ritenendolo  un elemento importante di un sistema di filiera, che valorizzasse insieme ad altri operatori, il versante che va da Taranto a   Maruggio.

L’arco ionico settentrionale del Mar Ionio rappresenta una possibilità reale, visto che da S. Maria di Leuca a Campomarino esistono circa 1800 posti barca in grado di sostenere l’economia del Turismo e dell’Agricoltura, mentre nell’arco fra  Campomarino e Taranto si arriva al massimo a circa 700/800 posti barca, quasi tutti concentrati nella città.

Pertanto un sistema diffuso di  aree portuali per la diportistica integrata con il sistema di valorizzazione del territorio può divenire un sistema di sviluppo economico molto importante per l’intero territorio.

Inoltre c’è la riproposizione del progetto del Piano Particolareggiato del lungomare di Taranto proposto e approvato da una delle precedenti amministrazioni comunali, quella guidata  dal  sindaco Mario Guadagnolo e dall’assessore Alfredo Venturini, che riguardava l’affaccio costiero.

Questo piano ebbe un riconoscimento alla II° rassegna nazionale  dell’INU a Ferrara, proprio per le caratteristiche progettuali legate alla fusione fra mare e terra e alla possibilità di rendere innovativo e competitivo il territorio.

Il piano redatto dall’architetto Claudio Adamo, ebbe già dei finanziamenti per il tratto di costa relativo alla parte compresa  fra la Rotonda e Via Cavallotti.

In questo tratto veniva ipotizzato un sistema integrato in cui il sistema diportistico,  croceristico e turistico divenivano  un polo territoriale.

“In conclusione – ha riferito Gianni Azzaro – l’Ente Provincia, ed il lavoro che anche in questi giorni frenetici personalmente sto portando avanti, mira alla realizzazione di un percorso di pianificazione territoriale in grado di ridurre la fenomenologia della disoccupazione, ma anche di dare un segnale che sul territorio esistono forze imprenditoriali in grado di dare una immagine propositiva e competitiva, forse diversa dall’immagine consolidata nell’immaginario collettivo, ma di proporsi sul mercato come innovative e socialmente utili allo sviluppo, in questo caso come il gruppo del Molo S. Eligio.

Vito Piepoli

 

viv@voce

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