BORSCI: CUSTODIRNE L’ECCELLENZA PRODUTTIVA E SALVAGUARDARNE IL “MADE IN TARANTO”

BORSCI: CUSTODIRNE L’ECCELLENZA PRODUTTIVA  E SALVAGUARDARNE IL “MADE IN TARANTO”

Nota stampa di Antonio La Fortuna, segretario generale Fai Cisl Taranto Brindisi

Confidiamo che effettivamente non vi siano impedimenti alla concessione della proroga di fitto dello stabilimento Borsci – che scade sabato 22 p.v. – chiesto dalla B.s.m. srl della Famiglia Caffo – imprenditori di Vibo Valentia e produttori del “Vecchio Amaro del Capo” – dopo quanto dichiarato dalla curatela fallimentare nel recente incontro tenuto presso la Provincia di Taranto, Servizio Controversie Collettive.

La proroga, a nostro avviso, sarebbe il presupposto per salvaguardare l’occupazione delle attuali 10 unità lavorative, per dischiudere prospettive favorevoli nel medio-lungo periodo di rilancio del glorioso brand che figura tra le eccellenze dell’Agroalimentare nel nostro territorio e, non per ultimo, per confermarne la permanenza produttiva qui e non altrove, possibilmente con più forza lavoro occupata.

In tutti i casi, la Borsci impianto produttivo all’avanguardia di proprietà della Ilbi S.p.A., verrà acquistata alla fine dell’intera procedura del fallimento.

 Interesse della Fai Cisl Taranto Brindisi, come analogamente per l’economia ionica, è che il/i potenziale/i acquirente/i siano dotati di un piano industriale chiaro e definito che noi chiederemo di conoscere preventivamente al fine di scongiurare rischi, come ad esempio l’assenza di investimenti economici canalizzati alla penetrazione commerciale ulteriore di questo marchio Made in Taranto su un mercato non solo locale e regionale ma anche nazionale e mondiale.

Tra questi rischi immaginiamo quelli di un acquisto della Borsci funzionale unicamente ad azzerarne l’attuale concorrenzialità con altri marchi, a de/localizzare e, quindi, a cancellarne ogni traccia.

Ma contro questa evenienza, come Fai Cisl, ci batteremo, forti della consapevolezza che le eccellenze produttive vanno salvaguardate ed implementate e che il Mezzogiorno non debba essere terreno di arrembaggio per alcuno.

viv@voce

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