DIFFAMAZIONE. La giornalista di Quotidiano di Puglia, Lucia J. IAIA condannata per diffamazione a carico del direttore di Viv@voce, Giovanni Caforio.

DIFFAMAZIONE. La giornalista di Quotidiano di Puglia, Lucia J. IAIA condannata per diffamazione a carico del direttore di Viv@voce, Giovanni Caforio.

La Corte di Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, (sezione penale), composta da: Presidente, dottor Antonio Del Coco; consigliere dottor Luciano Cavallone; consigliere relatore, dottoressa Paola Rosaria Incalza; con l’intervento del Procuratore Capo, dottor Antonino Lupo, nell’udienza dell’8 marzo 2024, ha emesso sentenza di condanna a carico della giornalista corrispondente di Nuovo Quotidiano di Puglia, Lucia Jessica Iaia, per diffamazione ai danni del giornalista, Giovanni Caforio, direttore responsabile del giornale online Viv@voce di Sava.

Giovanni Caforio

Caforio era difeso dall’avvocato Ivan Zaccaria e la IAIA dal fratello Dario, neodeputato di FdI. I fatti risalgono al 29 gennaio 2015, quando, sul profilo Facebook di Iaia J. Lucia, era stato inserito un post dal contenuto diffamatorio nei confronti di Giovanni Caforio, attribuendo a quest’ultimo, testualmente, la qualifica di “ ignorante autoconvinto di fare il giornalista … in una pagina autoreferenziale”.

Avv. Ivan Zaccaria

Tali affermazioni diffamatorie della Iaia, scaturirono a seguito di una precedente pubblicazione di Caforio su Viv@voce del 26 gennaio 2015, con la quale contestava il contenuto di un comunicato apparso (senza firma) su Nuovo Quotidiano di Puglia, per la quale testata la IAIA svolge attività di giornalista. A comprova della diffamazione espressa dalla IAIA, sul profilo figuravano, tra gli altri, anche i like del fratello e del marito della giornalista.

Malgrado le sue giustificazioni fornite ai giudici, la giornalista Lucia Jessica IAIA, è stata condannata per diffamazione ai sensi dell’art. 1226 del c.c., pertanto dovrà corrispondere a Giovanni Caforio, a titolo di risarcimento, la somma di euro 2.000, a seguire le spese processuali nei dei due gradi di giudizio, rispettivamente pari a 1.950 e 1.900 euro, oltre ancora al pagamento degli accessori dovuti nella misura determinata dalla legge.

 

 

 

 

 

 

 

viv@voce

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