Emanuele Barbati: “Tra la fierezza delle sue radici e l’amore per la musica”

Emanuele Barbati: “Tra la fierezza delle sue radici e l’amore per la musica”

Intervista a Emanuele Barbati, cantautore e musicista lizzanese

Emanuele Barbati, cantautore e musicista di origini lizzanesi, noto nel panorama musicale nazionale, rispondendo alle nostre domande, ci racconta parte della sua vita, il significato e l’amore nutrito nei confronti della musica come elemento fondamentale e onnipresente, oltre al valore attribuito alla sua Terra che è sinonimo di fierezza palesata nei testi delle sue canzoni e nei videoclip.

Un’intervista che emoziona e contribuisce a far incrementare la fiducia di chi, talvolta, demorde e non riesce ad andare avanti nella musica, come in ogni altro lavoro.

Messaggi importanti da parte di un umile e semplice ragazzo meridionale, conosciuto in ogni parte d’Italia.

L’amore immenso per la musica: quando ti accorgi di nutrire questo profondo sentimento nei suoi confronti?

“Ho iniziato a suonare sin da bambino ed è, proprio in quel momento, che ho avvertito fin da subito che la musica mi avrebbe accompagnato per la vita. Insomma, durante il susseguirsi degli anni ho sviluppato, notevolmente, quest’idea di voler far musica in maniera professionale e posso, anche, ammettere che non ho mai pensato a una vita senza di lei come parte fondamentale”.

Emanuele Barbati, cantautore e musicista, un sogno divenuto realtà o una carriera desiderata sin da piccolo?

“Come ti dicevo poc’anzi, ho iniziato a suonare sin da piccolo, ma per farla divenire una carriera, un lavoro ho dovuto, come per tutti i lavori, studiare, affinare il talento ed essere preparato a un mondo, certamente, non facile e/o prevedibile”.

Un percorso artistico che ti ha permesso di collaborare con personaggi noti nel panorama musicale nazionale e non solo. Chi ricordi con maggiore affetto? Con chi vorresti condividere il palco o duettare nuovamente?

“Ho avuto il piacere di suonare e avere scambi con molti colleghi famosi. Ognuno di questi suscita in me un’emozione che mi sovviene, ogniqualvolta, ricordo tali circostanze. Ciò che ricordo spesso con affetto è Nek che viene a salutarmi in camerino con una umiltà che non scorderò mai. Mi piacerebbe molto collaborare con vari artisti. Per esempio, duetterei volentieri con Fiorella Mannoia”.

Come descriveresti la tua musica? Illustraci le influenze che hanno contribuito a delineare questo sound “inconfondibile”.

“Ho ascoltato tantissima musica di generi diversi e credo che questo “Meltin’ Pot” che, poi porto nelle mie canzoni, abbia, in qualche maniera, determinato, un genere molto ben riconoscibile.

Praticamente, fin da piccolo ho ascoltato diversi stili musicali, passando dai repertori dei grandi cantautori all’heavy rock, lo ska e il reggae, quindi, mi piace definire la mia musica un vero e proprio “Meltin’ Pot””.

Testi e video molto significativi che richiamano, molteplici volte, la tua terra natia. La Puglia diviene, quindi, un fattore determinante e sempre presente in ciò che concepisci, ma, a tuo avviso, quanto sono rilevanti le radici di ognuno di noi?

“Le radici bisogna saperle riconoscere, perché se si hanno buone radici si avrà, poi, una bella chioma. Funziona con gli alberi e funziona, anche,con le persone. Sono fiero di appartenere a questa Terra e mi piace raccontarla nelle mie canzoni, oltre a farla vedere nei miei videoclip”.

Nell’ottobre scorso sei stato uno dei protagonisti del Medimex, il Salone dell’Innovazione Musicale svoltosi presso la Fiera del Levante. “La Musica è Lavoro”, questo lo slogan della manifestazione, ma, secondo te, risulta sempre così semplice far divenire la musica un, vero e proprio, lavoro?

“No, per nulla. Spesso è molto difficile far comprendere quanto sia fondamentale il lavoro del musicista; basti pensare con quanta facilità si scarichi illegalmente musica non permettendo, di conseguenza, agli artisti di poter, serenamente, continuare a fare nuove canzoni. Insomma, è come se si andasse dal panettiere, gli si rubasse il pane e, il giorno dopo, si pretenderebbe di trovare il pane fresco”.

Recentemente, hai presentato il tuo nuovo disco “Sfumature Vol.1”, cosa ci vuoi dire in merito a questo tuo nuovo lavoro?

“È un disco al quale sono molto affezionato, perché, tra l’altro, è stato concepito con la collaborazione di un grande produttore: Roberto Vernetti. Difatti, Vernetti, durante la sua carriera, ha prodotto, anche, Dolcenera, Elio e le Storie Tese ed Elisa. Spero, vivamente, che questo disco possa piacere alla gente”.

Per terminare ti chiedo: date le numerose richieste, dov’è possibile acquistare il disco?

“Il disco è acquistabile nei negozi di dischi, su internet e su tutti i digital store come iTunes o, anche, in streaming sul più classico Spotify”.

 

Eleonora Boccuni

viv@voce

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