MONTEMESOLA. Petizione per chiedere al Comune di costituirsi parte civile nel il processo Ilva

MONTEMESOLA. Petizione per chiedere al Comune di costituirsi parte civile nel il processo Ilva

La mobilitazione parte dai cittadini: “Ci aspettavamo che il Comune facesse da sé”

La nota stampa del consigliere regionale Francesco Laddomada, nonché componente della commissione ambiente della Regione Puglia, nella quale esortava i comuni di Montemesola, Massafra e Crispiano a costituirsi parte civile nel processo contro i responsabili di disastro ambientale dovuto ai fumi dell’Ilva, sembra aver risvegliato gli interrogativi dei cittadini del comune di Montemesola, i quali si aspettavano una presa di posizione diretta dell’amministrazione comunale in tal senso. “Posizione che non c’è stata”, ci riferisce il segretario della sezione ‘Michele Sgobio’ di Montemesola del Partito dei Comunisti Italiani.

Nell’era della consapevolezza diffusa, dell’informazione, bene o male, tutti sono a conoscenza dei dati diffusi circa l’inquinamento ambientale di Taranto e comuni della provincia. Un inquinamento che c’è sempre stato, ma con la presa di coscienza di questo fattore, aumenta nei cittadini la percezione del rischio, e dunque il riscatto del proprio diritto alla salute, compromesso negli ultimi anni. Alla base, il ricatto occupazionale, un bivio salute-lavoro, entrambi legati alla sopravvivenza. L’incidenza dei tumori dovuti all’inquinamento ambientale, non risparmiano sicuramente i paesi della provincia, in effetti Montemesola, insieme ai comuni di Massafra, Statte e Crispiano, dal 1987 sono definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), comuni ad elevato rischio ambientale, pertanto catalogati come SIN (Siti d’Interesse Nazionale) che necessitano di una bonifica.

A tal proposito, esponenti e simpatizzanti del Partito dei Comunisti Italiani, lunedì sera, appresa la notizia dai quotidiani, si sono riuniti e hanno deciso di avviare una raccolta firme, su stimolo di Laddomada, per esortare l’amministrazione comunale, attraverso la voce dei cittadini, a prendere provvedimenti. “Inizialmente avevamo deciso di appoggiare l’iniziativa di Laddomadaspiega il segretario Raffaele Sgobiosuccessivamente abbiamo preferito procedere in modo autonomo, anche se ci aspettavamo che il Comune si costituisse parte civile senza il bisogno di petizioni”.

Francesco Laddomada nella sua nota, definiva incomprensibile l’atteggiamento di questi comuni, che ad oggi non hanno ancora prodotto alcun atto di tutela concreto nei confronti dei propri cittadini. Eppure, la mobilitazione ha assunto caratteri notevoli: un’intera città, famiglie, lavoratori, associazioni, comitati, tutti uniti per rivendicare ciò che è stato loro negato; a maggior ragione adesso, con la diffusione dei dati ottenuti dallo studio Sentieri, circa l’incidenza di mortalità infantile dovuta all’inquinamento, che sta portando Taranto e provincia indietro di 50 anni.

Raffele Sgobio ci spiega, che ancora non sono state definite le modalità mediante le quali trasmettere le firme all’amministrazione comunale. Il tutto è in fase sperimentale, e maggiori valutazioni giungeranno, tenendo conto della risposta dei cittadini all’iniziativa. Ovviamente, ci tengono a precisare, non è un’iniziativa politica seppur nata nel loro partito, ma interessa indistintamente tutta la cittadinanza, pertanto l’invito è quello di firmare la petizione, presso la loro sezione o in strada. La perplessità dei cittadini, nasce sul perché il Comune non abbia manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile, alla luce dei dati sull’inquinamento, che ben interessano il territorio di Montemesola, anche perché l’attuale maggioranza, ha manifestato negli anni, un interesse verso le tematiche ambientali, ad esempio il risparmio energetico con l’installazione di pannelli fotovoltaici nell’area mercatale o nel viale delle industrie, ancora, con le valutazioni d’impatto ambientale per quanto riguarda l’insediamento di nuove industrie.

I cittadini promotori dell’iniziativa, si aspettano una dovuta assunzione di responsabilità da partedell’amministrazione, nel rispetto di chi non c’è più, nel rispetto di chi al bivio tra lavoro e salute ha incontrato il cancro; nel rispetto dei nuovi nati, delle nuove generazioni e dei dipendenti Ilva di Montemesola, affinché si possa dare un segnale forte. Montemesola su poco più di 4 mila abitanti ha una buona percentuale di persone anziane, ma anche qui non si muore solo di vecchiaia.

Elena Ricci

viv@voce

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