TARANTO. Tasi illegittima e variante Cimino sinonimo di incoerenza del sindaco Stefàno

TARANTO. Tasi illegittima e variante Cimino sinonimo di incoerenza del sindaco Stefàno

Taranto Futura contesta le decisioni dell’amministrazione comunale

Presto una nuova imposta sui servizi indivisibili, farà visita alle tasche dei contribuenti. Stiamo parlando della TASI, la quale ha come presupposto la rendita catastale allo stesso modo dell’IMU, a cui andrà a sommarsi nel caso in cui si possiede più di una casa. Un’imposta sull’imposta dunque, della quale l’avvocato Russo, presidente di Taranto Futura e Codacons sportello tributi, contesta l’illegittimità, poiché, in ottemperanza all’articolo 163 del testo unico sulle imposte e all’articolo 67 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 600/1973, la stessa imposta non può essere applicata più volte in dipendenza dello stesso presupposto, neppure nei confronti di soggetti diversi.

Lo stesso concetto è tra l’altro ribadito da un trattato dell’Unione Europa, dalla Corte di Cassazione, e dalla Corte dei Conti in un’audizione su disposizioni urgenti in materia di finanza locale. La questione è simile al pagamento del canone Rai, cui erano obbligati anche gli abbonati Sky e Mediaset Premium, i quali di conseguenza pagavano doppiamente la tassa. Anche in quella circostanza l’avvocato Nicola Russo presentò un ricorso, oggi accolto.

L’illegittimità della Tasi è evidente – spiega Russo – poiché in contrasto con le norme vigenti e perché viola il principio di uguaglianza, creando una condizione discriminatoria tra il cittadino possessore di un immobile che pagherà solo la Tasi, e il cittadino possessore di più immobili, che oltre Tasi pagherà anche IMU. L’aliquota per quanto riguarda il Comune di Taranto è stata fissata al 2,5%, domani in seduta di Consiglio Comunale, saranno definite meglio tariffe e regolamenti.

Alla vigilia del Consiglio Comunale, Nicola Russo invita l’amministrazione alla riflessione, e invita i cittadini a rispondere secondo la capacità contributiva e non la rendita catastale. “Non possiamo dire ai cittadini di non pagare le tasse – sottolinea Russo – ma faremo valere questa illegittimità e impugneremo la delibera con una classaction”. Le critiche all’amministrazione comunale però, non si limitano solo alla questione della nuova imposta, ma anche alla tanto ormai discussa variante Cimino.

Taranto Futura si oppone all’approvazione della variante, meravigliandosi di quanto il sindaco Stefàno, aveva annunciato nel suo programma elettorale, ovvero di non mirare ad espandere, bensì impegnarsi per la riqualificazione dell’esistente. Quanto annunciato nel programma elettorale, fu peraltro ribadito in una delibera di indirizzo del consiglio comunale, la numero 65/2007. “Non vi è coerenza con quanto si delibera” commenta l’avvocato Nicola Russo, il quale sottolinea come il comportamento dell’amministrazione comunale, sia in violazione con il principio del buon andamento amministrativo. Tra l’altro, incoerenza a parte, salta all’attenzione l’illogicità di una eventuale espansione considerato il decremento demografico della città, in seno a quanto espresso dal TAR in due sentenze del Consiglio di Stato.

Approvando la variante dunque, viene disatteso il programma elettorale, la delibera 65/2007, inoltre si sottoporrebbero i cittadini a costi esosi che non possono permettersi, per l’urbanizzazione di 80 ettari in località Cimino, e gli annessi servizi, lasciando in moria il cuore della città che vede ultimamente edifici storici crollare, tradizionali attività commerciali chiudere, lasciando spazio ad un’espansione già da molto tempo avviata: quella del malcontento.

Elena Ricci

viv@voce

Lascia un commento