RACCONTI / 16. “E cè jè scileppu!”

RACCONTI / 16. “E cè jè scileppu!”

Sava, fine anni ‘70 e inizi anni ’80 …

Questo periodo fu per il nostro paese, e non solo, l’inizio del declino delle sale cinematografiche. Le emittenti televisive private cominciavano a fare i primi passi e dai loro ripetitori, spesso e volentieri, lanciavano nei nostri schermi casalinghi film di nuovissima produzione cinematografica a costo zero. Certo, farciti di pubblicità. Delle tre sale cinematografiche savesi, Moderno, Miccoli e Vittoria, la prima chiuse immediatamente i battenti alla luce di questa innovazione. Restarono sulla piazza il Miccoli e il Vittoria. Il filone, da sfruttare, era rimasto solo quello dei film hard core e questo fu sfruttato abbastanza bene per alcuni anni.

Fino ad arrivare anche lui al declino grazie alle nuove tecnologie che venivano rappresentate dalle video cassette. Mi viene raccontato, come fatto vero e accaduto, quello di un simpaticissimo savese che oggi non c’è più ma che molti di noi quando sentono il suo nome sorridono alla sola sua idea. Andiamo al racconto …

Anche questo savese fu travolto dall’ondata di film hard core nel nostro paese. Chi non ricorda le file di auto interminabili alla Via per Francavilla quando c’erano questi film? E lì c’era, e c’è tutt’ora, il cinema Vittoria. Oppure su via Del Prete, auto parcheggiate dapertutto ostruendo anche i passi carrabili e qui c’era il cinema Miccoli. Insomma si registrava quasi spesso e volentieri il tutto esaurito. Via al racconto …

Il nostro simpaticissimo savese si mise ai primi posti davanti allo schermo, molto probabilmente poteva assistere meglio alla scenografia. Il film, scontato, era un film hard. La scena clou: una donna nuda e a carponi ed un uomo nudo dietro di lei con le ginocchia poggiate sul letto.

Inutile dire cosa stessero facendo …

Certo i dialoghi non necessitavano di doppiaggio per quanto erano ovvi …

Il gioco meccanico dura il tempo che dura … e poi c’è, naturale questo, l’eiaculazione.

Alla vista di così tanta “abbondanza” del maschio protagonista-attore, la quale si adagiava sulla schiena della femmina, il nostro savese sbalzò dal seggiolino e disse: “Sangu tlà matonna! E cè jiè scileppu!”

 

 

viv@voce

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