SAVA. GLI INTERVENTI DEL CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO SUL DEPURATORE DEL 19 OTTOBRE 2012

SAVA. GLI INTERVENTI DEL CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO SUL DEPURATORE DEL 19 OTTOBRE 2012

I lavori del Consiglio Comunale iniziano alle ore 17.30

Presidente GIGANTE

Buonasera a tutti.

Iniziamo con l’appello per dare apertura al Consiglio Comunale.

Il Segretario Generale esegue l’appello nominale per la verifica dei presenti.

Essendo, provvisoriamente, in aula n. 14 Consiglieri su n. 17, la seduta viene dichiarata valida.

Presidente GIGANTE

Ci sono 14 presenti, 3 assenti: la seduta è aperta.

Innanzitutto vorrei fare un saluto al signor Sindaco, all’Assessore Regionale Amati e all’Assessore Provinciale Mancarelli per aver accettato l’invito di questa Amministrazione. Poi do un saluto agli Assessori Comunali, a tutti i Consiglieri e a tutta la cittadinanza.

Iniziamo col dire che è stata protocollata questa mattina una lettera aperta dal Comitato della Salute Pubblica di Sava, dal Presidente Giuseppe De Maglie, il quale mi chiede di leggere questa lettera. Ma, visto che lo vedo comunque in sala, vorrei invitarlo se vuole leggerla lui personalmente.

Sig. Giuseppe DE MAGLIE

Comitato della Salute Pubblica di Sava

Buonasera.

Assessore Amati, Assessore Mancarelli, Presidente, Sindaco, Assessori, Consiglieri e pubblico in sala, «Lei, carissimo Assessore Amati, ha sempre manifestato nei confronti della nostra comunità grande attenzione.

Ricordo il giorno in cui lei venne a Sava, insieme al Governatore Vendola, e precisamente la sera del 14 dicembre 2009: si espresse definendoci una “comunità paziente e civile, cittadini da elogiare perché in tutti questi anni hanno mantenuto fiducia e calma”.

Serata bella quella a cui mi riferisco, anche per l’annuncio portato dal Governatore che, nelle vesti di Commissario delegato all’Emergenza Ambientale, ci comunicò di aver apposto la firma sul Decreto relativo alla costruzione del depuratore consortile Sava-Manduria.

In quella occasione egli salutandoci, dichiarò queste testuali parole: “Spero che la primavera del 2010 porti il cantiere per Sava”.

Da quel lontano dicembre 2009, carissimo Assessore, ne è passata di acqua sotto i ponti, e mi riferisco alla situazione complessa e controversa che si è venuta a creare, per esempio i vari e continui ricorsi al TAR fino ad arrivare ad avere la legittimità del procedimento da parte del Consiglio di Stato, come tutti noi sappiamo.

Purtroppo devo oggi dichiarare che la cittadinanza savese, pur sforzandosi di mantenere una certa calma, risulta essere confusa e disorientata. Oltretutto vorrei aggiungere: questa situazione di forte crisi nazionale non l’aiuta certo ad affrontare il serio problema economico legato allo svuotamento dei pozzi neri.

Non è facile neanche ignorare le situazioni di conflitto che si sono venute a creare fra Sava e le vicine comunità. D’altronde abbiamo seguito, attraverso la stampa, che anche lei è riuscito nella maniera più chiara ed esauriente possibile a rispondere alle provocazioni ricevute da parte di personaggi della politica e del mondo dello spettacolo, evidenziando l’assoluta necessità del depuratore e qualificandolo come un presidio sanita-rio. E per questo la nostra cittadinanza savese l’ha molto ammirata.

Ma nonostante tutto, la comunità savese ha continuato ad attendere fiduciosa lo svolgersi dell’iter procedurale. Volevo ricordarLe che, in risposta all’ultima mia missiva inviataLe e datata 3 febbraio 2012, lei, carissimo Assessore, rispose confermando che entro il mese di marzo 2012 sarebbe stato completato il procedimento espropriativo, con successivo inizio nel mese di aprile 2012 della gara di appalto.

Purtroppo il 10 ottobre del 2012 sempre di quest’anno veniamo a conoscenza che nella Quinta Commissione Consiliare, relativa al sistema di depurazione delle acque nei territori ricadenti nella provincia di Taranto, lei soffermandosi sulla gravissima situazione del depuratore Sava-Manduria, ha dichiarato che la  gara d’appalto per la realizzazione si chiuderà ad aprile del 2013, mentre l’aggiudicazione definitiva avverrà a fine 2013, con l’avvio dei lavori all’inizio del 2014.

(Interventi dal pubblico)

Questa notizia ci ha lasciato fortemente perplessi perché non ci aspettavamo dei tempi così lunghi. Sava, carissimo Assessore Amati, non può più attendere altro tempo. La nostra comunità è combattuta fra momenti di ragionevole fiducia e altri di forte preoccupazione, quindi vogliamo tutti sperare che l’allungamento dei tempi non sia dovuto ad una scelta politica.

Grazie a tutti».

Applausi.

Presidente GIGANTE

Grazie, Presidente Giuseppe De maglie per aver accettato il mio invito a leggere la sua lettera protocollata.

Passerei la parola all’Assessore Provinciale, visto che ha impegni anticipatamente presi. Prego.

Assessore Gianpiero MANCARELLI

Provincia di Taranto

Salve. Buonasera a tutti.

Ringrazio intanto il Sindaco per il cordiale invito, oltre a ringraziare il Presidente del Consiglio, saluto tutti gli Assessori, il Consiglio Comunale di Sava e l’Assessore Amati.

Io sarò breve, anche perché immagino che tutta la cittadinanza di Sava  abbia un interesse, che quello poi della Pubblica Amministrazione e delle Pubbliche Amministrazioni: avere coerenza con le cose che vengono dette e con i fatti.

Un breve excursus: senza dubbio Sava è una delle comunità più dinamiche che all’interno della provincia di Taranto c’è, una cittadina – come si diceva prima – paziente ma determinata. E in questo devo dire che l’attenzione di tutte le Amministrazioni, compresa l’Amministrazione Comunale precedente e attuale, ma anche della Provincia di Taranto e della Regione Puglia, non deve mancare. Non deve mancare perché è necessario dare concretezza rispetto alla insostenibilità dovuta al fatto che oggi una comunità come quella di Sava non abbia uno degli elementi primari di una comunità che vuole essere chiamata moderna, è un punto importante perché oggi ci sono tante criticità.

Noi molto spesso ci siamo confrontati anche con l’attuale Sindaco oltre che col già Sindaco Corrado Agusto e in precedenza anche con Aldo Maggi per venire ad alleviare le criticità che ci sono: penso al problema dei bottini, come quello che è avvenuto poi, con l’esborso da parte della Provincia di concerto con l’Amministrazione Comunale delle risorse, per mitigare questo problema.

Noi continuiamo a rinnovare l’impegno della Provincia di Taranto e sicuramente con l’attuale Sindaco potremmo collaborare per questo, affinché nelle more della realizzazione ormai imminente  – ma poi l’Assessore Amati potrà sicuramente meglio di me definire – si potrà comprendere.

L’iter è molto lungo, è un’opera imponente, complicata per tutte le sfaccettature di cui si parlava prima, ma oggi abbiamo la possibilità, insomma, di non contrapporre le diverse realtà e le diverse comunità. La “stella polare” di questa iniziativa deve essere quella non già di isolare la comunità di Sava rispetto alle altre comunità come quelle di Manduria, di Maruggio, di Avetrana piuttosto che di Torricella, che non devono vedere come un problema la presenza di questa importante opera pubblica la cui realizzazione non è più possibile attendere.

Da questo punto di vista i fatti concreti ci sono perché, dopo le diverse, numerose lungaggini burocratiche che purtroppo si innestano quando bisogna fare un’opera pubblica (ci sono oltre 30 Enti che intervengono a vario titolo, dai Vigili del Fuoco fino ad arrivare alle Autorità di Bacino), è necessario quindi avere pazienza. Sicuramente c’è un dato importante: ci sono degli atti formali, concreti che ormai rendono ferma quella impostazione che è quella di avere questo depuratore ormai nei fatti già presente. Dei ritardi – è inutile dirlo – ci sono stati, dipesi anche dalla volontà di ricorrere, quindi di creare un contenzioso che sicuramente non  ha facilitato la velocizzazione delle attività che potevano già vedere concretamente la realizzazione già in questi mesi. Ma oggi c’è un dato importante: il bando cristallizza che il momento del TAR, della legittimità dell’opera è passato, quindi siamo già oggi a raccontare che, con ogni probabilità, ormai siamo in dirittura di arrivo.

La soddisfazione è quella di sapere che questa comunità ha diritto, come tutte le altre comunità che già fanno, ad avere questo depuratore, come anche Manduria nella quota parte che manca, ed è insostenibile pensare che, come avviene oggi, tutto questo possa essere scaricato in falda e non essere un problema che attiene le comunità che vanno da Avetrana, Manduria, Torricella e quant’altro.

Senza dubbio, ma l’opera non ho alcun dubbio – non sono difensore d’ufficio dell’Assessore Amati ma conosciamo le straordinarie risorse che veramente da un capo all’altro della Regione mette in campo -…perché in questi anni la Regione Puglia ha messo in appalto diversi e tanti depuratori, non lo decliniamo ma lo si sta facendo, quindi immagino che anche le necessarie criticità che sono risultate da questa faraonica opera (perché sono oltre 13.000.000 di euro) possano essere fatte proprie dagli Enti Locali ma anche dalla Regione, come già sta facendo. Ma ribadisco: la “stella polare” oggi è mettere in cantiere questa opera per garantire a Sava un futuro che è quello che deve essere per tutte le comunità auspicabile, cioè avere tutta la infrastrutturazione primaria anche in tema di depurazione e che possa evitare quello sversamento che poi purtroppo avviene anche con i bottini, perché è di difficile controllo. La Polizia Provinciale in questi anni anche su Sava ha dovuto bloccare diversi operatori che, per questioni economiche, sversavano anche direttamente in falda.

Quindi noi abbiamo una responsabilità e ne sentiamo anche il peso. Non può essere un pericolo nel 2012 la costruzione di un depuratore in una realtà come può essere anche quella orientale ad alta vocazione turistica, ma invece deve essere un elemento di garanzia. Da questo punto di vista, come Assessorato all’Ambiente della Provincia di Taranto, che pure ha rappresentato alcune criticità alcune delle quali in parte – diciamo così – sono state risolte, altre lo saranno nel prosieguo, non posso che augurare a questa Assise di poter vedere quanto prima l’inizio dei lavori ma molta, tanta della strada che c’era da fare (diciamocelo anche in un momento di antipolitica, dove sembra che non si faccia niente), io immagino che questa comunità, al di là dei colori  politici – quindi il merito di tutta la classe politica di averci creduto – di Sava, la Provincia di Taranto e soprattutto la Regione Puglia oggi potremo vedere, nei prossimi mesi, veramente la prima pietra che non sia solo quella sim-bolica, ma sia l’inizio della costruzione di questo depuratore che unisca poi veramente, con un “fil rouge” tutte le comunità che non devono vedere questo impianto come un problema, ma come una grande risorsa per essere la Puglia sempre più moderna e migliore.

(Applausi) 

Mi permetta, Presidente! Io purtroppo fra un po’ dovrei lasciare i lavori perché sono convocato in Prefettura per la questione AIA dal Prefetto. Quindi mi dispiace, dovrò andare via ma l’attenzione – e il Sindaco lo sa, i Consiglieri lo sanno tutti -la presenza dell’Assessorato all’Ambiente anche adesso e della Provincia di Taranto ci sarà sempre, sarà sempre al fianco di questa comunità, come anche delle altre, ma soprattutto – ci tenevo a sottolinearlo – noi dobbiamo partire perché è tempo di fare le cose.

Presidente GIGANTE

Grazie all’Assessore Provinciale Mancarelli.

Passo la parola al Sindaco.

Sindaco IAIA

Io mi associo al ringraziamento del nostro Presidente del Consiglio Comunale. Ringrazio l’Assessore Provinciale Gianpiero Mancarelli per essere presente qui questa sera, ringrazio l’Assessore Regionale Fabiano Amati, ringrazio la stampa che vedo essere qui presente questa sera, tutti i Consiglieri Comunali e i miei concittadini.

E` una serata importante questa per la nostra comunità, caro Assessore Amati, perché è inutile stare a ripetere sempre le stesse questioni, usare sempre le stesse parole, esprimere affermazioni che possono apparire delle ovvietà, ma Sava è una realtà, è una comunità che esiste dal 1400-1500 circa, risale al XV secolo, periodo nel quale si formò il primo agglomerato urbano di questo nostro paese, siamo nel 2012 è purtroppo, sembra quasi paradossale e in qualche momento sembra di essere un po’ fuori dalla realtà di oggi, che è una realtà nella quale si parla di tutt’altro, si parla di banda larga. Sono queste le questioni che oggi si dovrebbero affrontare e non certo quelle che riguardano la realizzazione di un’opera assolutamente primaria, com’è quella del depuratore. Ma tant’è! Siamo al 2012, quasi 2013 e siamo costretti purtroppo a dover affrontare ancora questa questione.

Io devo veramente ringraziare, l’ho già fatto in tantissime altre occasioni durante i lavori di questo Consiglio Comunale, ma sento di doverlo fare questa sera in maniera formale e ho voluto, insieme al Presidente del Consiglio, organizzare un Consiglio Comunale avente ad oggetto questo argomento: volevo ringraziare veramente, formalmente e di cuore l’Assessore Amati. E non è un ringraziamento fatto per piaggeria o perché comunque l’ospite deve essere sempre ringraziato o deve essere sempre trattato con una certa cura, con una certa attenzione ed educazione; è un ringraziamento sentito perché – come diceva, giustamente, l’amico Assessore Gianpiero Mancarelli – in un momento in cui l’antipolitica ha preso il  sopravvento, in un momento in cui l’opportunismo politico è la “stella polare” che muove tanti uomini della politica nazionale, regionale, locale, devo dare atto all’Assessore Amati di essere invece  un Amministratore che guarda agli obiettivi concreti e all’interesse concreto delle comunità. Perché qui a Sava – dobbiamo dircelo in maniera chiara, non solo qui, anche fuori, ma forse in maniera particolare qui, in questo nostro territorio, in questa nostra comunità – la Regione Puglia e in primo luogo l’Assessore Amati avrebbero potuto assumere anche atteggiamenti diversi, che forse dal punto di vista politico avrebbero pagato di più, ma devo dare atto, devo riconoscere (e credo che su questo nessuno potrà sostenere cosa diversa) la Regione Puglia, che non appartiene allo schieramento politico mio o di questa Amministrazione, ma la Regione Puglia su questo argomento ha assolu-tamente tenuto e adottato una linea di coerenza e di convinzione rispetto alla quale non possiamo che dare atto di questo. E credo che se siamo vicini – e io spero e sono convinto che lo siamo – al principio di soluzione di questo argomento è perché la Regione Puglia è stata determinata, ha inteso andare avanti per una serie di ragioni obiettive che sono sotto gli occhi di tutti.

Noi abbiamo assistito e assistiamo tutti i giorni a confronti dialettici sulla stampa, in televisione che hanno ad oggetto l’argomento depuratore. Io nelle poche dichiarazioni che ho voluto fare su questo argomento, proprio per rimanere fuori dalla polemica politica spicciola della quale in tanti casi i cittadini possono tranquillamente fare a meno, ho notato che ciascuno, sia esso soggetto politico, sia esso comitato, associazione, privato cittadino, ha ritenuto di poter esprimere la propria opinione, il che non è un delitto ma credo che su determinati argomenti è forse il caso qualche volta di documentarsi, di leggersi qualche carta e dopo, soprattutto per chi ha posizioni di responsabilità o per chi è ammini-stratore ancora di più, forse è il caso di leggere prima qualche carta, di aggiornarsi (magari anche tramite Inter-net oggi non è difficile documentarsi) e poi esprimere le proprie posizioni.

Siamo arrivati al punto che il dibattito non è più fra amministratori, non è più fra tecnici che hanno studiato, hanno affrontato la questione, ma è oramai un dibattito che ha toccato in qualche momento anche l’ambito dello spettacolo. Onestamente, questa situazione, questo stato delle cose riguarda un problema che effettivamente questo nostro paese ha e lo sente davvero, perché è un problema di natura igienico-sanitaria: abbiamo, credo, 4-5.000 pozzi nel nostro territorio, tanti, centinaia di questi sono pozzi a sperdere, quindi abbiamo una situazione di inquinamento quotidiano. Noi in questo momento in cui stiamo parlando, e non solo Sava, perché lo stesso discorso vale per Manduria – lo affronterà probabilmente l’Assessore Regionale – il depuratore di Manduria che scarica in falda ed è “contra legem” e contro legge,   delle marine non ne parliamo. Quindi in questo momento noi affrontiamo questo problema e stiamo inquinando.

In più abbiamo un problema economico per i nostri concittadini che non è un problema di secondario rilievo: quotidianamente i nostri concittadini affrontano spese per svuotare quelle fosse asettiche che effettivamente esistono e sono a norma. Abbiamo un altro problema – caro Assessore – che lei conoscerà sicuramente: in questo nostro paese purtroppo ci sono tanti nostri concittadini che non hanno nessun pudore e quando piove, quando le strade sono allagate, non hanno nessun timore, nessuna paura a sversare i liquami dei pozzi per le strade.

Quindi questa è la situazione nella quale questo paese vive! Per cui arrivare a dibattere, così com’è stato – e non lo dico per spirito polemico ma perché credo che la questione debba essere affrontata dal punto di vista politico, ma soprattutto dal punto di vista tecnico – arrivare a discutere di “Ballo del qua qua” o di altro mi sembra, francamente, uno schiaffo in faccia ai cittadini savesi, ai cittadini di tutto questo nostro territorio. Si stava un po’ trascendendo e per questa ragione noi abbiamo voluto invitare qui questa sera l’Assessore, per sentire direttamente da lui, con le sue parole, quello che è lo stato dell’arte. Perché di chiacchiere ne abbiamo sentite tante, di articoli ne abbiamo letti tanti, quindi è bene che il Consiglio Comunale in primo luogo e poi tutta la nostra comunità conosca qual è lo stato dell’arte, qual è la situazione, a che punto è questa gara, le altre nozioni di natura tecnica ma credo soprattutto anche politica che riguardano la realizzazione del depuratore.

Io ho sempre sostenuto che noi Savesi non siamo innamorati della condotta sottomarina, perché alla fine credo che le persone più sagge di questo nostro territorio – e ce ne sono tante – non sono contrarie al depuratore, anche se c’è qualche esagitato che addirittura è contrario anche alla realizzazione del depuratore o pensa di poter oggi, in questa situazione, modificare il luogo nel quale questo depuratore deve essere realizzato. Noi non siamo innamorati della condotta sottomarina, ma sulla base di quello che abbiamo potuto leggere, di quello che abbiamo compreso – non siamo dei tecnici, non siamo dei tuttologi, come qualcuno pensa di poter essere – pensiamo che questa sia la soluzione, dopo aver partecipato anche a delle riunioni tecniche con la presenza dell’Assessore Amati, di tecnici, ingegneri dell’Acquedotto Pugliese, pensiamo che questa sia la soluzione per il depuratore per il numero di abitanti che deve andare a servire, che mi pare che siano oltre 100.000 abitanti equivalenti. Si è affrontate in un altro Consiglio Comunale, credo l’anno scorso o due anni fa, a Manduria, nel quale furono invitati anche dei professori uni-versitari, le eventuali soluzioni alternative (la fitodepurazione, le trincee drenanti  rispetto alle quali l’Assessore è molto più competente di me) e dal punto di vista tecnico ritengo che questa, adottata dalla Regione Puglia e dall’Acquedotto Pugliese, sia la soluzione per questo nostro problema.

Per cui io voglio concludere questo mio intervento manifestando il fatto che tutta la comunità di Sava, l’Amministrazione Comunale, il Consiglio Comunale ma soprattutto i cittadini sono a fianco alla Regione Puglia, ma non perché voi state lavorando per qualcosa che interessa politicamente il nostro territorio, ma perché è doveroso oggi porre fine a questo iter che è partito negli anni Novanta con il Commissario Catenacci, poi con il Commissario Vendola negli anni successivi. Quindi sono passati venti anni! Credo che sia arrivato il momento, dopo che si sono espresse anche diverse Autorità Giudiziarie, il TAR Puglia, il TAR Lazio, il Consiglio di Stato, credo che non siamo diventati tutti pazzi, penso che l’Assessore Amati non abbia interesse a mettersi contro delle comunità, ma se anche l’Autorità Giudiziaria, se gli organi tecnici, la Regione sono arrivati ad una conclusione che è questo iter che deve arrivare al termine, allora penso che tutti insieme si debba lavorare in questo senso. Io voglio concludere con un appello alle comunità limitrofe: qui non siamo per fare la guerra né a Manduria, né ad Avetrana, né alle marine, né a Torricella. Perché poi ci sono anche Comuni, caro Assessore, che stanno nell’entroterra ma soltanto perché hanno i propri concittadini che vanno a mare, pretendono di avere anche voce in capitolo su questo argomento senza essere interessati neanche dal punto di vista territoriale o qualche altra intelligenza ci ha invitati anche polemicamente a scaricare nella marina di Torre Ovo perché i  Savesi vanno a fare il bagno a Torre Ovo.

Quindi noi non vogliamo trascendere, non vogliamo cadere in queste provocazioni. Voglio lanciare un appello: guardiamo meglio la questione, affrontiamola mettendo da parte la demagogia! Guardiamo che cosa serve! Parliamo di un’opera pubblica essenziale per il nostro territorio, rispetto alla quale le posizioni di contrasto sono state anche valutate – ripeto – dal TAR Puglia, dal TAR Lazio, dal Consiglio di Stato, ampiamente vagliate dall’Acquedotto Pugliese e da tutti gli Organi che se ne sono occupati, quindi  credo che tutti insieme dovremmo lavorare in questo senso, per far sì che spero l’anno prossimo possa veramente essere messa la prima pietra per la realizzazione di questo depurato-re.

Grazie.

Applausi.

 

Presidente GIGANTE

Grazie, Sindaco.

Andiamo avanti chiedendo se ci sono interventi da parte dei Consiglieri o dei capigruppo?

Possiamo andare avanti lasciando la parola all’Assessore Regionale Fabiano Amati. Prego, Assessore.

 

Assessore Fabiano AMATI

Regione Puglia

Signor Presidente del Consiglio Comunale, signor Sindaco, componenti la Giunta Municipale, Consiglieri Comunali, cittadini…

Presidente GIGANTE

Forse è meglio se si siede, perché non si sente bene.

Assessore Fabiano AMATI

Siccome io ho fatto a lungo il Consigliere Comunale e il Regolamento del Consiglio Comunale della mia città prescrive di parlare in piedi, ero condizionato dal Regolamento del Consiglio Comunale della mia città.

Io vi ringrazio per aver deciso di svolgere questa riunione del Consiglio Comunale, immagino una riunione monotematica, per dibattere del noto problema della salute e della tutela delle acque in questo lembo vasto della terra di Puglia, anche perché in questo giro complicato che svolgo ormai da quattro anni credo che dibattere, soprattutto quando ci si dispone con il cuore sgombero reciprocamente, generi educazione, generi consapevolezza sui fatti di cui dibattiamo e che, in qualche misura, assumono i primi bagliori anche negli interventi che mi hanno preceduto, quello del Presidente del Consiglio Comunale ma poi dell’Assessore Provinciale, poi del Sindaco ed in particolare – permettetemelo di dire – dall’intervento del Presidente del Comitato De Maglie che, con particolare attenzione, segue questo argomento ormai da diversi anni.

Guardate, io non a caso ho cominciato dicendo che questo è un argomento che attiene alla salute e alla tutela delle acque: perché ho come l’impressione che, forse per una esigenza di semplificazione, ci si approcci a questo argomento con le parole sbagliate. Io sento parlare molto spesso di “liquami” da portare al mare, da sversare al mare; sento dire: “Vogliono inquinare il nostro mare”; sento dire: “Vogliono impedire che sia sviluppato il turismo e l’economia”; sento dire: “Vogliono che si perdano delle chance” in termini generali. In realtà, siccome il linguaggio è fondamentale per comprendere i processi e, se viene utilizzato male, è un’arma utile a ferire, a violare il senso delle cose, noi qui stiamo discutendo oggi della seguente realtà, così come ha anche detto il Sindaco: a quest’ora, mentre noi discutiamo, i liquami, quelli veri, non trattati invadono il nostro suolo ed il nostro sottosuolo. E siccome per vecchia regola geologica ma, per la verità, più che geologica anche – come dire? – nell’osservazione dell’uomo e il mondo, tutto ciò che cade sulla terra prende sempre la via del mare (è fatto così il globo terrestre!), noi in questo momento siamo immersi nei liquami e stiamo sferrando un duro colpo in faccia allo sviluppo, al progresso, alle chance, ai nostri figli che vorranno un giorno vivere in un contesto naturale e ambientale scevro da ogni insidia in termini di malattie. Noi oggi stiamo così, non a mezzo dell'”ospedale delle acque” che è il depuratore!

I depuratori sono degli “ospedali”, anche perché è dimostrato, credo che non bisogna essere degli igienisti per ritenere che ogni depuratore incide nella riduzione di dati epidemiologici, cioè malattie, in misura sufficientemente apprezzabile, ed in particolare incide per quanto attiene alle patologie che affliggono i bambini. Cioè una delle patologie, come è noto, come sanno i medici – non so se qui ce ne sono – oppure gli igienisti, i bambini sono i più sensibili ad essere sottoposti a malattie che attengono per l’appunto dall’inquinamento del suolo, dell’aria, delle acque.

Questa è la realtà di cui stiamo discutendo! Quindi noi dobbiamo trovare, così come abbiamo tentato, il modo per smetterla con questa situazione. Per smetterla con questa situazione si è pensato di realizzare il depuratore dell’agglomerato Sava-Manduria, un depuratore che dovesse, per l’appunto, ripulire, purificare le acque e, quindi, far riemergere la comunità e il suo suolo da una condizione di inciviltà e, con la costruzione di questo depuratore, possibilmente grande, perché la grandezza fa economia di scala anche nella prospettiva dell’aggressione al territorio, perché comunque è un’opera, è un’opera d’arte che riduce in qualche misura il potenziale di alcuni ambiti territoriali… Per intenderci e per tradurre: un esproprio lo devi pur fare, è meglio fare un unico esproprio piuttosto che quattro espropri per fare impianti minori; è meglio individuare un unico recapito finale piuttosto che quattro recapiti finali. Anche la decisione di fare un unico agglomerato ampio è una decisione che fa economia di scala, economia di scala nel consumo del territorio, per esempio.

E, per la verità, vi devo dire che questo depuratore nacque come il depuratore di un agglomerato più ampio perché c’era anche Avetrana, era l’impianto di depurazione per l’agglomerato di Manduria, Sava e Avetrana. Mi dicono che ci fu all’epoca un conflitto molto sostenuto che terminò con la decisione di Avetrana di staccarsi da questo agglomerato, e quando terminò questa disputa, ovvia-mente, la originaria allocazione, localizzazione dell’impianto di depurazione nel territorio di Avetrana si decise di conservarla conformemente ad un parere unanime delle Amministrazioni Comunali di Avetrana, Manduria e Sava.

Ogni tanto bisogna recuperare la memoria, bisogna ricostruire quel che è stato. E non è bello dire ogni tre/quattro anni o cinque, quando cambiano le Amministrazioni – perché io non credo che i cittadini apprezzino questo modo di discutere – “Ma adesso ci sono io! La vecchia Amministrazione… la vecchia Amministrazione aveva deciso, ma noi la pensiamo diversamente”. Perché voi immaginate un po’ se questo ragionamento che viola il principio della continuità amministrativa, che è un grande principio di civiltà, fosse utilizzato sempre, in ogni ambito, non soltanto sulla depurazione ma anche – che vi devo dire? – sull’assistenza per i cittadini meno abbienti: “E’ cambiata l’Amministrazione, cambiano i cittadini meno abbienti!  La vecchia Amministrazione pensava che tu fossi un cittadino poco abbiente, io penso, perché è cambiata l’Amministrazione, che tu non devi, ce ne sono degli altri che mi piacciono di più”. Come potete intuire con questo esempio paradossale, che naturalmente è paradossale – perché non vorrei che, a un certo punto, venisse preso un frame o più frame di questo intervento, ritagliato ed utilizzato: “Ecco, l’Assessore ha comparato l’assistenza ai non abbienti con la depurazione”, perché di queste ipotesi ne ho viste diverse – è per dirvi che affermare che “La vecchia Amministrazione fece… ma la penso diversamente perché sono passato da un bagno elettorale” significa affermare l’arbitrio, uno stato arbitrario.

Insomma, per parlarci chiaramente, chi riflette sulla migliore scienza della Pubblica Amministrazione sa che così parlavano i dittatori. Le dittature conoscono l’interruzione fra periodi amministrativi, il totalitarismo, non la democrazia.

Quindi noi siamo di fronte ad uno schema idraulico che si compone delle comunità di Sava e di Manduria, che dopo qualche anno fu stralciata la comunità di Avetrana e il tutto terminò con un accordo affinché il depuratore a servizio dell’agglomerato Manduria-Sava fosse allocato lì dov’è, cioè ad Avetrana.

Oggi quando sento dire: “Non vogliamo il depuratore ad Avetrana”, io sento dire qualcosa che non è rispondente a quanto, nel principio della continuità amministrativa, quelle Amministrazioni decisero di consegnare agli Amministratori Regionali dell’epoca. Quindi per un primo problema, sul quale pure si dibatte – credo – in qualche misura di aver dato conto.

Secondo problema: io sento dire che non ci piace la condotta sottomarina. La condotta sottomarina, per il recapito finale, è  prevista dal Piano di tutela delle acque della Regione Puglia, documento approvato con il voto favorevole della maggioranza nella scorsa legislatura e il voto di astensione della opposizione. Piano di tutela delle acque che prevede per questo agglomerato il recapito a mezzo di una condotta sottomarina. La condotta sottomarina fu richiesta con atti deliberativi dal Comune di Manduria e, naturalmente, dal Comune di Sava che aderì. Però diciamo che in questa vicenda il Comune di Sava, ovviamente, in una posizione di grande debolezza – perché la situazione di Sava è gravissima – naturalmente aderisce a qualsiasi soluzione purché si faccia, ovviamente. Ed è questo il motivo per cui io – ma qui faccio una riflessione di carattere autobiografico – ho un approccio a questa materia fondato sulla scienza, che ovviamente è prioritaria, e – come dire? – e sulla tutela degli interessi della comunità più debole che, naturalmente, deve essere sempre compatibile con gli argomenti scientifici che è la priorità.

Allora vi dico che la condotta sottomarina fu una scelta di quelle Amministrazioni Comunali! Il Comune di Manduria chiese il recapito finale a mezzo della condotta sottomarina in quella localizzazione, perché originariamente il recapito finale delle acque purificate, sanificate, non dei liquami, le acque purificate, sanificate, cioè riportate a salute (anche le acque vengono riportate a salute: che bella parola!), inizialmente non era quello il recapito, il recapito – mi raccontano e ho anche letto – era la cosiddetta palude del Conte che, devo dire, per le  cose che ascolto oggi anche da autorevoli professori che si sono impegnati con il cuore sgombero e la scienza a fondamento delle loro opinioni -e uno di questi professori è il professor Del Prete, che vedo fra i cittadini presenti in questo Consiglio Comunale – che in realtà sarebbe stata la collocazione migliore, perché quando oggi noi diciamo: “Perché non scarichiamo nel sottosuolo, che può essere utile a rivitalizzare, a ricaricare la falda?”, io non capisco per quale motivo questo ragionamento, che è corretto, salvo il fatto che vi è un divieto in Italia di scaricare nel sottosuolo, era davvero il ragionamento più proprio per lo scarico in una palude. Cioè la palude senza l’acqua non è più una palude, un’area di pregio ambientale quale può essere una palude; diversamente dal linguaggio che noi utilizziamo quando diciamo: “Un tizio si è impaludato” per dire che se la passa male, la palude è il luogo in cui si evidenzia la forza della natura. Quello era il recapito originario!

Se voi mi chiedeste perché ci fu all’epoca ostilità su questa localizzazione quale recapito finale, io non ve lo so dire, francamente non ne conosco i motivi, so soltanto che ci fu l’ostilità. Un giorno sarebbe bello se qualcuno scrivesse, ma come impegno civile, come somma di pulsioni civili degli uomini, la storia del depuratore dell’agglomerato di Sava-Manduria e forse quello storico ci potrebbe dire perché all’epoca quella fu una soluzione sgradita.

Quindi ci ritroviamo con questa imposizione del Piano di tutela delle acque, richiesta dalle comunità cittadine e rispetto ai quali un Amministratore Pubblico, non un politico – perché io non ho fiducia dei politici, almeno nella accezione che ormai va di moda, magari fosse l’accezione dell’Antica Grecia, io non ho fiducia nei politici – un Amministratore Pubblico l’unica cosa che può fare è eseguire quanto è scritto in un documento di pianificazione. Altrimenti a che servono i documenti di pianificazione?

Noi ci stiamo attenendo solo ed esclusivamente a questi documenti di pianificazione, salvo il giorno in cui saranno mutati e allora dovremo adeguarci ai documenti nuovi.

Quindi ci ritroviamo qui così e siccome… io vi parlo con franchezza, anche perché sono abituato a farlo: questa vicenda per me è molto tribolata al punto che qualche Autorità ha pure timore per la mia incolumità, io li ringrazio ma  tuttavia bisogna tenere duro su questi argomenti. Io, che sono abituato a parlarvi chiaro, vi dico che, siccome ho fatto il Consigliere Comunale, come voi, per diversi anni, l’ho fatto da ragazzino, ho cominciato in fretta, poi ho spulciato i nomi dei Consiglieri Comunali nelle varie Amministrazioni che si sono susseguite in questi Comuni e mi è capitato di vedere anche Consiglieri Comunali che avevano votato a favore della soluzione che è inserita nel Piano di tutela delle acque e che poi ritrovo in prima fila nei movimenti di protesta con riferimento alle stesse deliberazioni assunte.

Io capisco che si può cambiare opinione, anzi è bello quando si cambia opinione, è la capacità dell’uomo di – come dire? – vendicare anche se stesso, cioè è proprio un gesto di notevole rigore intellettuale, epperò mi permetterete di osservare che il mutamento di punto di vista e di opinione magari andrebbe anche accompagnato da una certa tranquillità e calma nell’esprimere il punto di vista mutato. Perché altrimenti io ho la vaga impressione che questi argomenti possano servire per le carriere politiche, e questi sono argomenti che non possono essere assoggettati alle carriere politiche, alla prevalenza dell’uno rispetto all’altro. E voi mi perdonerete se ho fatto questa lunga premessa di contesto (e giungerò, naturalmente, a rispondere alle domande sui tempi), perché se perdiamo di vista le premesse, il contesto in cui viviamo, è chiaro che non offriamo la possibilità a nessuno di formarsi un punto di vista, perché a quel punto è la battaglia di chi urla di più, di chi possiede meglio la retorica, di chi è più in grado di indirizzare le folle e il popolo perché ha dalla sua la più grande arma, la più bella delle arme che è quella della parola.

Diciamo che questo è il dato di contesto!

Ora noi ci ritroviamo qui a Sava interpellati da una domanda: “Sì, va bene, ma quando lo facciamo il depuratore?”. Perché opportunamente il Presidente ha citato una data: il 14 dicembre 2009.  Io ricordo bene, fra l’altro ero Assessore da qualche mese, cominciavo a manipolare questi argomenti e mai avrei pensato che, grazie a queste dispute, dopo quasi quattro anni, sarei diventato così esperto, nei limiti in cui un autodidatta può definirsi esperto, di questi argomenti. Però il 14 dicembre 2009 venni qui a Sava, accompagnai il Presidente Vendola qui a Sava per sottoscrivere o, meglio, per comunicare alla città l’avvenuta sottoscrizione del Decreto di finanziamento per la realizzazione del depuratore consortile di Sava-Manduria. In quella data – vi devo dire la verità – nessuno di noi poteva ragionevolmente pensare che qualche mese dopo saremmo  stati costretti e convenuti dinanzi al TAR di Lecce, al TAR del Lazio, per due volte dinanzi al TAR di Lecce, al Consiglio di Stato. Cioè nessuno avrebbe potuto – Presidente – immaginare questo notevole clima di ostilità rispetto alla soluzione che i Municipi avevano indicato alla Regione. Noi veniamo a Sava e diciamo: “Cari cittadini savese, voi – come ha detto bene il Sindaco – galleggiate nei liquami ed è fonte di inquinamento e di malattie, vale per Sava come vale per alcune altre aree di Manduria, se non tutte, e noi veniamo a finanziare questa opera conformemente al Piano di tutela delle acque che ha la sua previsione conforme a quanto le Amministrazioni Comunali interessate ci hanno detto”. Mai avremmo immaginato – Presidente – che poi, un bel giorno ci saremmo trovati con gli atti di impugnazione delle comunità che prima avevano prestato il loro consenso.

E` ragionevole pensare che mai una cosa del genere sarebbe stata possibile sia pur subodorare. Però così è andata! E tuttavia,  nonostante le impugnative davanti ai giudici amministrativi, si continuava a completare il progetto per poter avviare la gara. Infatti non appena il TAR o i TAR invocati e il Consiglio di Stato accertavano la legittimità del procedimento seguito, naturalmente si avviava la gara, con notevoli ritardi. Notevoli ritardi accumulati, inoltre, durante la fase della Valutazione di impatto ambientale sul progetto, perché dopo la realizzazione del progetto lo stesso fu sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale, in un clima molto acceso in sede di Valutazione di impatto ambientale, conclusasi con la prescrizione – questo argomento lo dico qui perché poi lo valorizzerò fra un attimo – di favorire il riuso in agricoltura delle acque trattate, purificate, riportate a salute. Quella era la prescrizione!

Peraltro una prescrizione che recepisce un auspicio – lo dico così, in termini quasi letterari – contenuto nel Piano di tutela delle acque, perché se voi mi interpellaste sul punto: “Cosa pensi tu del riuso?”, vi direi: “Ma per me ormai il riuso è diventato un totem! Per me il tabù è lo spreco dell’acqua purificata e riportata a salute! Quello è il tabù! Il riuso per me è un totem!”, per quanto nella vita non bisognerebbe avere né totem e né tabù.

Giungiamo all’avvio della gara di appalto, naturalmente in una conflittualità abbastanza accesa, resa anche a voi visibile a mezzo di decine e decine di trasmissioni televisive, comunicati stampa, richieste di incontro. Io, fra l’altro, partecipai – e lo ricordo con molto piacere – ad un Consiglio Comunale svoltosi a Manduria: c’era la presenza imponente di una quota di cittadini interessati all’argomento e, vi devo dire la verità, in quella occasione (fra l’altro ci sono i verbali di quel Consiglio Comunale) ebbi l’impressione che l’argomento su cui, naturalmente, giustamente, la co-munità di Manduria aveva bisogno di essere tranquillizzata era sulla circostanza che quella ipotesi richiesta dalle stesse comunità in realtà era soltanto l’ipotesi all’interno della funzionalità dello schema idraulico, e cioè: non esiste nessuno schema idraulico che non abbia un recapito finale e, naturalmente, mi chiedevano la garanzia affinché il modulo dell’affinamento aggiunto a quell’impianto di depurazione potesse indirizzare quelle acque riportate a salute (non i liquami!) e utilizzarle in agricoltura. Qui ci siamo incanalati, pur fra mille difficoltà, su questa strada.

Naturalmente e giustamente il Presidente del Comitato dice: “La gara è stata avviata ad aprile 2012”: Sì, è vero, è stata avviata ad aprile 2012 la gara però, purtroppo, in Italia non vi sembrino tempi leggendari quattro/cinque anni per poter avviare un’opera pubblica, perché io mi rendo conto che è difficile immaginare: “Ma come, tutti questi anni per avviare un’opera pubblica?”. Guardate, qui vi parlerei del mio mestiere, che non è quello dell’Amministratore Pubblico, è proprio l’avvocato di queste cose: seguendo il Codice dei contratti pubblici e degli appalti, vi è una scansione temporale che devi ovviamente rispettare. Aprile 2012 bandita la gara: devi assegnare i termini per poter presentare le offerte; devi nominare la commissione; la commissione si deve riunire, deve svolgere una serie di adempimenti. Immagino che in questa sala in questo momento ci siano, oltre al Segretario Generale, anche funzionari che si occupano quotidianamente di queste cose e sanno che c’è una scansione abbastanza complessa e lunga.

Oggi siamo nella fase della valutazione delle offerte presentate, badate, nell’ambito di un procedimento cosiddetto di “appalto integrato”, dove le richieste della Valutazione di impatto ambientale, cioè le richieste e le prescrizioni sono oggetto di valutazione rispetto all’offerta ulteriormente migliorativa. Quindi diciamo: particolare attenzione all’argomento della valutazione delle offerte!

Contiamo che entro metà aprile 2013,  come ho detto in Quinta Commissione e come ripeto qui stasera  e – vi devo dire – tenendoci un po’ larghi, perché anche nel cronoprogramma io sono sufficientemente scottato perché dietro questa vicenda c’è sempre un inciampo. Insomma, tenendomi anche un po’ largo, ho motivo di ritenere che ad aprile 2013 si possa giungere alla fine di questa prima parte del procedimento che viene sanzionato dall’aggiudicazione provvisoria per poi avere l’aggiudicazione definitiva entro fine 2013, per poi avviare i lavori all’inizio del 2014.

Queste sono le date che ho dato, che ho conferito alla Commissione Consiliare e che confermo anche qui.

Che dirvi?

Io posso soltanto dirvi che, concludendo questo intervento e poi dichiarandomi naturalmente a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore richiesta di chiarimento, noi ci abbiamo provato in ogni modo a tenere assieme le volontà di tutti i Comuni, non ce l’abbiamo fatta o, meglio, ce l’abbiamo fatta nei limiti in cui ci si voglia approcciare a questo argomento con particolare pacatezza e serenità. Noi sappiamo che, con la funzionalità dell’impianto di depurazione, dobbiamo aggiungere il modulo di affinamento, però questo significa produrre l’acqua per l’irrigazione, ma significa che l’agricoltura deve richiedere quell’acqua. Perché se l’agricoltura non richiede quell’acqua, da qualche parte deve pur essere sversata, recapitata come si dice. Quindi abbiamo motivo di ritenere, di auspicare che la cultura del riuso generi anche buone pratiche con riferimento al depuratore per l’agglomerato di Sava-Manduria. Ma il riuso non esclude l’esistenza della condotta sottomarina, del recapito o, meglio, del recapito a mare, che poi potrebbe anche essere senza condotta sottomarina, potrebbe essere anche in battigia. Fu richiesta la condotta sottomarina perché si pensa che lon-tano dalla linea di costa il fenomeno di dispersione è maggiore, in realtà vi sono casi nella nostra Regione in cui si sversa in battigia e, fra l’altro, sversare in battigia, a mio giudizio – ma lo dico così, soltanto come cittadino pugliese – è una garanzia perché hai l’opportunità di vedere quello che scarichi. Perché l’argomento vero della depurazione e della purificazione delle acque è il monitoraggio in continuo della qualità delle acque. Io sogno il giorno in cui la discussione con l’Amministrazione Pubblica possa essere fondata sulla richiesta di una Cabina per il monitoraggio in continuo della qualità delle acque, affidata non al gestore del servizio idrico integrato, il quale ovviamente non sarebbe terzo, ma ai Comuni interessati. Cioè la chiave della Cabina per controllare e monitorare la qualità delle acque deve essere detenuta da un soggetto terzo, che verosimilmente penso che possa essere il Sindaco, l’Amministrazione Comunale. L’argomento è questo!

E, fra l’altro, quando si scarica in battigia, ove la qualità delle acque non è quella promessa, si ha l’opportunità di vedere anche se quella promessa è stata violata per mal funzionalità del depuratore o se, invece, a causa di sversamenti abusivi, di diversamenti abusivi nella fogna… Perché il sistema fognario è tarato per ricevere soltanto i reflui urbani, non tutto quello che abusivamente viene invece immesso nel sistema fognario, che è un fatto di educazione e di civiltà. E nessuno può dire: “Poiché il popolo pugliese è incivile – perché la premessa sarebbe questa – noi non possiamo mettere in funzione i depuratori”. No, mi sa che bisogna mutare l’approccio, bisogna dire: “Noi dobbiamo educare il popolo pugliese affinché nessuno sversi abusivamente”. Perché – guardate – la maggior parte delle disfunzionalità degli impianti di depurazione non sono causate da un problema meccanico al depuratore, che non funziona il depuratore, sono causate dagli allacci abusivi (e si trova di tutto), sono causate da una insufficiente rete delle acque meteoriche in ogni Comune, cioè non c’è la fogna bianca. E poiché non c’è la fogna bianca, quando piove (gli acquazzoni sono sempre più frequenti ed abbondanti) l’acqua, che una strada deve trovarla per giungere al mare – perché, come vi ho detto all’inizio, tutto giunge al mare – si convoglia, si autoconvoglia – se possiamo dire così – nella fogna nera, naturalmente facendo andare in tilt gli impianti di depurazione che sono tarati per 100.000 abitanti equivalenti, se dobbiamo parlare del depuratore di Sava e di Manduria, non per 100.000 abitanti equivalenti più il risultato di un fortunale o di una alluvione. Quello manda in tilt il depuratore, perché va in sovraportata. E poiché i processi di purificazione delle acque, di sanificazione sono processi biologici (se lo posso dire così: ci sono degli animaletti che mangiano tutto quello che va eliminato), questa sovraportata ammazza gli animaletti. Scusate per questa biologia elementare però io credo efficace. Questi animaletti vengono uccisi da cosa?

Dagli scarichi abusivi e dalla carenza di una rete delle acque meteoriche. Allora non è il depuratore che non funziona, qui c’è bisogno di cambiare la prospettiva: non solo i depuratori che non funzionano, è il nostro approccio a questo argomento che non funziona. Cioè se io decido, a casa mia, di prendere una bella bottiglia di olio esausto – vi faccio un esempio banalissimo – e di smaltirlo attraverso la fognatura ordinaria, quella per i reflui urbani, io in quel momento, magari io stesso che vado alla manifestazione contro Amati che ci vuole inquinare, in quel momento io stesso non considero che svuotare quel litro di olio esausto nella fogna in realtà mi dovrebbe far vergognare di partecipare alla manifestazione di protesta contro Amati.

Anche perché Amati e la Regione Puglia non è che sono così folli da provare questo sadico piacere per i fischi. Vi devo confessare che il mio livello di narcisismo è tale per cui preferisco gli applausi. Mi piacerebbe andare alle comunità e sentire: “Amati santo subito!”. Certo mi dispiace sentire: “Amati all’inferno subito!”. Epperò, tuttavia questa è la realtà in cui mi trovo! E non posso assumere, non possiamo assumere atteggiamenti di compiacimento nei confronti di eccitazioni fuori luogo.

Io vi ho citato nel corso di questo intervento il Prof. Del Prete, che è qui presente – lui mi perdonerà se lo cito – perché lui è consulente del comitato più importante di Manduria contro lo scarico a mare però con l’approccio che solo la scienza sa dare, cioè l’approccio di chi si rende conto che siamo di fronte ad un problema e dobbiamo capire come venirne fuori. Io e lui siamo d’accordo che il giorno in cui vi fosse una deroga nel Legislatore nazionale sullo scarico delle acque purificate, trattate (ma anche lì da verificata la qualità perché a nessuno è consentito, lo dico esemplificativamente, buttare un litro di olio esausto nella fogna) per avere un processo di ricarica della falda, noi saremmo felici. Fra l’altro non avete idea di quanti soldi risparmieremmo, perché una condotta sottomarina c’ha il suo costo, perché le opere a mare sono opere che hanno bisogno di una attività di manutenzione continuativa. La gestione di una condotta sottomarina è complicata. Non è che si stende un tubicino sul fondale e poi: “Palla, fai tu!”. C’è bisogno di particolare attenzione e manutenzione.

Risparmieremmo tantissimo, però purtroppo siamo in questo momento obbligati a prevedere quel recapito, quello scarico, io spero come scarico di emergenza, come “troppo pieno”, perché sogno il Mondo in cui le acque trattate possano essere utilizzate nel “paradiso terrestre” della irrigazione, come quando a noi ci piace dire: “Ah, in Israele hanno fatto i giardini”. Sì, esatto! A me piacerebbe che anche qui noi facessimo i giardini dalle acque purificate, però allo stato dobbiamo tenerlo così e dobbiamo farlo così.

Io penso che in questo modo la situazione funzioni e funzioni bene e soprattutto – lo utilizzo come ultimo argomento – potrà rendere i cittadini di Sava, visto che stiamo a Sava ma c’entrano anche gli altri cittadini, uguali ai cittadini di Bari o di San Severo. Perché io non capisco per quale motivo il servizio idrico integrato ad un cittadino di San Severo o di Lecce deve costare 10, ad un cittadino di Sava invece deve costare 10 più l’autospurgo. Io non riesco a capire per quale motivo di giustizia questo debba accadere!

Allora, guardate, ci sono tutti gli elementi per mettere assieme davvero un bel processo, un processo di sanificazione di questa bellissima terra, che ora – purtroppo – non mantiene le sue promesse di bellezza, per metterla al pari di parecchie realtà pugliesi (perché io di questi casi ne ho ancora quattro o cinque, però per il resto – grazie a Dio! – funziona quasi al meglio, salvo gli scarichi abusivi, etc., etc.), per restituire in realtà la dignità propria che una città, attraverso le acque e il suo trattamento, ha il diritto di avere.

Questi sono i sentimenti! Questi sono gli impegni che in realtà sono conferme di impegni. E vi devo dire la verità: siccome a me non piace dire: “No, ma io lo farò entro…”. Io vi ho spiegato quali sono stati gli inciampi e gli accidenti, adesso questo è il cronoprogramma che vi posso dare. Non ho bisogno di discorsi di accondiscendenza, non ho bisogno di pittare alcuno e né, naturalmente, voglio essere pittato. Ho tentato di rappresentarvi lo stato delle cose così come sono e spero che, da questo mo-mento in poi, la comunità di Sava, attra-verso voi, sia più informata perché in questa materia ciò che conta è l’informazione. In questa materia ciò che conta è l’informazione e la voglia di essere informati. Io negli ultimi mesi e negli ultimi anni ho ascoltato tante opinioni ma opinioni disinformate, e ho visto che la voce alzata è direttamente  proporzionale alla disinformazione: più uno è disinformato e più alza la voce. In questa materia è straordinario! Ho visto, invece, altre persone con la voce abbassata, molto bassa che avevano una notevole informazione sull’ar-gomento. Qui è un problema di informazione, è un problema di acculturamento e non bisogna essere andati alle “scuole alte” per capire, perché con un ingegnere idraulico, un  idrogeologo, un biologo, persone che si sanno spiegare non è difficile, l’ho capito io che vengo da una estrazione culturale completamente diversa da quella dell’ingegneria, ho motivo di ritenere che buoni maestri possano dare indicazioni e indirizzi. Quindi il problema qui è l’informazione. Con l’in-formazione penso che quello che stiamo facendo potrà essere accolto, almeno sino a quando ci starò io, poi non lo so, perché fuori da questo io penso che non vi sono soluzioni alternative. E ve lo dico dopo aver per tanto tempo implorato le decine e decine di tecnici che stanno con me. Perché nessuno di voi pensi che sono decisioni che prendo io in solitudine, la squadra che mi attornia è una squadra di grande valore di varie professionalità. Ho chiesto allo sfinimento se ci fosse una soluzione alternativa e, quando mi sono accorto che soluzioni alternative non c’erano e che, per tutelare la salute dei cittadini, bisognava andare su questa strada, per me la salute dei cittadini viene prima di ogni altra cosa.

Applausi.

Presidente GIGANTE

Grazie, Assessore Amati, innanzitutto per essere intervenuto in questo Consiglio Comunale e per averci messo a conoscenza dello stato dell’arte del depuratore consortile.

Adesso vorrei chiedere ai capigruppo o Consiglieri Comunali se ci sono interventi da parte loro.

Prego, Consigliere Spagnolo.

Consigliere SPAGNOLO

Grazie, Presidente.

Da questo banco sono abituato a sforzarmi di portare, di sintetizzare, di rappresentare la posizione del mio gruppo e del mio partito, però questa volta credo che cercherò di esprimermi da cittadino o da chi pensa di poter interpretare, quindi portare in questa discussione il sentimento, ciò che sentono i cittadini in riferimento a questa problematica. Anche perché l’Assessore,  che ringrazio per aver accolto l’invito di questa Amministrazione ma di questo Consiglio Comunale, perché viene invocato da anni questo bisogno di affrontare in una discussione appunto monotematica e il più possibile approfondita questo tema… quindi lo ringrazio per aver accettato di confrontarsi nella massima Assise cittadina savese.

Nella sua relazione ha toccato nella maniera più approfondita possibile gli argomenti, almeno per quello che si può fare in una sede istituzionale e politica qual è appunto questa. Peraltro, gli aspetti che riguardano il procedimento amministrativo di cui la Regione Puglia è competente, li conosciamo bene, li stiamo affrontando e li abbiamo affrontati nella nostra veste di Amministratori Comunali. La svolta – se così si può chiamare… negli interventi che abbiamo ascoltato si è cercato di fare un po’ un excursus, nel senso cioè di ricordare i vari momenti che nei decenni hanno visto la comunità savese coinvolta in questo incubo.

Dicevo: gli aspetti relativi al procedimento amministrativo che è stato spiegato, è stato ribadito… peraltro le informazioni su quello che ci sarà dopo erano già state diffuse attraverso la stampa, le conosciamo bene.

Io vorrei ringraziare l’Assessore Amati perché ha dato disponibilità, si è reso disponibile eventualmente anche a rispondere ai quesiti che dovessero insorgere in questa discussione, ma credo che realmente ci sia poco da chiedere per come è stata chiara e – ripeto – approfondita la relazione nell’affrontare i diversi punti.

E poi – dicevo – la svolta su questo problema c’è stata negli ultimi cinque anni. Quindi mi sento, da cittadino, di ringraziare l’Amministrazione Regionale, il Governo Regionale e, quindi, anche il Presidente Vendola perché abbiamo toccato con mano questa disponibilità nel corso degli anni. Ricordo le volte che insieme a Ivano siamo stati a Bari, negli ultimi anni, ad affrontare gli ostacoli. Prima si diceva: “Tanti ostacoli, tanti imprevisti per ogni passo che si fa in avanti”. Dicevo: abbiamo toccato con mano questa disponibilità di Amministratori ancor prima che di politici, cioè di uomini che sono stati incaricati di sviscerare una questione e di portarla a compimento.

Io credo che, dalle cose che ha riferito l’Assessore Amati, si intraveda la possibilità per il nostro paese di uscire da questo incubo, naturalmente tenendo presente che la normativa, il Codice degli appalti e le procedure dettano dei tempi che probabilmente ci inducono ogni volta ad essere preoccupati, ad essere in allerta su quello che oggi non è dato sapere, non è dato prevedere per quello che sarà domani. Però in questo intervento – e chiudo perché ritengo che, come si diceva prima, di discorsi se ne siano fatti a fiumi su questo tema – voglio dire che, da cittadino, ho apprezzato tantissimo questo approccio dell’Assessore Amati nello spiegare, cioè spiegare, spiegare e spiegare di che cosa stiamo parlando. Credo che questo sia l’aspetto che più di ogni altra cosa gratifica e deve, almeno al momento, far stare tranquilla la nostra comunità.

E poi io noto questa sera una partecipazione da parte dei concittadini che non abbiamo mai, che non vediamo mai in questa Assise Comunale: può essere – o perlomeno voglio esprimerlo come  auspicio – che una soluzione definitiva, cioè la posa della prima pietra, quindi l’avvio dei lavori di realizzazione di questa opera possa coincidere per Sava con l’inizio anche di un avvicinamento da parte dei cittadini savesi e di cambiamento dell’opinione diffusa, che oggi purtroppo è piuttosto negativa, perché – si è detto più volte – è necessario che alle parole, ai discorsi, alle dichiarazioni di intenti seguano poi i fatti e, quindi, in questo caso le opere.

Chiudo qui. Grazie.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere Spagnolo.

Aveva chiesto di parlare il Consigliere Mancino.

Consigliere MANCINO

Buonasera a tutti. Grazie, Presidente.

In qualità di capogruppo di Futuro e Libertà, nell’Assise di questo Consiglio Comunale questa sera, venerdì 19 ottobre 2012, desidero ringraziamento fortemente della presenza dell’Assessore Regionale Amati e rivolgere un gradito e più sincero ringraziamento per il grande impegno profuso in questo momento così particolare per la comunità savese, con grande interesse, mostrando, come l’Assessore ha mostrato e ha portato a conoscenza quali sono le problematiche reali che ci sono e che, dunque, insieme a questa nostra comunità dobbiamo tentare, tutti insieme, di apprendere.

Nonostante queste problematiche, pertanto non ci resta che fare i migliori auguri all’Assessore per il prosieguo l’impegno che ci ha promesso e che ha deciso di intraprendere riguardo al depuratore consortile.

Grazie.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere capogruppo Mancino.

Passo la parola al dottor Bellocchi.

Consigliere BELLOCCHI

Presidente, io la ringrazio.

Vorrei cogliere l’occasione per dire – come spesso dico – poche parole su questo argomento, le prime delle quali sono che, ovviamente, io ringrazio e lo faccio, fra l’altro, anche a titolo personale perché sono stato il primo a chiedere una seduta monotematica su questo argomento. E, quindi, devo dire che questa sera sono particolarmente soddisfatto di aver avuto ascolto nell’Amministrazione e di aver avuto il privilegio – io dico – insieme a tutti quanti gli altri Consiglieri Comunali, gli Assessori e i cittadini di poter ascoltare le parole dell’Assessore Amati.

Quindi ringrazio l’Amministrazione che ci ha dato questa opportunità e ringrazio l’Assessore Amati per la sua presenza.

Dico però che – questo perché le cose fatte rimangono più delle parole – il nostro assenso indiscusso, incondizionato all’operato dell’Assessore Amati, ancora una volta come partito lo abbiamo espresso in questa sede in un momento in cui non c’era piaggeria da fare a nessun Assessore per la sua presenza, quando abbiamo sottoposto un documento di convalida, di condivisione di quello che era l’operato dell’Assessore Amati su questo argomento. E devo dire con soddisfazione che, in quella circostanza, quel documento – Assessore – è stato condiviso da tutta l’Assemblea.

Quindi io dico che i fatti probabilmente valgono più delle parole. E` un fatto così che, come è stato detto, la comunità savese ha dimostrato di essere una comunità tollerante e soprattutto paziente, pur di arrivare alla soluzione di questo problema che è veramente un problema di civiltà. Io credo che questa è la questione, questo è il messaggio che deve assolutamente passare, ma non solo nella nostra comunità, anche nelle comunità limitrofe, anche quelle che non sono direttamente interessate alla questione. E` una questione di civiltà!

Io dico che non è possibile pensare, immaginare che una comunità di 17.000 abitanti non abbia ancora uno straccio di fogna, uno straccio di depurazione. Allora tutte le altre questioni diventano – come suol dirsi – questioni di lana caprina.

Quindi bene fa l’Assessore, bene fa soprattutto l’Amministrazione Regionale nel suo complesso a perseguire con determinazione l’ottenimento di questi risultati, perché se vogliamo che questa comunità faccia un salto di qualità nell’ambito della  civiltà, non si può che tendere ad ottenere questa opera.

Nel frattempo, però, io vorrei fare un paio di raccomandazioni anche all’Amministrazione Comunale, la prima delle quali è quella di cogliere quello che è stato detto dall’Assessore Provinciale Mancarelli allorquando ha ventilato l’ipotesi, che non è scontata – diciamolo pure – di un contributo a questo Comune per coloro i quali sono costretti a svuotare i cosiddetti bottini, come noi li chiamiamo, non dimenticando che è l’Amministrazione Comunale che ne deve fare richiesta. Cioè non diamo per scontato che l’Amministrazione Provinciale sua sponte faccia qualche cosa, siamo noi come Amministrazione Comunale che ne dobbiamo fare richiesta.

Altra cosa oltremodo importante è che, secondo me, una parte del tempo che oggi pensiamo si stia prendendo per quanto riguarda il problema della costruzione del depuratore consortile si potrebbe recuperare affrettando, riducendo i tempi delle opere che noi come Comune dobbiamo fare. Cioè quello che io dico è: sì, il depuratore va per la sua strada, però noi abbiamo chilometri – dico “chilometri” – di strade su cui bisogna operare per l’insediamento della rete fognaria,  perché aspettare il 2014, il 2015, il 2016? Se è possibile cominciare un tantino prima cosicché i tempi di allaccio possano essere quasi contestuali con l’avvio definitivo del depuratore, forse non sarebbe sbagliato, sarebbe una maniera per cercare di recuperare quei tempi che, come ricordava il Presidente, fino ad ora purtroppo si sono comunque di fatto persi.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere Bellocchi.

Passo la parola al capogruppo Ivano Decataldo.

Consigliere I. DECATALDO

Grazie, Presidente, per la parola, grazie ai cittadini per essere qui venuti ad ascoltare quelle che erano le novità o gli aggiornamenti dello stato dell’arte proposto dall’Assessore Amati. Ringrazio anche l’Assessore Amati che ha voluto – appunto – essere qui, accettare l’invito e, in qualche modo, aggiornarci dello stato dell’arte e, quindi, confermare quelle che erano comunque notizie che noi avevamo, in qualche modo, già acquisito dalla stampa o anche dagli impegni che precedentemente l’Assessore aveva assunto – ricordo – nel Consiglio Comunale a Manduria.

Sicuramente la situazione è critica, anche perché – così come già si è abbondantemente detto – la crisi che avanza attanaglia molto le famiglie che, ovviamente, hanno grosse difficoltà oggi anche a sostenere i costi per lo svuotamento dei bottini che – appunto si è detta prima la disponibilità dell’Assessore Provinciale, come ha ricordato il Consigliere Bellocchi – che, in qualche modo, dovrebbero sostenere ulteriormente, se fosse possibile. Quindi in tal senso chiedo all’Amministrazione di farsi parte diligente in questa situazione, chiedendo con forza se ci fosse la possibilità, appunto, di sostenere ulteriormente, con risorse anche maggiori, e magari se la Regione potesse, in qualche modo, trovare qualche mezzo per cercare di creare un sollievo in tale periodo.

Ma, venendo ancora di più sulla questione del depuratore in sé, in questi anni – come ci ricordava prima il Consigliere Spagnolo – quando io sono stato Assessore in più occasioni ho incontrato l’Assessore Amati insieme al Prefetto, insieme ai tecnici dell’Acquedotto e, quindi, posso essere d’accordo con lui quando dice che in queste occasioni si ha l’opportunità di imparare e di conoscere tecnicamente quali sono le problematiche e, quindi, cercare di spiegare a tutti i cittadini più o meno informati, appunto per evitare qualsiasi strumentalizzazione, qualsiasi utilizzo di notizie trovate qui e là sul web, su Internet, per cercare di dare una soluzione, come se fosse una cosa semplicissima, come se fosse un’opera facile da realizzare.

A questo aggiungo il fatto che è importante portare tutta la giusta informazione con esperienza ma anche con pazienza, rispettando quelle che sono tutte le posizioni, perché ci rendiamo conto che qualcuno ha tentato nelle altre comunità purtroppo di provocare, in qualche modo, delle reazioni. Allora faccio un appello a tutti noi qui in questa sala: quello di non accogliere provocazioni, di non essere ostili rispetto a tutte quelle persone, a quei cittadini che in qualche modo sono contrari allo scarico a mare perché – come dicevamo prima – lo temono, probabilmente perché non conoscono bene quello che è l’argomento, quella che è la materia e quello che in realtà provoca il non avere un depuratore, il non avere uno scarico a mare.

Quindi a tal proposito chiedo di continuare in tal senso: di evitare di accettare provocazioni, così come si è visto ultimamente, quando i vicini cittadini degli altri paesi hanno mostrato sulla stampa o in giro il cartello che a qualche cittadino ha infastidito, cioè “Savesi egoisti”, come se fosse una nostra necessità estrema e volessimo calpestare la dignità o le esigenze di qualche altro territorio.

Noi sicuramente vogliamo bene al nostro territorio, vogliamo bene al nostro mare ma principalmente vogliamo bene ai nostri cittadini, alla nostra  comunità e a quello che in qualche modo noi siamo qui chiamati a rappresentare.

Quindi invito tutti in tal senso ad essere cauti, appunto nel rispondere anche sulla stampa, nel cercare di accogliere queste provocazioni. Io nel pour parler con i cittadini che si sono indignati per quelle situazioni, mi sono sforzato di spiegare loro che comunque, nonostante tutte le difficoltà, la risoluzione del problema è a divenire, quindi stiamo andando nella giusta direzione con i tempi che, chiaramente, la Pubblica Amministrazione ci impone.

Per cui l’invito che faccio, oltre ad essere cauti in questo momento, in questo periodo, è al Sindaco e all’Amministrazione a cercare di trovare questo modo per sollevare le famiglie dalla spesa ingente, che oggi diventa sempre più pesante; ma, oltre questo, chiedo all’Assessore se fosse possibile rispondere ad un quesito più per motivo di chiarezza, in linea con quello che ci siamo detti, e cioè: ricordo che nel Consiglio Comunale di Manduria si parlò – appunto – del modulo dell’affinamento per la  sanificazione delle acque e della questione dell’Arneo, del riuso in agricoltura, del problema che l’Arneo aveva in quel periodo poiché, per poter accettare le risorse idriche, avrebbe dovuto fare degli investimenti alle proprie opere, alle proprie infrastrutture. In tal senso l’Assessore in quel momento prese l’impegno, annuncio che c’era questa novità sull’impianto e successivamente, nel giugno 2012, ha visto un impegno di Giunta, un impegno politico, quindi un indirizzo politico da parte della Giunta Regionale di Vendola, per opera l’Assessore Fabiano Amati alle Opere Pubbliche, che andava nella direzione dell’impegno assunto in Consiglio Comunale a Manduria.

Quindi vorrei capire un attimo in tal senso, quali sono – appunto – le novità nei rapporti con l’Arneo per capire meglio se si sta lavorando anche in quella direzione, al fine di evitare eventuali polemiche e strumentalizzazioni di qualcuno che può ricordare l’impegno dell’epoca e che oggi, magari, non si è evidenziato, non si è discusso, e quindi si potrebbe innescare qualche polemica sterile, inutile che non darebbe corpo a quello che era l’impegno iniziale di riutilizzare le risorse idriche in agricoltura.

Grazie mille.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere Ivano Decataldo.

Passo la parola al Consigliere De Felice.

Consigliere DE FELICE

Valgano i ringraziamenti che le sono stati già fatti, Assessore, quindi non mi ripeterò, per la sua presenza, per la sua attenzione e sottolineo per la sua presenza, perché non è solito che poi un Amministratore si vada a confrontare con chi, in qualche modo, subisce gli effetti delle proprie decisioni e si confronti con loro con l’onestà intellettuale che devo riconoscerle e che – devo dire – ho particolarmente apprezzato anche nella rappresentazione dei due momenti che l’hanno portata nel complesso della Giunta Regionale. Mi perdoni se non la guardo, ma questi microfoni sono dav-vero improponibili.

Lo ripeto: io ho apprezzato particolarmente sia la rappresentazione del travaglio, ovvero anche dei dubbi che hanno sicuramente accompagnato determinate scelte e ho apprezzato anche la ferma determinazione da lei testé manifestata anche nelle decisioni assunte. Ragionando sull’argomento e lasciandomi andare ad un impatto emozionale che credo poi stia prevalendo nelle comunità che oggi protestano, devo dirle la verità: probabilmente sono stato portato a darle torto nella scelta fatta, poi mi sono chiesto cosa avrei fatto io valutando i fatti e sono arrivato alla conclusione che probabilmente avrei fatto le stesse cose che ha fatto lei, perché il problema della salute è un problema che non ammette condizioni, e qui la richiesta che proviene da questa comunità riguarda la salute, non riguarda aspetti estetici, altre questioni pur importanti. Abbiamo sempre detto che il problema della salute è prioritario rispetto a tutto. E, quindi, ripeto: io sarei arrivato alle sue stesse conclusioni.

La circostanza che mi addolora di tutta la vicenda non riguarda lei, anzi lei la subisce: è proprio questa divisione che le nostre comunità stanno vivendo, che è anche un effetto credo poi della scarsa capacità oramai di una classe politica, dirigente (ma parliamo più al passato) ha avuto di rendersi credibile agli occhi della popolazione. Perché, guardi, quello che lei diceva a proposito anche di questi mutamenti di orientamento nella stessa classe politica del Comune che poi è il Comune capofila di tutta questa vicenda, cioè Manduria, sono estremamente significativi. Io non credo di offendere qualcuno se esprimo la mia opinione: che questa classe diri-gente oggi è stata travolta da un’onda emozionale che viene dal basso e che non riesce più a gestire, infatti nessuno sta cercando di capitanare, di dare un senso alla protesta salvo poi forse le persone che, non avendo una estrazione direttamente politica ma avendo una estrazione tecnica, stanno cercando di raffreddare i toni per condurre questa contrapposizione a qualche risultato concreto. E credo che le sue parole oggi dovrebbero consentire anche alle comunità  così tanto arrabbiate di riflettere se debbono darle credito – e io credo che dovrebbero dargliene – e pensare davvero ad investire nel loro futuro e nel loro sviluppo partendo da una situazione di fatto che certamente può essere migliorata ma che, invece, subirebbe un indubbio peggioramento se, come molti chiedono, semplicemente l’iter si bloccasse. Ed è con questa motivazione che anche dal gruppo che rappresento, di Libertà e Partecipazione, ma mia personale e credo da parte di tutta la cittadinanza savese che viene anche da me l’invito ad andare avanti, perché nella sua azione ci sono i presupposti affinché Sava finalmente abbia quello che chiede e probabilmente che la stessa comunità manduriana abbia quello che chiede, e non dovrebbero bloccare la sua azione  ma piuttosto dovrebbero in qualche modo sollecitarla appunto ad andare avanti.

Per quanto concerne l’attenzione che poi questa Amministrazione potrà dare, io credo che l’occasione di questa sera ma l’impegno costante da parte del Sindaco e dell’intera compagine amministrativa alla richiesta che ci è pervenuta dai Consiglieri di opposizione e prontamente accolta, senza alcun pregiudizio ideologico, dalla maggioranza, testimonia come questa Amministrazione Comunale ritiene questo uno dei problemi più importanti sui quali incalzare i soggetti che sono chiamati a decidere, ma al tempo stesso essere punto di riferimento anche di quelle istanze, di quei problemi anche molto spiccioli, pratici che sono stati pure enunciati e che riguardano la cittadinanza savese. Credo che l’occasione di questa sera ne sia testimonianza, ma questo non ci deve far dormire sugli allori, è un impegno che tutti prendiamo di continuare su questa strada fino a quando il problema non sarà risolto, anzi fino a quando poi tutti i problemi anche connessi all’utilizzazione effettiva dell’impianto in questione verranno risolti.

Grazie.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere De Felice.

Passo la parola al Consigliere De Mauro.

Consigliere DE MAURO

Grazie, Presidente. Io parlo per conto del Popolo delle Libertà. Ringrazio l’Assessore Amati per l’impegno, io ero presente e voglio ringraziare anche il Presidente del Comitato Salute Pubblica che molto ha fatto. Anche se io c’è stato un momento che avevo un po’ di perplessità all’inizio – devo essere sincero – a livello personale; mi occupo un po’ di turismo e avevo delle forti perplessità sullo scarico a mare specie – penso – del primo progetto in cui si parlava di una classe 1, poi è stato variato il progetto sulla classe 4 e, quindi, mi rendo conto…

Voglio ringraziare della presenza e della spiegazione che ha dato a noi in Consiglio Comunale e ai cittadini e io mi rendo conto che è la soluzione giusta che lei abbia preso la situazione di forza e la stia portando avanti per ragioni di salute pubblica.

Grazie a tutti. Grazie, Presidente. 

Presidente GIGANTE

Grazie, Consigliere.

Passo la parola al Consigliere Gaetano Leo.

Consigliere LEO

Buonasera a tutti.

Innanzitutto io volevo ringraziare il Sindaco, la Giunta, tutto il Consiglio perché stasera, grazie anche alla partecipazione dell’Assessore Amati, probabilmente abbiamo scritto una pagina di buona politica dove i problemi vengono affrontati e in qualche modo chiariti. Perché è vero quello che ha detto l’Assessore Amati: spesso sull’argomento non c’è una chiara informazione. Informazione che potrebbe aiutare anche il rapporto con le comunità vicine, perché spesso si strumentalizza e spesso non si comprende qual è il vero problema.

A nome mio, però, volevo chiederle se questo iter che ha avuto molti ostacoli, ha avuto anche la capacità – che lei ha espresso – di tentare di raccogliere ed elaborare anche posizioni differenti – come ha già ricordato – per giungere ad una sintesi, ad un certo punto debba anche fermarsi, perché è opportuno che ad un certo punto si prendano delle decisioni e queste decisioni poi vengano portate avanti per realizzare un’opera di cui il territorio ha  assolutamente bisogno.

Pertanto, aggiornandomi per quello che ho potuto fare, ho sentito anche che l’intera opera o tutte le opere non sarebbero probabilmente tutte finanziate, tanto è vero che si pensa da qualche parte di istituire probabilmente una tassa di scopo al fine di portare a compimento questa mole di opere. Una tassa di scopo che sicuramente graverebbe sui cittadini, sugli utenti che dovrebbero contribuire con il loro esborso su quest’opera.

Quindi anche questo argomento, che può sembrare secondario, penso che possa essere un argomento di grande importanza, perché poi se non ci sono adeguati finanziamenti, una volta sgombrato tutto l’iter degli ostacoli giuridici e non, occorre anche dare delle parole di chiarezza rispetto a questo problema, perché senza le risorse finanziarie difficilmente poi si potrà traguardare lo scopo di portare finalmente a Sava la fogna.

Quindi su questo aspetto vorrei un chiarimento, una risposta e nello stesso tempo spero che questa Assise e questa massiccia presenza di cittadini le abbia dato una ulteriore determinazione, un ulteriore slancio per portare a termine l’opera che ha intrapreso.

Presidente GIGANTE

Grazie al Consigliere Gaetano Leo.

Se non ci sono altri interventi, passerei la parola brevemente al Sindaco prima di passare la parola poi all’Assessore Amati.

 

Sindaco IAIA

Soltanto per dare una informazione rispetto alla richiesta da avanzare alla Provincia per quanto riguarda l’aiuto per i bottini che in effetti la Provincia fino all’anno scorso ha dato. Quest’anno l’Assessore all’Ecologia si è attivato insieme all’ufficio per richiedere il contributo  e la risposta al momento è stata negativa da parte della Provincia perché non è stato ancora approvato il Bilancio. Per cui noi avevamo già intenzione di continuare su questa strada ed accogliamo di buon grado la proposta che è stata fatta, ma al momento, non avendo la Provincia ancora approvato il Bilancio, non c’è disponibilità in questo senso.

Presidente GIGANTE

Grazie, Sindaco.

Passo la parola all’Assessore Amati.

(Intervento dal pubblico)

No, mi dispiace, non è possibile intervenire! Non è possibile, mi dispiace! Non può parlare neanche! Mi scusi! No, non è possibile intervenire. No.

Assessore Fabiano AMATI

Grazie a tutti i Consiglieri Comunali per la grande cortesia e, quindi, la grande attenzione, l’approccio ragionevole all’argomento che è già di per sé un grande valore. Mi sono state poste soltanto due domande, almeno queste ho registrato quali domande, perché con riferimento alle osservazioni da parte di tutti, naturalmente io sono d’accordo, le condivido e anch’io ho la speranza ed auspico che il tutto possa svolgersi e svolgersi rapidamente.

Mi è stato posto l’argomento dell’Arneo, cioè in quale misura…

Brusio in aula.

Presidente GIGANTE

Chiedo scusa un attimo, Assessore, se la interrompo, ma dovremmo… Chiedo scusa, stiamo…

(Intervento dal pubblico)

Magari a fine serata potrebbe anche consegnarli.

Grazie.

Assessore Fabiano AMATI

Con riferimento all’Arneo, noi abbiamo la necessità che sia al più presto definito il comprensorio irriguo, anche perché – naturalmente – vi è l’ulteriore necessità di calcolare in maniera puntuale la richiesta di acque affinate da parte dell’agricoltura, perché quello – come intuirete – è il presupposto per poter mettere in funzione un impianto di affinamento. Perché ove non vi fosse il compren-sorio irriguo, quindi tutti gli studi e naturalmente gli impegni, è evidente che non si potrebbe finanziare materialmente il modulo aggiuntivo per l’impianto di affinamento, perché la Legge dà questa opportunità soltanto qualora le acque siano destinate all’uso irriguo.

Ho motivo di ritenere, anche perché li ho interpellati più di una volta, che il Consorzio dell’Arneo è interessato e non soltanto come manifestazione di interesse generica, ma anche mettendo a disposizione i propri amministratori alla missione, ritenendo che la missione sia utile, opportuna e ne valga la pena portarla a regime e in piena funzionalità.

Per quanto ci riguarda, ho già detto e lo ripeto anche in questa sede che qualora il Consorzio di bonifica dell’Arneo avesse la necessità di ulteriori risorse o per rifunzionalizzare la rete irrigua attualmente esistente oppure per ampliare la rete irrigua, su questo c’è l’impegno della Regione ad andare incontro alle esigenze del Consorzio di bonifica per la ragione vi ho già detto nella mia relazione introduttiva: che per noi il riuso è un orientatore su cui c’è un convincimento molto forte. Pensate un po’ che la Puglia nell’ambito della Commissione per le Regioni dell’Unione Europea ha avuto un ruolo centrale da relatore proprio in materia di pareri da rendere alla Commissione, pareri sul riuso delle acque.

Poi c’era una ulteriore domanda rivoltami circa la capienza del finanziamento – credo che fosse questa la domanda – con riferimento alle opere da realizzarsi. Beh, naturalmente posso dire che il finanziamento è capiente, anche perché non sarebbe stato possibile esperire la gara di appalto ove questo fosse risultato incapiente. Fra l’altro, immagino che tutti i concorrenti avranno anche proposto offerte migliorative sotto il profilo economico, quindi in qualche misura avremo pure l’opportunità di conseguire delle economie.

Io vorrei soltanto dire una cosa in più rispetto alle domande, così per chiarezza. Naturalmente auspico che il cronoprogramma sia quello, che tutto funzioni e funzioni rapidamente, ho un’unica perplessità  e in questo inviterei l’Amministrazione Comunale a fare quello che ha fatto fino ad ora, cioè una grande collaborazione e grande affidabilità, inviterei – io sono a disposizione a porre a disposizione i tecnici della Regione ed anche i tecnici dell’Acquedotto Pugliese – a verificare lo stato di funzionalità dell’attuale rete fognaria di Sava, perché quello è un argomento preoccupante – vi devo dire la verità: che adesso mentre ascoltavamo il dibattito io e il Sindaco avevamo una opinione convergente su quello – perché non vorrei che all’ora in cui il depuratore è in funzione, noi do-vessimo scontare problemi relativi alla funzionalità della rete fognaria esistente, perché è di tutta evidenza che è prevedibile che si presentino con inferiore capacità rispetto a quando furono poste le relative tubazioni. E` del tutto evidente che vi sono congegni tecnici idonei a riportare le singole reti e le reti alla funzionalità originaria, però l’utilizzo di queste tecnologie potrebbe anche determinare nocumento sulla tenuta delle reti poste in opera ormai parecchi lustri fa.

Insomma, questo è un argomento su cui, a mio giudizio, è necessario prestare l’attenzione tecnica che il caso richiede. Io, ovviamente, mi dichiaro disponibile a fornire tutto il supporto all’Amministrazione Comunale, il supporto di cui l’Amministrazione avrà bisogno. Abbiamo il tempo per farlo affinché l’inaugurazione del depuratore non ci trovi impreparati sotto altro profilo. Adesso dobbiamo avere la capacità di prefigurare tutti gli inciampi eventuali ed ulteriori, perché – sapete – è giusto dire quando si presentano gli inciampi: “Non è colpa mia!” e dire quali sono le ragioni che hanno prodotto gli inciampi, ma quando siamo in grado di prevederli forse è giusto assumere in anticipo questa iniziativa.

Poi io so bene che vi sono delle aree a Sava dove nel frattempo si sono aggiunte delle ulteriori opere di edificazione che avrebbero bisogno di un estendimento della rete fognaria originaria, ma questo è il mio problema minore perché, naturalmente, in una ipotesi di ampliamento della rete fognaria nell’ambito del Piano d’Ambito attualmente vigente per la Puglia, credo che  qualche ritaglio di finanziamenti in favore di Sava, non fosse altro per il diritto che deriva da questo lunghissimo periodo di attesa, credo che anche in questo senso sono in grado di assumere un impegno. Però quello che mi preoccupa non è tanto l’ampliamento della rete fognaria ma quanto la funzionalità di quella esistente. E, quindi, in questo senso forse possiamo redistribuirci nuovamente i compiti e, ognuno per quanto può – perché circa il volere, tutti vogliamo – portarci a casa dei compiti che sarebbe il caso di svolgere, espletare nei prossimi mesi.

Per il resto, insomma, vi ringrazio per l’accoglienza, perché poi contano anche moltissimo i sentimenti umani; l’Amministrazione Pubblica è importante, ma la vita viene prima dell’Amministrazione Pubblica, e magari lo capissero tutti, anche quelli che pensano di intervenire in ogni dove ove c’è un consesso per parlare di questo argomento e, pervicacemente, tentare di imporre non un punto di vista ma una suggestione, elementi di credulità. E questa è la cosa più grave! Quando si tenta di imporre elementi di credulità significa che, per certi versi, la comunità ha bisogno ancor più di guide che sappiano tenere ferma la barra. E` molto facile – di questi tempi è facilissimo – trovare “pastori” che preferiscono farsi indicare la strada dalle “pecore”, violando anche le regole più antiche che sono quelle della pastorizia. Non so, dalle mie parti si dice, penso che si dica anche da voi: legare l’asino dove chiede il padrone, qui però il padrone è la suggestione, la credulità. Anche qualche minuto fa abbiamo avuto la fortuna di assistere proprio come elemento sintomatico a tutto questo. E’ opportuno che vi sia un processo di ulteriore affermazione di alcune piccole cose di eduzione all’Amministrazione Pubblica affinché si possa ritornare alle regole originarie della “pastorizia”: è il pastore scelto  dai cittadini che si assume l’onere di indicare un percorso e soprattutto di riportare all’ovile i beni pubblici che ha posto in palio quando si è presentato e ha osato chiedere un voto. Se fosse così la politica, forse anch’io avrei minore pudore nel definirmi politico perché, come vi ho detto prima, ormai in questi tempi, se proprio devo definirmi, preferisco  dire “Amministratore Pubblico”.

Applausi.

Presidente GIGANTE

Di nuovo grazie all’Assessore Regionale Amati.

Se non ci sono altri interventi, vorrei ringraziare anche l’Assessore Provinciale che è andato via.

Chiedo e propongo una sospensione di un quarto d’ora. Andiamo per votazione palese.

Non essendovi richieste di intervento, il signor Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, la proposta in oggetto che viene approvata all’unanimità avendo riportato n.  14 voti favorevoli su n.  14 Consiglieri presenti e votanti.

I lavori del Consiglio Comunale vengono sospesi alle ore 19.30

 I lavori del Consiglio Comunale  riprendono alle ore 19.55.

Il Segretario Generale esegue l’appello nominale per la verifica dei presenti. Essendo, provvisoriamente, in aula n. 14 Consiglieri su n. 17 la seduta viene dichiarata valida.

Presidente GIGANTE

Riprendiamo il Consiglio Comunale con 14 presenti, 3 assenti. Passo la parola al Sindaco.

Sindaco IAIA

Ho chiesto al Presidente del Consiglio di inserire questo punto all’ordine del giorno anche se la seduta doveva essere monotematica, perché c’è stata tre giorni fa una riunione presso la Provincia e la Provincia, in particolare l’Assessore Pelillo ma lo stesso Presidente della Provincia, hanno chiesto a tutti i Comuni della provincia di Taranto di pronunciarsi sulla questione che riguarda le Province. Per cui è stata consegnata in quella sede una bozza di delibera, era già stata convocata dal Presidente del Consiglio una riunione ad hoc dei capigruppo ed in pratica questa sera il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi riguardo, appunto, al Piano di riordino delle Province, a quello che prevede il Decreto Legge 95/2012, così come con-vertito in Legge 135/2012 che riguarda le Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” che prevede all’Art. 17 il Riordino delle Province e le loro funzioni.

Già nella sede di conferenza dei capigruppo fu espressa – se non sbaglio – la opinione comunque di esprimersi nel senso favorevole alla appartenenza all’unica Provincia di Taranto-Brindisi che avrà come capoluogo Taranto; peraltro – come voi sapete – non essendo il Comune di Sava Comune di confine, non ha grandi possibilità di scelta, così come sta facendo Avetrana con un referendum che credo si stia svolgendo in questo fine settimana, se non sbaglio, e non avendo poi peraltro il Commissario del Comune di Manduria assunto alcuna posizione riguardo questo argomento.

Per cui non abbiamo, obiettivamente, grandi possibilità di scelta, anche se si volesse optare per qualche altro indirizzo. Quindi questa sera questo ordine del giorno attiene, appunto, alla manifestazione di volontà da parte del nostro Comune di appartenere alla Provincia unica Taranto-Brindisi, in realtà alla Provincia unica di Taranto con Taranto appunto capoluogo.

Credo peraltro – e concludo – che sia una scelta logica da parte nostra sia per una affinità culturale che abbiamo sicuramente con Taranto, sia anche per un discorso logistico perché spostare la Provincia significa anche spostare e portare in altre città tutti quei servizi che sono collegati alla Provincia: vedi, per esempio, la Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate, i Tribunali, etc.. Per cui, anche dal punto di vista logistico credo che sia molto più agevole per i nostri concittadini recarsi a Taranto e non a Lecce. Ma ci sono poi tante altre ragioni che, a mio parere, ci inducono, oltre che l’obbligatorietà comunque della Legge, ad optare per rimanere nella Provincia di Taranto con l’aggiunta del territorio di Brindisi e della stessa Brindisi.

Presidente GIGANTE

Grazie, signor Sindaco.

Se ci sono interventi in merito?

Prego, dottor Bellocchi.

 

Consigliere BELLOCCHI

Sindaco, soltanto così, per amore di – diciamo così –  conoscenza: risulta a questa Amministrazione che, ad esempio, come in tanti Comuni – e mi riferisco ad Avetrana e alla stessa Manduria a cui lei ha fatto riferimento – ci siano stati dei comitati o qualcosa di queste genere che abbia promosso raccolte di firme per cose diverse? Le risulta?

Sindaco IAIA

Per quanto riguarda Avetrana, il Consiglio…

Consigliere BELLOCCHI

No, no, di Avetrana e Manduria conosco bene la situazione, parlo di Sava.

Sindaco IAIA

A Sava no. Che io sappia, no, non ci sono…

Consigliere BELLOCCHI

Allora mi sembra di poter capire che la cittadinanza quantomeno non ha interesse a fare cosa diversa da quello che noi stiamo proponendo. Questo era il senso della richiesta.

Va bene. Grazie.

Presidente GIGANTE

Prego, Consigliere Decataldo Ivano.

Consigliere I. DECATALDO

Grazie, Presidente.

In merito a questa deliberazione, cioè alla soppressione delle Province e, quindi, costituzione della nuova Provincia mi permetto di confermare quello diceva prima il Sindaco, e cioè l’orientamento che in qualche modo si era assunto  precedentemente ma, oltre questo, vorrei aggiungere qualche altro elemento, e cioè: Manduria al momento non sappiamo cosa farà perché dalla stampa pare che il Commissario non voglia assumere nessuna posizione in merito, benché credo debba comunque farlo visto che alla fine, in qualche modo, questa scelta che è stata tutta statale e governativa, è stata calata dall’alto e oggi, per rendere costituzione – se vogliamo – questa scelta stanno facendo deliberare ai Consigli Comunali la scelta effettiva di chiedere la costituzione della Provincia. E’ come se noi stessimo chiedendo oggi la costituzione della Provincia. Ma questi, chiaramente, sono atteggiamenti che siamo abituati a vedere in molte situazioni, purtroppo.

Oltre questo, ammesso che il Comune di Manduria dovesse decidere per Lecce, credo che non ci sia neanche da assumere una posizione – fra virgolette, scusatemi se uso questo termine per capirci e per intenderci, non me ne vogliate – un atteggiamento pilatesco: “Noi non abbiamo niente da decidere perché non ci troviamo in situazione confinante, per cui decidiamo la cosa normale e logica che è obbligatoria”, io a questo vorrei aggiungere che, visto l’orientamento che c’è, visto l’orientamento che chiedono i cittadini – se vogliamo – di andare a “sopprimere” tutte le Province… e probabilmente lo vedremo molto presto, benché sono dell’idea che non sia proprio tutto il male e il danno economico che si venga a verificare, perché ci sono altri “carrozzoni” che in questi anni non hanno prodotto risultati e hanno prodotto solo ulteriori sprechi, non permettendo alle Province di avere i giusti poteri per poter realmente dare delle risposte ed avere gli strumenti per risolvere dei problemi del territorio. Ma su questo vorrei appunto dire che lo svantaggio… Mi permetto di dire che queste cose le sto dicendo perché prima il Consigliere Bellocchi chiedeva se qualche cittadino o meno avesse promosso raccolte di firme o meno: no, non credo, a me personalmente non risulta, però ho sentito l’umore di qualche cittadino che  immaginava e, magari, ipotizzava l’ipotesi dell’annessione alla Provincia di Lecce. Ma penso che questo sia più per una questione “sentimentale e storica” ancora più di quella che è magari la cultura che in questi anni abbiamo imparato ad assumere, ad avere vivendo nella provincia di Taranto. Perché?

Perché, appunto, abbiamo visto la provincia di Lecce negli ultimi anni crescere in maniera notevole e penso che, avendo una cultura anche più aperta – se vogliamo – più accogliente della nostra cultura, molti cittadini si sentono più vicini a quel modo di fare che non a quello, magari, più dell’area tarantina.

Però quello che dobbiamo anche dire – perché si è letto molto poco sui giornali e sui mass-media – è la grande confusione che questa normativa, che è stata calata dal Governo nazionale, produrrà a tutti quei Comuni che andranno a cambiare le Province, perché dovranno cambiare le modulistiche,  dovranno cambiare tutto quello che riguarda la parte or-ganizzativa, gli albi professionali, tutto quello che riguarda gli aspetti tecnici e contabili, l’Agenzia delle Entrate, l’A-genzia del Territorio, cioè una mole di cose che oggi ancora il Legislatore non ha in qualche modo chiarito. Quindi tutto questo potrebbe essere un punto di svantaggio nel momento in cui la gente fosse indirizzata verso questo sentimento – diciamo così – poi si troverebbe a scontrarsi ulteriormente con questa realtà che produrrebbe, oltre a dei grossi disservizi e probabilmente, qualche docente universitario ha detto già a chiare lettere che ci saranno degli aggravi economici. Perché questi tagli alle Province non è che siano la soluzione al problema, perché qualcuno mi faceva notare che un Consigliere Regionale costa all’anno quasi quanto una intera Amministrazione Provinciale, vogliamo fare un raffronto di costi. Però quello che noi dobbiamo comunicare come volontà è quella oggi di accettare la sfida che si presenta nella fusione della Provincia di Taranto e di Brindisi con capoluogo Taranto perché è il più popoloso, mettendo insieme due territori che, in qualche modo, possono essere oggetto di grande sviluppo economico, di opportunità an-che dal punto di vista turistico, qualora fossero colte e qualora tutta la classe dirigente riuscisse a cogliere questa sfida, poiché ci metteremo nella condizione di avere due porti, un aero-porto civile e un aeroporto strategico per l’industria aerospaziale, e tutto quello che concerne la possibilità che i porti offriranno e tutto quello che offrirà la fusione di queste due culture che storicamente erano comunque unite e che oggi si ritrovano ad essere insieme probabilmente in una condizione  nuova che potranno riportare il territorio tarantino allo splendore che magari un tempo è stato. E, quindi, con l’attenzione che ci sarà anche per l’area tarantina e anche quella brindisina, visti i problemi ambientali di cui stiamo sentendo parlare tutti i giorni e vediamo l’attenzione che il Governo ci sta smettendo. Sicuramente ci sarà una ricaduta molto positiva all’interno di quest’area geografica, per cui questa la dobbiamo cogliere come una grande opportunità, se vogliamo, di carattere strategico. E per queste motivazioni dichiaro che il mio voto sarà fa-vorevole, così come lo è stato in Com-missione.

Grazie.

Presidente GIGANTE

Grazie, Consigliere Decataldo.

Passo la parola a Mimmo Spagnolo.

Prego.

Consigliere SPAGNOLO

Grazie, Presidente. Anche io ritengo giusto dedicare alcune considerazioni su questo argomento. Per quello che riguarda il testo, credo che non ci sia nessuna difficoltà a licenziarlo con un voto favorevole anche per quello che riguarda il Partito Democratico, anche se notavo che manca il riferimento alla questione della città capoluogo perché per tempo si è ventilata l’ipotesi della doppia Provincia, poi è evidente che la soluzione discenderà da quello che è il dettato della Legge, epperò probabilmente un riferimento avremmo potuto dedicarlo.

La Legge di Riordino è chiaro che ci consegnerà delle circoscrizioni provinciali completamente differenti da quelle che abbiamo conosciuto e che conosciamo oggi, con poteri e compiti estremamente ridimensionati rispetto alla situazione odierna, avremo delle entità di secondo livello, non ci sarà quindi la possibilità per i cittadini di esprimere il proprio voto, nel senso cioè di indicare i propri rappresentanti in seno a questi Organismi. Questo si spera che possa poi tradursi in un reale e concreto abbassamento dei livelli di costo e di spesa del mantenimento di questi Organismi, che sono organismi di raccordo; probabilmente il Legislatore avrebbe potuto inventarsi o comunque  concepire qualcosa di differente, magari pensando a degli organismi inseriti nella organizzazione istituzionale regionale dove i territori potevano ritrovarsi coinvolti, quindi, nei processi decisionali.

In questo senso sicuramente il Legislatore avrebbe potuto osare di più. C’è poi la possibilità per un fatto nuovo, cioè il fatto che i Comuni (intesi come Consigli Comunali) si troveranno coinvolti nella individuazione dei rappresentanti dei singoli territori.

Merita, credo, una considerazione anche la questione intorno all’ipotesi della creazione di una grande Provincia, di una macro-area, il cosiddetto “Grande Salento”: personalmente a me è dispiaciuto che questo argomento sia stato trattato – questo devo dirlo – da rappresentanti istituzionali della nostra Provincia nel senso cioè di dire: “E’ una ipotesi da scartare, è una ipotesi anacronistica, è una ipotesi che ci vedrebbe annessi. Dobbiamo evitare di correre il rischio di una cooptazione di Taranto all’interno di questa grande Provincia” o magari dire: “Va scartata perché la Regione Puglia vede oggi una posizione preminente di Bari e di Lecce e che, quindi, la conservazione e il manteni-mento della realtà provinciale di Taranto garantirebbe il protagonismo della classe politica, della classe dirigente della nostra Provincia.

Io credo che si sceglie e si deve scegliere l’ipotesi di nuova circoscrizione provinciale Taranto-Brindisi perché non credo sia giusto che, almeno per quello che riguarda la comunità di Sava, sia arrivi a rinnegare una storia, un vissuto, un profondo radicamento nella storia della città di Taranto. Quindi credo che sia principalmente questo, come peraltro ha riferito nel suo intervento il Sindaco, e poi anche la preoccupazione che una macro-area possa poi produrre delle conseguenze nefaste nella distribuzione, nella riassegnazione degli servizi degli Enti e, quindi, in questo senso una scelta principalmente di difesa, di tutela degli interessi dei cittadini nell’ottica di questo ridisegno degli Organismi Provinciali e non invece dire: “Rischieremmo di essere cooptati o rischieremmo di scomparire come classe dirigente”, perché credo che una classe dirigente debba in qualsiasi momento, soprattutto nei momenti dove si avvia un processo generale di cambiamento, debba avere il coraggio di mettersi in discussione, di mettersi in discussione sempre anziché, invece, mettersi al riparo da questi processi di cambiamento.

Quindi ho ritenuto, insomma, di rappresentare questo pensiero.

Grazie.

Presidente GIGANTE

Grazie, Consigliere Spagnolo.

Se non ci sono altri interventi, potremmo proseguire.

Mettiamo a votazione in forma palese per…

 

Consigliere BELLOCCHI

Chiedo scusa, Presidente, forse sarebbe il caso di procedere  prima all’appello. Forse avete dei numeri diversi? Non lo so, verificate un attimo!

Presidente GIGANTE

Manca il Consigliere Arturo De Cataldo. Se il Consigliere Arturo De Cataldo è magari nelle vicinanze, è qua fuori e vuol rientrare prima di fare la votazione.

Abbiamo 3 assenti e 14 presenti.

Segretario Generale

Gli assenti sono: De Cataldo Arturo, Brigante Giuseppe e Franco Leonardo.

Presidente GIGANTE

Mettiamo in votazione la delibera del Riordino delle Provincie.

Chi è a favore?

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il signor Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, il punto in oggetto che viene approvato all’unanimità avendo riportato n.  14 voti favorevoli su n. 14 Consiglieri presenti e votanti.

Presidente GIGANTE

Per l’immediata esecutività

Non essendovi richieste di intervento, il signor Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, la proposta di immediata esecutività del provvedimento che viene approvata all’unanimità avendo riportato n. 14 voti favorevoli su n. 14 Consiglieri presenti e votanti.

Presidente GIGANTE

Dichiaro chiusa la seduta.

Grazie.

I lavori del Consiglio Comunale terminano alle ore 20.15.

viv@voce

Lascia un commento