TARANTO. Raccolta differenziata: le indicazioni di Legambiente per migliorarla

TARANTO. Raccolta differenziata: le indicazioni di Legambiente per migliorarla

Trattare i rifiuti come risorsa significa per Legambiente porsi l’obiettivo di arrivare al più presto, anche a Taranto, ad individuare per la TA.RI.

La tassa che i cittadini pagano per lo smaltimento, il criterio della tariffazione puntuale, basata sulla quantità conferita di rifiuto non recuperabile o indifferenziato, destinata a premiare i cittadini che differenziano meglio e producono meno rifiuti ed a far pagare di più, invece, coloro che continuano a gettare indistintamente nella spazzatura plastica, vetro, alluminio, carta o frazione organica che, avviata a recupero, costituisce una materia seconda utilizzabile e, quindi, un valore.

In questo senso la decisione assunta dal Comune di Taranto di estendere la raccolta differenziata a tutta la città va nella giusta direzione e ci auguriamo che questo traguardo – per il quale ci battiamo da anni – venga effettivamente raggiunto entro il 2021 andando ad interessare nei prossimi mesi quei quartieri (Tre Carrare Battisti, Solito Corvisea, Italia Montegranaro, Salinella, parte del Borgo) in cui, a tutt’oggi, si continuano a conferire rifiuti in modo indifferenziato.

Crediamo sia anche venuto il momento di riflettere sull’esperienza maturata nei quartieri in cui la raccolta differenziata è già attiva, sia da più tempo come Talsano-Lama-San Vito, che più recentemente come Paolo VI, Tamburi, Città Vecchia e parte del Borgo, in modo da individuarne i limiti ed adottare i provvedimenti utili a migliorarla.

Partiamo innanzitutto dai dati relativi alla raccolta differenziata.

Su base annua, per l’intera città, si passa dal 15,22% del 2019 al 25,15% del 2020. A partire da ottobre, però, il dato della raccolta differenziata peggiora sensibilmente ogni mese, passando per l’intera città di Taranto dal 26,64% di settembre al 23,62% di dicembre.

Per ciò che riguarda i quartieri già interessati dal servizio di raccolta differenziata, nel 2020TalsanoLamaSanVito, dopo il pessimo 36,60% di gennaio, oscilla tra il minimo del 47,84% di novembre ed il massimo del 57,25% di settembre, Paolo VI, dopo il boom iniziale con il 68,23% di marzo, da luglio è sotto il 50% e, nell’ultimo trimestre, sotto il 43%, Tamburi Lido Azzurro raggiunge il 67,10% ad aprile, ma da agosto è sempre sotto il 50% fino a crollare al 35,01% di dicembre.

Nei primi 4 mesi del 2021 si registra la lenta crescita di CittàVecchia-Borgo, corrispondente al progressivo estendersi del servizio, che passa dal 16,9% di gennaio al 22,66% di aprile, mentre Paolo VI supera il 50% solo a febbraio e scende al 41,75% ad aprile, Tamburi-LidoAzzurro nei primi tre mesi è addirittura sotto il 30% e solo ad aprile raggiunge il 38,98%, TalsanoLamaSanVito oscilla intorno al 50% (minimo 48,17 e massimo 50,22). I dati complessivi dell’intera città restano vicini alla soglia del 25%.

Sono dati che testimoniano dei passi in avanti effettuati rispetto al 2019, ma che risultano ancora molto lontani dal 60% previsto dalla normativatraguardato nel 2020 da 62 città capoluogo di provincia su 105 e che non si può non considerare come l’obiettivo minimo da raggiungere.

Un risultato più ambizioso sarebbe quello di superare la soglia dell’80%, come già 9 città capoluogo di provincia che da più tempo si sono convertite alla raccolta differenziata, come Parma, che prendiamo ad esempio perché ha un numero di abitanti ed una estensione simile a quelli di Taranto, che da alcuni anni si colloca stabilmente sopra l’80%.

Il nodo principale, a nostro avviso, risiede nella modalità di raccolta. A Parma – e nei comuni che raggiungono le migliori performance – viene effettuata prevalentemente o totalmente con la raccolta domiciliare “porta a porta” che responsabilizza i cittadini.

 A Taranto, dove si è scelto un sistema misto, di fatto in moltissimi casi i contenitori per la raccolta differenziata non sono custoditi nei condomini, ma risultano allineati per strada, spesso aperti e traboccanti di rifiuti, mentre il conferimento nei cassonetti “ingegnerizzati” presenti in Città Vecchia e nel Borgo non è tracciato e, allo stato, non consente l’identificazione del conferitore. In sostanza si fa prevalentemente affidamento sulla spontanea adesione della cittadinanza.

Noi crediamo che, per raggiungere le migliori performance, occorra puntare con convinzione sulla raccolta domiciliare “porta a porta”, optando per quella “stradale” solo quando strettamente necessario. Rispetto alla strada intrapresa del sistema misto crediamo sia indispensabile mettere mano con urgenza ad alcuni correttivi e, in questo senso, avanziamo alcune proposte.

PERIODICITA’ RACCOLTA
Lo spettacolo indecoroso di rifiuti abbandonati per strada cui si assiste quotidianamente sia nei quartieri dove sono presenti i cassonetti “normali” che in quelli coperti da cassonetti “ingegnerizzati” assume spesso dimensioni intollerabili: si corre il rischio di una crisi di rigetto e, in ogni caso, si disincentivano i cittadini virtuosi.

Una parte del problema dipende da incivili ed evasori, ma hanno un grosso rilievo problemi oggettivi connessi al dimensionamento dei contenitori ed alla periodicità della raccolta.

Un possibile correttivo, in particolare per la plastica e per l’indifferenziato, è l’incremento dei contenitori stessi, in modo da offrire più spazio ai cittadini per i loro conferimenti: esso ha però la controindicazione di incrementare ulteriormente una “presenza” che già oggi risulta invasiva.

Altra soluzione, senz’altro preferibile, è costituita da un incremento della periodicità della raccolta e dall’istituzione di servizi di raccolta specifici dedicati alle attività commerciali. Fondamentale prevedere una attività di controllo del rispetto degli orari di conferimento e del corretto deposito nei cassonetti della specifica categoria di rifiuti prevista.

CONTROLLI E SANZIONI
Stanare gli evasori in modo da ridurre drasticamente la platea di chi conferisce al di fuori dei cassonetti ingegnerizzati, laddove sono stati installati. Stimolare il rispetto degli orari di conferimento, laddove previsti, attraverso una periodica presenza mirata della polizia municipale volta a sanzionare pesantemente il loro mancato rispetto.

Ricondurre all’interno dei condomini, ovunque sia tecnicamente possibile, i cassonetti ora posti in strada, sanzionando i condomini ove non rispettino le disposizioni. Verificare la qualità dei conferimenti individuali laddove viene effettivamente praticata la raccolta domiciliare, sanzionando quelli “errati”. Verificare la qualità dei conferimenti nei cassonetti “ingegnerizzati”, prevedendo interventi di controllo “ad personam” al di sotto di determinate soglie.

RIFIUTI INGOMBRANTI
All’attuale va affiancato un servizio di raccolta direttamente “alla porta di casa”, per venire incontro alle esigenze di chi ha difficoltà a trasportare i rifiuti ingombranti al di fuori della propria abitazione. Anche a pagamento e/o prevedendo la possibilità di forme di riutilizzo e di seconda vita di ciò che viene conferito quando ne presenti la possibilità.

GUARDIE ECOLOGICHE
Dotarsi di Guardie Ecologiche con compiti chiari e ben stabiliti, sia facendo ricorso a forme di volontariato che predisponendo progetti che utilizzino percettori del reddito di cittadinanza.

ISOLE ECOLOGICHE E CENTRI DI RACCOLTA
Vanno potenziati prevedendo il conferimento di determinate categorie di rifiuti oggi escluse (lampadine, cartucce stampanti, toner, vernici) e di ingombranti di dimensione medio/piccola. Vanno dotati di ecocompattatori. Vanno semplificati, uniformati ed estesi gli orari di apertura al pubblico

INFORMAZIONE
Campagne informative capillari che raggiungano a domicilio tutti i nuclei familiari almeno due volte l’anno. Coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado in programmi di raccolta. Massicce campagne di sensibilizzazione sia sui social che sui media tradizionali e web (tv, radio, giornali) per promuovere comportamenti corretti e per pubblicizzare sanzioni previste o comminate.

CONOSCENZA E TRASPARENZA
L’Amiu ci ha comunicato di non essere in grado, allo stato, di disaggregare il dato della RD al di sotto dell’attuale divisione per quartieri, ma per migliorare occorre conoscere e quanto maggiore e più dettagliata sarà la conoscenza, maggiore sarà la possibilità di scelte adeguate. Occorre arrivare velocemente ad una maggiore disaggregazione dei dati per poter meglio esaminare realtà tra loro omogenee. Nel contempo occorre portare a conoscenza dei cittadini l’effettivo “stato dell’arte” pubblicando mensilmente, sui siti dell’AMIU e del Comune, i dati disaggregati, almeno quartiere per quartiere.

viv@voce

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