MANDURIA. Teatro del Liceo “De Sanctis-Galilei”. IMMIGRAZIONE, EMARGINAZIONE SOCIALE E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE IN LINGUA FRANCESE

MANDURIA. Teatro del Liceo “De Sanctis-Galilei”. IMMIGRAZIONE, EMARGINAZIONE SOCIALE E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE IN LINGUA FRANCESE

I temi della terza serata di Liceinscena grazie ai fondi europei

Giovedí 6 giugno ha avuto luogo la terza delle rappresentazioni teatrali della rassegna performativa “Liceinscena”, realizzatasi grazie al Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del progetto di potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, percorso modulare “Verdi dune 1”.

L’inizio dell’evento è stato riservato alla lettura drammatizzata di tre liriche, che hanno focalizzato l’attenzione degli spettatori sul tema dell’immigrazione, attraverso la riflessione sulla salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico e sul relativo legame tra l’uomo e il mare: “Casa” di Warsan Shire, “Oceano Nox” di Victor Hugo e “L’homme et la mer” di Charles Baudelaire.

Si è poi passati alla tematica dell’emarginazione sociale e dell’eterna lotta tra le passioni umane, attingendo dalla pagina letteraria dello scrittore del XIX secolo Victor Hugo, celebre autore del rinomato romanzo “Notre Dame de Paris”.

Sostenuti dal dirigente scolastico prof.ssa Maria Maddalena Di Maglie, mentore dell’iniziativa, e guidati sapientemente dal docente esperto, prof.ssa Angela Falcone, e dal tutor, prof. Vincenzo Fai, gli studenti hanno realizzato un adattamento dell’opera, proponendo un’ambientazione moderna e realistica sulle coste della nostra marina del litorale jonico, un mare foriero di morte in molte sfortunate circostanze, ma un mare che accoglie e che permette di scommettere su una nuova possibilità di esistenza.

Gli studenti, indossando le maschere dei personaggi del romanzo, hanno messo in scena un messaggio di amore di speranza allo stesso tempo: Esmeralda, la zingara arrivata da lontano, Frollo, austero arcidiacono della cattedrale di Parigi, Phoebus, il bel capitano e fidanzato fedifrago della dolce Fleur-de-Lys, Quasimodo, guercio e storpio campanaro di Notre-Dame e i clandestini sono stati letteralmente calati in una storia attualizzata di sentimenti, speranze e “paris” (“scommesse”) che arrivano proprio dal mare.

Non sono, inoltre, mancati, momenti di intrattenimento canoro, che visto avvicendarsi il brano “Les sans-papiers” sul tema dell’emarginazione dei clandestini al pezzo musicale di “Bohémienne”, che rimanda all’erranza zingaresca, fino alle note di “Beau comme le soleil” riguardante la contesa amorosa e tanti altri, accompagnati da diverse coreografie e supportati digitalmente dal lavoro realizzato in sinergia con gli studenti del progetto PON “Pensiero computazionale e cittadinanza digitale – PLAYING & MAKING”.

Ha concluso l’evento scenico il canto “Danse mon Esméralda”, che rappresenta la morte struggente dei protagonisti Esmeralda e Quasimodo e che ha emozionato il pubblico fino alle lacrime.

Il congedo finale è stato, infine, affidato a tutti i corsisti che in coro hanno intonato “Le temps des grands espoirs”, ovvero “Il tempo delle grandi speranze”, inteso come sincero augurio per una nuova, migliore, possibilità di esistenza.

Angela F. Dinoi

viv@voce

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