Taranto. “ANCORA VANE PROMESSE PER IL RILANCIO DELL’ARSENALE: ASSUNZIONI SUBITO!”

Taranto. “ANCORA VANE PROMESSE PER IL RILANCIO DELL’ARSENALE: ASSUNZIONI SUBITO!”

Nota stampa congiunta di FP CGIL (Caldaralo Lorenzo), CISL FP (Ferri Massimo), UIL PA  (Andrisano Giuseppe), FLP DIFESA (Baldari Pasquale), Conf. SAL UNSA (Gualano Cosimo) e del Coordinatore RSU Bellangino Domenico

Da circa un ventennio le RSU Arsenale e le Organizzazioni Sindacali Territoriali si confrontano con gli Enti locali, i Parlamentari jonici ed ovviamente con i diversi Ministri della Difesa che si sono avvicendati alla guida del Dicastero sulle prospettive di sviluppo in un comparto di estrema importanza per l’economia del nostro territorio che, come più volte ricordato, impegna circa 15000 addetti.

Dal tavolo istituzionale richiesto lo scorso anno dalle RSU ed OO.SS. di categoria, a seguito dell’Assemblea pubblica tenutasi presso il Salone della Provincia ed organizzato successivamente dal Sindaco R. Melucci con i Rappresentanti dell’indotto locale, allo scopo di creare un fronte comune nella “Vertenza Arsenale”, sono scaturiti i seguenti punti salienti e condivisi:

• il rinforzo degli organici dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto mediante un piano di assunzioni, in deroga alla legge 244 del 2012 che prevede invece la revisione in senso riduttivo dello strumento militare, tenuto conto anche degli effetti dell’esodo del personale in applicazione della c.d. quota 100;

• la programmazione di un piano di formazione presso la Scuola Allievi Operai specificatamente per acquisire il know-how sui nuovi sistemi ed apparati in uso sulle Unità Navali di recente costruzione; • fondi certi per le infrastrutture e completamento del Piano Brin;

• lo sviluppo della cantieristica non solo militare, con l’utilizzo delle strutture arsenalizie; • una soluzione adeguata alla problematica legata al personale ex-militare che transita nei ruoli civili;

• Il ruolo fondamentale dell’Arsenale di Taranto nell’attuale quadro geopolitico; internalizzazioni delle attività;

• Il mantenimento del ruolo pubblico dello Stabilimento.

Il Sindacato ha oltretutto lanciato un grido di allarme sottolineando che “il tempo è oramai scaduto” e che i provvedimenti richiesti sono improcrastinabili. Purtroppo, dopo l’incontro del 15 maggio u.s. tenutosi a Roma tra il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e le Organizzazioni Sindacali nazionali, queste ultime sono state costrette a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori civili della Difesa e la mobilitazione generale a fronte della vana attesa dopo un anno dall’insediamento del nuovo Ministro che “alle parole seguissero i fatti” su tutte le questioni che riguardano la Difesa ed in particolare l’Arsenale di Taranto.

L’ennesimo “schiaffo” che riceve la nostra comunità dopo quelli ricevuti dai precedenti Governi di qualsiasi appartenenza politica e che in questa fase storica metterà in ginocchio, forse definitivamente, lo Stabilimento e tutti coloro che ruotano intorno al Sistema Difesa del territorio. Al fine di scongiurare tale drammatica eventualità che provocherebbe danni irreparabili sotto il profilo sociale ed occupazionale, la RSU Arsenale e le Organizzazioni Sindacali territoriali metteranno in campo tutte le iniziative di lotta utili a riprendere non solo il confronto ma ad ottenere quanto richiesto nei punti fondanti la oramai storica Vertenza Arsenale.

viv@voce

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