ILVA2018. “Un popolo illuso e sfruttato. L’arroganza di portare la civiltà dove la nobiltà già c’era”

ILVA2018. “Un popolo illuso e sfruttato. L’arroganza di portare la civiltà dove la nobiltà già c’era”

Nota stampa di Francesca Urselli, segretario dell’associazione Utòpia

La presunzione di educare un popolo allo sviluppo e al progresso la dove già umiltà, rispetto, volontà e sacrificio già c’erano. Da sempre si è considerato il Mezzogiorno d’Italia il lato oscuro della Nazione dove vige, furberia, malaffare, imbroglio e il sotterfugio.

Sono scesi dal nord per fare i padroni al sud, hanno sconvolto, distratto e illuso un popolo offrendo loro speranze menzognere.

Una cosa sola invece è stata inculcata nella mente del popolo del sud, reo solo d’ingenuità, cioè l’idea di non essere autosufficiente e di non essere in grado di sviluppare le proprie potenzialità, quali?

Diremmo tante, questa nostra terra ricca da sempre di agricoltura, di pesca, di artigianato e di cultura, ricca cioè di ciò che sarebbe dovuto essere il suo sviluppo se non fosse giunto qualcuno a inizio secolo scorso qui al sud, a dirci che eravamo mare, eravamo vento, eravamo sole e quindi eravamo niente.

Chi! Perché! Questa presunzione che ci ha costretti a diventare servi dell’industrializzazione, furono sradicati centinaia di alberi di ulivo allora come ora.

Tutto ciò è solo sfruttamento di terra e di uomini, quegli stessi uomini di 100 anni fa che continuano a credere che il benessere e lo sviluppo arrivi dall’alto.

Questo popolo si svegli e abbia coscienza delle proprie potenzialità dando fiducia e credito a chi gli è accanto, non cercando lontano ma nell’essere coesi in una nuova forza di sviluppo. Al diavolo l’ILVA!

 

viv@voce

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