SINDACI DI SAVA. L’ultimo decennio. Dario IAIA. “Lu franchiddesi ca stà pijìa pi culu n’interu paesi”, della serie “donca stonnu li fessi ìnchi li sazzi” … SECONDA PARTE

SINDACI DI SAVA. L’ultimo decennio. Dario IAIA. “Lu franchiddesi ca stà pijìa pi culu n’interu paesi”, della serie “donca stonnu li fessi ìnchi li sazzi” … SECONDA PARTE

Biografia politica e amministrativa di un imbonitore che ha ancora la fortuna di guidare Sava. Il vigile urbano indagato per truffa e danni allo Stato. I parcheggi pubblici revocati per infiltrazioni camorristiche-mafiose …

E così, vinta la tornata elettorale della primavera del 2012, Dario IAIA affronta le liste del cartello del suo “Patto per Sava” che, ansiose, aspettano di entrare nella squadra amministrativa. Da subito viene penalizzata la DC in quanto non raggiunge il quorum per il Consigliere e da questo, nonostante fosse stato garantito da IAIA negli accordi che ogni lista, in caso di vittoria elettorale, avrebbe avuto il suo rappresentante amministrativo al di là dell’esito. Si parte. Pronta la squadra.

Chi sono gli assessori? Ecco le facce “nuove”: Pasquale Calasso ai Lavori pubblici e, guarda un pò, Corrado Agusto ai Servizi sociali. Cominciamo bene! A Fabio Pichierri viene dato l’assessorato all’Ecologia e all’ambiente, oltre la carica di vicesindaco, a Alessandra Sileno il Contenzioso e a  Maurizio Pichierri l’Assessorato alle Attività produttive, al commercio e allo sport.

Fatta la squadra, pronto il potenziale programma da applicare, un vera chicca. Ma sulla carta però. Immediatamente scoppia lo scandalo del vigile urbano savese indagato. Accusa? Truffa e danni allo Stato. Perché? Aveva intascato la pensione del padre morto da oltre 10 anni. E quale migliore occasione sarebbe stata per IAIA quella di mettere alla porta un infedele servitore dello Stato alla luce di queste di accuse? Ma non è anche questa “trasparenza e legalità”? Niente. Passa inosservato.

Incredibile. Tutti i giornali ne parlavano, comprese le tv nazionali ma a Sava nessuna azione amministrativa contro il vigile urbano. In una lettera del nostro giornale invitiamo a IAIA a dare un segnale tangibile su questo caso e proponiamo: licenziamento in tronco oppure declassare il reo. E ci sorge un dubbio: come ha fatto il reo in questo decennio a procurarsi ogni anno il certificato di esistenza in vita del defunto padre, rilasciato dal Comune? Anche qui, qualche “smagliatura” viene registrata. E sapete cosa risponde IAIA nella nostra intervista?

“Le indagini sono ancora in corso”. Addirittura. Indagini fatte dalla Gdf con tanto di filmati ed estratti conto risultano ancora poco attendibili per IAIA? Cioè, scusate: vengono sequestrati i beni immobili, sequestrati i conti correnti e tutto questo può passare inosservato a un primo cittadino? Ma le indagini le ha condotte la Gdf e non il Club di Topolino!

Qualcuno dice il perché non si è proceduto all’arresto del reo? Semplice. Le prove erano così schiaccianti e non inquinabili. Ma la cosa più provocatoria era vedere il vigile urbano con gli occhiali da sole in Piazza, negli stessi giorni dello scandalo, a prestare servizio! Incredibile. Ma come si fa a permettere tutto questo? Come si fa? Ma solo Viv@voce si indigna e si sdegna? Oppure, almeno la sospensione, la reggente del Comando di Polizia municipale Luigina Soloperto avrebbe dovuto adottare. Macchè. Nulla di tutto questo. Anzi.

E ironia della sorte, ma proprio quando si dice “la furtuna puttana”, al vigile in questione gli viene prorogato per altri due anni il servizio (nonostante avesse raggiunto i tempi pensionistici, ndr)  e subito dopo viene assunto il figlio come vigile urbano. Fate voi …

Ma come si fa, ci spieghi chi legge, a non mostrarsi indignati davanti a così tanta strafottenza e provocazione? Andiamo avanti, da raccontare c’è tanto, ma tanto per davvero. Nel settembre dello stesso anno, 2012 per l’esattezza, sta per scadere il contratto con il soggetto privato che ha in gestione i parcheggi pubblici.

Sono passati i tre anni contrattuali e l’indirizzo politico amministrativo è quello di rinnovare per un altro anno il contratto. Ragione? Manca il tempo per fare la gara. Prendiamola per buona. Almeno una volta, dai!

Nella vicina Manduria sta scoppiando un finimondo: la Procura Distrettuale Antimafia di Lecce, e siamo nella primavera dello stesso anno, con arresti vari di malavitosi, fa revocare immediatamente il contratto con il soggetto privato che gestisce le strisce blu nel Comune messapico. Motivo?

Infiltrazioni mafiose-camorristiche. E chi è il soggetto privato che nel paese limitrofo, gestisce le strisce blu? E’ la stessa compagnia che opera a Sava! Ma andiamo alle carte, che è meglio.

Con determina di dirigente, nel settembre 2012, la reggente della Polizia municipale Luigina Soloperto propone la proroga per un altro anno al gestore privato delle strisce blu e scrive grosso modo così: “Nei passati tre anni non sono avvenute variazioni, pertanto la compagnia ha gli stessi requisiti e quindi è idonea a svolgere per un altro anno il servizio”.

Come? Come? Come? Nella vicina Manduria viene revocato il servizio per infiltrazioni mafiose-camorristiche e a Sava il soggetto privato è “pulito”? Ma per davvero fessi siamo in questo paese che ci dobbiamo bere tutto ciò che viene fatto e ciò che ci viene detto? Ma dove sta la tanto decantata “trasparenza e legalità” di Dario IAIA. Dove sta? Forse l’ha persa per strada? Ma su questo, e su altro, l’opposizione a Sava esiste?

Non ci scoraggiamo. Intanto la compagnia privata va avanti con la proroga amministrativa e prendiamo carta e penna e scriviamo alla DDA di Lecce spiegando per filo e per verso quello che sta succedendo nel nostro paese.

Da questa nostra missiva la Procura Distrettuale Antimafia di Lecce immediatamente manda un fax all’UTG (Ufficio territoriale del governo) in cui chiede di revocare subito tutti i contratti con la compagnia privata in questione che gestisce i parcheggi pubblici.

A Sava, alla luce di tutto ciò, viene revocato il servizio. Da qui, amaramente, si incrina il rapporto tra Viv@voce e Dario IAIA e si cominciano a scaldare le carte bollate …

CONTINUA

Giovanni Caforio    

viv@voce

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