SAVA. “Mario Pichierri? Ma scorda che, è grazie alle liste dell’opposizione, lei ha due rappresentati istituzionali? Io fossi in lei mi dimetterei”

SAVA. “Mario Pichierri? Ma scorda che, è grazie alle liste dell’opposizione, lei ha due rappresentati istituzionali? Io fossi in lei mi dimetterei”

Risposta all’ex candidato sindaco e Consigliere comunale

La politica, si sa, spesso è un’ arma a doppio taglio. A volte le previsioni danno risultati imprevisti e, andando al nostro paese, questo lo possiamo ben dire. E confermare su tutto. Che Viv@voce ha nel suo dna lo spirito critico è ineccepibile. Forse, a torto o a ragione, si differenzia un pò dagli altri giornali.

Ma questo non ci cambia la vita. Per nulla. Anzi, ce la rende più completa e ci dà l’idea da chi siamo amministrati per la seconda legislatura di seguito. Ma la politica, se così la possiamo definire, non è un’ “arte perfetta” ma è perfettibile. Ha le sue smagliature, le sue imprevisioni, le sue promesse, le sue bugie su tutto. E noi, francamente, abbiamo una memoria di ferro che, spero, di riuscire ancora a conservare seppur l’avanzamento biologico mi colloca oltre i 60anni. La politica è fatta di fatti, di azioni che determinano un tal gioco. E questa è la nostra democrazia rappresentativa.

E quando si entra nell’arena non si deve smettere di essere gladiatori quando, in una fase pre elettorale, si dimostra ben altro. Ma questo discorso è in genere e vale dapertutto. Vale a Sava ma vale a Manduria. Vale a Lizzano e vale a Maruggio e con il classico non aver fatto la scoperta dell’acqua calda notiamo, amaramente per più di qualcuno, che la dialettica è più facile che passi per le carte bollate, ottime per mascherare il fallimento politico e fare la vittima, quando una coalizione o un’amministrazione comunale si vede attaccata per incapacità di gestire la Cosa pubblica. Ma non è, questo, il bignami della politica.

E nel classico gioco della democrazia, a cui tanto siamo affezionati, esercitiamo quel ruolo di supervisori, se così si può dire, di un operato amministrativo, delle azioni di un’amministrazione e del comportamento di una opposizione. Ora andiamo sullo specifico, che è meglio. Lei Mario Pichierri, sempre secondo la nostra modesta analisi, e senza presunzione alcuna, nella passata competizione elettorale di quasi un anno fa fu insignito alla guida della coalizione che fronteggiava IAIA.

Francamente sembrava che la vittoria era lì a due passi. Magari partendo dai numeri dei 5anni prima, i quali avrebbero confermato grosso modo il riferimento da cui partire. E anche noi, per come vedevamo la cosa, eravamo convinti che lei avrebbe vinto al primo turno e, se fosse andata male la previsione, il ballottaggio era scontato. Ma così non è stato.

L’elettore, per le sue ragioni, ha riconfermato l’imbonitore IAIA. Gli ha ridato la fiducia addirittura al primo turno. In un campo dialettico, e tutti lo sappiamo questo, possiamo avere mille ragioni sugli argomenti che dibattiamo ma, alla fine, è la logica dei numeri che va rispettata. E questo è stato un dato di fatto che ha messo con le spalle al muro i partiti o i movimenti che costituivano il cartello di cui lei era il massimo rappresentante.

Ma se questa, come suol dirsi, è acqua passata non possiamo tralasciare ben altro che, guarda caso, è importante. Anzi, importantissimo. Lei, per il ruolo che le era stato affidato, era il massimo rappresentante di tutti i Consiglieri dell’opposizione. E questo, è sacrosanto. Per cui, se il suo movimento politico ha due consiglieri nel Consiglio comunale deve dire grazie anche a loro. E di che maniera pure. Le cito un dato: la sua lista ha avuto 511 voti e al massimo avrebbe avuto un solo rappresentante istituzionale.

Lei è scattato in quanto candidato sindaco. Ma chi ha portato acqua al mulino, bene o male, sono stati gli altri partiti e movimenti della coalizione che vedevano Mario Pichierri candidato sindaco. Le cito solo un numero, e poi passo ad altro: nella competizione elettorale del 2012 c’era il candidato sindaco Ivano Decataldo, con alcune liste collegate, che prese grosso modo 1600-1700 voti. Sa con che risultato? Scattò solo un Consigliere comunale.

Questo per dirle che, per come la può pensare e questo è rispettabilissimo, la sua forza istituzionale in seno al Consiglio non è affatto tutta sua. E quindi, i conti dovrebbero tornare. Se non, addirittura tornano. Lei dopo poche settimane dall’insediamento si è staccato dalla coalizione e ha preso a girare, se così possiamo dire, per conto suo. E anche questo, è rispettabilissimo.

Ma politicamente, mi creda, non sta ne in cielo e ne in terra. Lei aveva il compito di organizzare un comparto politico-istituzionale e non quello di buttare la spugna alla prima incomprensione che, e questo in politica ci sta, succede dapertutto. Forse questo passaggio lo ha ignorato. Ma, secondo questo giornale, lei non doveva defilarsi in quanto il suo ruolo primitivo era ben altro.

Lei dice che bisogna fare il bene del paese e lontano dalle chiacchiere che portano solo rancore e non risolvono i problemi del paese. Ben vengano questi propositi lodevoli senza ombra di dubbio. E citiamo i fatti, o meglio le azioni politiche che un’opposizione deve, e sottolineo deve, fare in seno alla massima assise istituzionale savese quando le cose non sono chiare o è meglio quando non sono giuste.

  • Lo scorso gennaio l’opposizione organizzò in sala Amphipolis l’incontro con i savesi sul rimborso Tarsu. Lei dov’era? Lei non c’era.
  • Cimitero comunale: è stata fatta una gara, preparata da uno studio di tecnici che pare è costata al nostro Ente quasi 5mila euro, fatta apposta apposta per non far partecipare il soggetto privato che aveva avuto con cura, con estrema cura, la casa dei defunti savesi. Lei, su questo che ha detto? Pare nulla!
  • E’ stata affidata a un tecnico la preparazione del bando di gara sulla raccolta differenziata per la stratosferica cifra di 50mila euro quando i Comuni limitrofi hanno spesso molto, ma molto meno. Anzi, alcuni Enti comunali, per risparmiare, l’hanno fatta preparare ai propri tecnici. Ci fa sapere su questo, lei cosa ha detto o fatto?
  • E che dire del disastro urbano? E che delle erbacce che insistono nelle vie urbane? E che dire delle innumerevoli buche stradali? E che dire degli incarichi dati a legali di forte simpatia amministrativa? E che dire ancora del degrado dei beni comunali? E che dire del corpo di Polizia municipale strafottente? Li devo citare o se li ricorda? Che azioni politiche ha preso?

La politica è bella se fatta con passione, con cognizione e con spirito di causa. Ma se mancano questi deterrenti allora vuol dire che è solo fine a se stessa. E Sava è piena di illusi. Noi, il paese lo tastiamo ogni giorno. E ogni giorno diciamo questo: “Si sta d’autunno come gli alberi le foglie” (Giuseppe Ungaretti).

 

Giovanni Caforio

viv@voce

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