Ma erano tutti brutti quei busti a Checco Zalone?

Ma erano tutti brutti quei busti a Checco Zalone?

Concorso “Per un busto a Checco Zalone”. Annalisa Melle, artista savese, ci racconta la sua esperienza all’interno di un concorso che si è svolto poco meno di tre settimane fa a Taviano (Le)

“Fui avvisata da alcuni colleghi che era stato indetto questo concorso nella cittadina leccese e a loro volta mi invitarono alla partecipazione. Mi attivai a mettermi in contatto con l’organizzatore dell’evento, signor Antonio Mosticchio, e in breve ho realizzato il bozzetto.

BOZZETTO ZALONE / 1

Credendo nella serietà dell’iniziativa dedicavo circa due mesi di lavoro alla creazione che presentavo in occasione del concorso. Opera che era ancora incompiuta in quanto era solo un bozzetto.

Nell’occasione altri scultori presentavano i loro bozzetti e obiettivamente molti di questi apparivano poco somiglianti alle fattezze dell’artista Zalone.

I criteri stabiliti dalla Commissione per la valutazione degli stessi erano i seguenti: 40 voti per la somiglianza, 30 voti per il costo della realizzazione, 20 voti per il materiale utilizzato e 10 voti per la tecnica.

BOZZETTO ZALONE / 2

Stabilito lo scultore più idoneo per la realizzazione del busto di Zalone un laboratorio di Carrara proponeva la realizzazione gratuita di questo busto in marmo bianco di Carrara.

Nell’occasione la Commissione si riservava di comunicare il nome del vincitore in quanto il presidente era presente solo in video conferenza e si era riservato di dare il suo giudizio nei giorni successivi dopo aver visionato i bozzetti.

SCULTURA DI ANNALISA MELLE PER PIETRO FRANZOSO

Nei giorni seguenti nelle pagine web di alcuni giornali a caratura nazionale apparivano le foto di un bozzetto non presentato in quell’occasione ma chiaramente contraffatto per riprodurre le sembianze del mio lavoro. Persino fu fatta una trasmissione su Canale 5, Pomeriggio 5 della D’Urso, e domani pomeriggio ci sarà un altro appuntamento con la Rai che sicuramente presenterà gli stessi toni denigratori per annunciare la riapertura del nuovo bando di concorso.

Da qui presentai una lettera di diffida all’intera Commissione e all’artista, oltre che al fotografo che si era prestato per le immagini, e alla luce di questa notifica il tutto viene annullato in quanto i bozzetti furono bocciati e non ritenuti idonei alla richiesta.

SCULTURA DI ANNALISA MELLE PER PADRE PIO

I giornali sul web, e sul cartaceo, hanno deriso gli artisti in quanto questi busti troppo brutti non assomigliavano a Checco Zalone.

Si sono riaperti i termini del bando per la presentazione di un nuovo lavoro. Persino è stata fatta una trasmissione su Canale 5, “Pomeriggio 5” della D’Urso, e oggi pomeriggio ci sarà un altro appuntamento con la Rai.

L’offerta del proprietario del cinema, multiplex Faviano di Taviano (Le), era di 6000 euro ma in base ai criteri stabiliti dalla commissione l’artista che offriva il proprio lavoro al minore prezzo o lo regalava era avvantaggiato secondo i criteri di valutazione stabiliti dalla Commissione.

Questa esperienza è lesiva della mia professionalità. Offesa e presa in giro. Dopo tanti anni di lavoro dedito alla scultura, con numerose testimonianze di opere pubbliche e non, la mia immagine professionale ne esce lesa”.

 

 

viv@voce

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