TARANTO. “In città riportiamo le persone e le idee, non le auto”

TARANTO. “In città riportiamo le persone e le idee, non le auto”

Nota stampa di Gianluca Lomastro, presidente dell’ associazione MADE IN TARANTO™

Se non si riporta la gente in città, si rischia di fare un favore solo agli ipermercati e di svuotare i borghi.

Mi capita spesso di osservare l’attuale status quo nei borghi del centro di Taranto, Manduria, Massafra. Io vedo solo auto e gente che va di corsa. Magari per acquistare qualcosa in un negozio ed infilarsi nuovamente in macchina in preda alle seconde e triple file di auto in sosta. Tutto questo alla faccia della mobilità sostenibile e delle città green.

Premetto che viaggio spesso per lavoro. E mi capita di studiare con attenzione i flussi di gente all’interno dei borghi.

In una città come Siena ad esempio, dove le auto non sono ammesse a meno di 1 km dalla città, la gente (e i turisti) si godono il meglio della città stessa. Gli acquisti sono più rilassati e c’è tempo e modo per un te’ in compagnia o per fumarsi una sigaretta all’ombra dei parchi che convivono con i palazzi.

Siena è una città vivibile, al contrario di Taranto.

E la vita scorre diversamente.

Per far diventare anche Taranto una città vivibile bisogna riprogettarla completamente, prevedendo aree verdi, spazi e servizi condivisi, zone wi-fi, mobilità sostebibile.

A Taranto e provincia ad esempio siamo ancora molto lontani da modelli di città in cui la bicicletta la fa da padrone e dove i pedoni sono liberi di passeggiare all’ombra di bellissimi alberi e immersi nella quiete del silenzio di un tipico borgo sobrio ed elegante.

Eppure dobbiamo convincerci del fatto che, se vogliamo che la gente torni a vivere la città in tutto il suo fascino, toccando con mano il valore sociale dei negozi di vicinato, bisogna mettere mano alla ri-progettazione degli spazi, in cui architetti, designer e creativi, ma anche cittadini e associazioni possano partecipare attivamente al cambiamento.

Le città vanno ripensate in chiave democratica mediante il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, a cominciare dai bambini e dagli anziani e dai diversamente abili. Occorre una lettura approfondita delle migliori pratiche condotte in altre città del mondo dove spesso le soluzioni sono già alla portata e non c’è bisogno di inutili avvitamenti su approssimazioni e scuole di pensiero.

Dobbiamo tornare a città a misura d’uomo, dove il verde prende il posto del grigio, dove gli alberi diventano arredo urbano di sostanza, dove la tecnologia è alla portata di tutti e non solo delle postazioni casalinghe. Dobbiamo riportare la gente in strada facendo in modo che qui si possa studiare, lavorare, passeggiare, giocare, ascoltare musica o guardare un film. L’unico rumore dev’essere quello della gente felice, serena, immersa nei pensieri di una città rinata, figlia del futuro. E dunque non solo alberi, ma anche bike sharing, car-sharing, intrattenimento, eventi culturali, workshop, socializzazione.

I VANTAGGI SONO PER TUTTI

Per i negozi

Una città ri-progettata a misura d’uomo con più verde e spazi di aggregazione e condivisione migliora la vita di tutti, aumentandone la sensazione di benessere, l’ottimismo e la propensione allo shopping

Per i proprietari di appartamenti

Borghi urbani più silenziosi e meno invasi da auto e smog automaticamente valorizzano tutto ciò che vi contengono, a cominciare dagli appartamenti che salgono di valore

Per i cittadini

Una città più ordinata, pulita e sicura costituisce un invito naturale a viverla appieno; inoltre la presenza di controlli e la cura dei dettagli favorisce i rapporti sociali che si presentano più aperti e costruttivi con forte riduzione dei vandalismi e micro-criminalità

Un esempio da cui partire è offerto dai cosiddetti Parklet: una sorta di mini aree che possono essere adottate e gestite da singoli commercianti dei borghi. Ognuno si rimodella il suo pezzettino di marciapiede da solo ma in armonia con i canoni standard dell’estetica e nel rispetto dei valori architettonici dei luoghi.

I Parklet sono una via di mezzo fra i mattoncini Lego e le confezioni Ikea in quanto si compongono con facilità. I Parklet sono veri e propri angoli di città sottratti alle auto, senza modifiche delle carreggiate. Il tutto si attua secondo procedure e interventi fortemente standardizzati all’interno di un piano generale condiviso con progettisti, designer, creativi, cittadini e associazioni del posto.

Sembra banale, ma vi assicuro che ci sono città che questo metodo l’hanno addirittura istituzionalizzato mediante l’adozione di un programma di massima, di strumenti attuativi (il progetto tecnico e il prodotto di design standard per realizzarlo rapidamente) e di sistemi decisionali aperti. A Los Angeles tutto questo è già realtà, come testimonia la foto.

La cosa bella di queste installazioni è che i borghi si ricolorano e si riempiono non solo di panchine e portabiciclette, ma anche di aree ludiche per bambini, installazioni artistiche (dove ascoltare musica o godersi degli spettacoli) e file di piante in vaso e arredamenti urbani funzionali ad uno stile di vita più sano, all’aria aperta. Un’altra delle caratteristiche di queste soluzioni è il loro continuo divenire perché tutto quello che viene installato infatti è amovibile, dando ancora di più la sensazione che gli spazi sono in costante mutazione. I fondi per la costruzione dei piccoli Parklet sono raccolti tramite delle donazioni e il budget impiegato è ridotto grazie al coinvolgimento delle associazioni di cittadini e all’impiego di materiale di recupero.

Gianluca Lomastro

Presidente

associazione MADE IN TARANTO™

www.madeintaranto.org

 

Cell 393 2895303

viv@voce

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