SAVA. Il mestiere del leccaculo …

SAVA. Il mestiere del leccaculo …

Da facebook un articolo che definisce, ben bene, questa “arte” …

Il nobile mestiere del leccaculo, secondo come antichità della tradizione solo a quello di prostituta, al quale è legato da mille affinità, sta vivendo in questi ultimi anni un periodo di splendore mai visto prima. E pensare che questi tipi di occupazione non passano mai di moda. Dal punto di vista della vocazione alla professione possiamo distinguere in leccaculo per convinzione e leccaculo per convenienza.

Il leccaculo per convinzione è quel personaggio che si innamora follemente di un potente e si pone alle sue terga pronto ad assolvere ai suoi compiti. Per questo nessuna dichiarazione del potente sarà mai fuori luogo, nessuno dovrà mai metterne in dubbio l’educazione, il buon senso e la buona fede. Eventuali apparenti strappi alla prima infatti saranno senza dubbio spiegati come causati dalla provocazione del nemico di turno.

Nemico, perchè il potente che si circonda di molti leccaculo distingue inevitabilmente l’umanità in ‘buoni’ – categoria cui lui appartiene per nascita – e cattivi – categoria cui appartiene chi non è un suo leccaculo. 

Il leccaculo per convinzione non si sognerà mai di mettere in discussione la parola del padrone, nè di accennare una critica al suo peroato. Se lo facesse metterebbe in serio pericolo la propria salute, rischiando crisi respisatorie, eruzioni cutanee e secchezza delle fauci.

Il leccaculo per convenienza è quel personaggio dotato di una qualche qualità (non la dignità, concetto da considerarsi veteromedievalmarxistacattoreazionario) decide di metterla in vendita al miglior offerente, prestandogli così la propria opera come leccaculo.

Per questo personaggio il colore della bandiera non conta mai, ciò che conta è risultare il più possibile ad essa nelle foto, risultare sempre in prima linea nella difesa della stessa. Salvo, ovviamente, offerte superiori.

Il leccaculo per convenienza esemplare comincia la sua carriera in uno dei maggiori partiti italiani, all’interno del quale assume con tutta la propria violenza verbale e intellettuale, le posizioni più ortodosse e sicure. Salvo identificare, qualche anno dopo, il potente rampante di un partito cugino e incollarsi alle sue terga (in senso letterale).

Con un coraggio e un fiuto notevoli quando questo segretario fugge latitante (per il leccaculo, ovviamente, esule) egli si mantiene saldamente legato alla sua causa, intuendo che un altro potente ne sta per raccogliere i voti e il potere. In questo modo, quando i frutti vengono raccolti (da un personaggio che adora i leccaculo e se ne circonda in abbondanza), ottiene i suoi spazi, televisivi e giornalistici. Spazi necessariamente capienti.

Il leccaculo non sopporta di vedere un qualsiasi organo di garanzia ostacolare l’azione del padrone. In questo caso l’ostacolo si trasforma immediatamente in un protervo e fazioso partigiano dei nemici del padrone. O nella migliore delle ipotesi in uno sciocco vecchietto che si fa incantare dalla subdole sirene del nemico.

Chiunque accusi il padrone lo fa per malizia, invidia e con obiettivi poco confessabili e indubiamente illegittimi. Nel miglior caso è un giudice fazioso, uno stalinista mancato, uno Dzerzinski depravato. Il padrone è immacolato come la neve, limpido come l’acqua di fonte.

Qualsiasi affermazione del padrone è per il leccaculo, giusta, indiscutibile e ponderata. Eventuali critiche derivano da fraintendimenti sempre maliziosi. Qualsiasi commento non elogiativo è sterile e faziosa polemica. Le dichiarazioni più forti del padrone derivano inevitabilmente da rozze provocazioni del nemico e sono addirittura da considerarsi saggiamente moderate.

Il leccaculo posto dal padrone in posizione di garanzia sa che il suo ruolo è garantire unicamente il proprio padrone. Per cui se a sua volta dovrà nominare figure di garanzia nominerà altri leccaculo, talvolta leccaculo indiretti (ovvero leccaculo del leccaculo).

Il leccaculo posto in posizione di legiferare produrrà leggi che tutelano prima di tutto gli interesi del padrone. Nè si periterà delle conseguenze di ciò che promulga, l’importante è che il sedere del padrone rimanga riparato (d’altronde è il suo posto di lavoro!). Il padrone non si discute, si adora, rigorosamente dal basso in alto.

Rispettando tutte queste regole il leccaculo riceverà dal potente le giuste ricompense. Essi sanno che il rispettivo benessere è reciprocamente collegato, intestricabilmente aggrovigliato. Il potente che ama circondarsi di leccaculo lo fa perchè questo gli permette di sentirsi superiore e adorato.

Il leccaculo riesce a far sua l’essenza marroncina del potere. Nei casi migliori (per loro, peggiori per noi) il padrone e la sua schiera di leccaculo riescono a impadronirsi del potere e si rafforzano a vicenda.

Ritengo che i tempi siano ormai maturi per la creazione di una facoltà universitaria in cui si inisegnino le regole e i principi chiave di questa nobile e promettente professione. 

Si indica ogni anno il concorso “Lingua di feltro” per premiare il leccaculo che nell’anno ha rappresentato meglio la categoria.

Si crei un ordine professionale per tutelare i diritti e le competenze dei leccaculo e per definirne la deontologia.

Maurizio Chianura

viv@voce

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