BRINDISI. Per non dimenticare Melissa

BRINDISI. Per non dimenticare Melissa

Il ministro Giannini: “Mi sembra un doveroso tributo di memoria a una giovane studentessa che ha trovato la morte a scuola, non possiamo rassegnarci all’idea apparentemente razionale che anche a scuola si possa morire, sia pur per un gesto folle, individuale”

“La ferita della morte di Melissa si riapre ogni mattina, ogni secondo”: quando parla con i giornalisti Massimo Bassi, il papà di Melissa, la sedicenne uccisa esattamente due anni fa davanti alla sua scuola di Brindisi, ha appena deposto sul luogo della tragedia un mazzo di girasoli, i fiori preferiti dalla figlia. Accanto a lui il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e Veronica Capodieci, la studentessa che riportò le ferite più gravi nell’attentato davanti alla scuola ‘Morvillo Falcone’.

Non c’è al suo fianco Rita, la moglie, che non ha mai più voluto varcare il cancello dell’istituto professionale per i servizi sociali che frequentava la loro unica figlia: “Ho cercato di convincerla fino a ieri seraha spiegato Massimo Bassi ma non ce la fa. Era lei che seguiva Melissa, che si occupava dei colloqui. Non riesce più a venire qui, e io la capisco”.

Al ministro dell’Istruzione, arrivato a Brindisi alle 11 per partecipare alle commemorazioni e per incontrare gli studenti della scuola divenuta suo malgrado un “simbolo” papà Massimo ha raccontato che Melissa, alle 7.42 del 19 maggio di due anni fa era già lì, davanti ai cancelli, proprio in corrispondenza delle tre bombole di gas riempite di polvere pirica e fatte esplodere a distanza con un telecomando da Giovanni Vantaggiato, condannato all’ergastolo in primo grado, perchè “come meraccontaera sempre puntuale”.
Non erano oggi a scuola le altre studentesse che riportarono gravi ferite: Selena, Azzurra, Vanessa e Sabrina. Hanno preferito recarsi al cimitero, dove riposa la compagna dai capelli rossi “che – ripetono – è sempre con noi”.

“Mi sembra un doveroso tributo di memoria a una giovane studentessa che ha trovato la morte a scuola, non possiamo rassegnarci all’idea apparentemente razionale che anche a scuola si possa morire, sia pur per un gesto folle, individuale” ha detto il ministro Giannini prima di partecipare alla manifestazione del tutto privata alla Morvillo Falcone.

“Credo che sia importante la testimonianza del ministero, quindi mia ha proseguitodi fronte agli studenti, di fronte alla famiglia, perchè noi dobbiamo guardare al futuro e assicurarci che la scuola sia e continui ad essere un luogo di vita”. Poi, nel pomeriggio, l’intitolazione del parco urbano più grande di Brindisi, area verde che da oggi in poi si chiamerà “19 maggio”, alla presenza del sottosegretario Angela D’Onghia. Quindi a Mesagne (Brindisi), la città di Melissa, la celebrazione religiosa e infine una lunga fiaccolata. Qui Massimo e Rita sono insieme, mano nella mano.

“La giustizia sta facendo il suo corso”, ha detto papà Massimo riguardo al processo a carico di Giovanni Vantaggiato che dovrebbe chiudersi in secondo grado il 23 giugno prossimo: “Lui è il responsabile di tutto, non è colpa di nessun altro – ha aggiunto riferendosi all’imprenditore di Copertino (reo confesso) – ma siamo sicuri che quanto già deciso dalla Corte d’Assise di Brindisi sarà del tutto confermato”.

FONTE
Gazzettadelmezzogiorno.it

viv@voce

Lascia un commento