SAVA. Area interna ed esterna del Cimitero comunale: degrado ambientale igienico sanitario e pericolo per la pubblica incolumità

SAVA. Area interna ed esterna del Cimitero comunale: degrado ambientale igienico sanitario e pericolo per la pubblica incolumità

Dopo il sopralluogo dei tecnici sanitari dell’ASL di Manduria ora anche l’intervento dei Vigili del fuoco!

Stando all’evidenza dei fatti, sembrerebbe che nel Cimitero di Sava sia consentito arrecare dispregio su cose poste nel luogo sacro destinato a dimora delle persone decedute ed avente la funzione di richiamare la pietà dei defunti. Prova è il fatto che dopo l’intervento del personale Tecnico Sanitario dell’ASL di Manduria, ora anche i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire all’interno dell’area cimiteriale.

Ma andiamo per ordine: il 21 gennaio u.s. attraverso un mio esposto chiedevo, tra gli altri anche al Sindaco pro-tempore Dario Iaia e al Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL di Manduria, un sopralluogo all’interno della 2^ cappella dei “Combattenti e Reduci di Guerra” la cui vecchia struttura,oltre a versare  in condizioni di degrado ambientale ed igienico sanitario, poteva rappresentare un potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità  a causa di evidenti  copiose infiltrazioni d’acqua piovana dal soffitto.

Nei giorni successivi al mio esposto, personale Tecnico Sanitario si porta sul posto e a sopralluogo avvenuto, il Dr. Giuseppe PRETE Dirigente Medico del SISP U.O. di Manduria, con propria nota del  30 gennaio u.s.(all.) trasmessa al Sindaco di Sava Iaia, tra l’altro dice:  “A seguito dell’esposto presentato dal signor CARRIERI, personale Tecnico Sanitario di questo ufficio ha effettuato sopralluogo presso la 2^ cappella Reduci di Guerra del cimitero di Codesto Comune, riscontrando IN EFFETTI una situazione igienico sanitaria alquanto precaria ed in particolare: presenza di umidità diffusa al soffitto con muffe di colore scuro, presenza di evidenti lesioni al solaio con caduta di calcinacci e presenza di acqua sul pavimento della cappella, il tutto crea GRAVE PERICOLO per l’incolumità di chiunque vi acceda, pertanto voglia la S.V. Ill.ma disporre la messa in sicurezza della struttura nonché di provvedere al ripristino delle condizioni igienico sanitarie mediante interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della stessa”. Ora il Sindaco Iaia non mi venga a dire che il manufatto è di proprietà dell’Associazione Combattenti e Reduci di Guerra perché se è vero che  è di proprietà privata è anche vero che l’incolumità dei cittadini E’ PUBBLICA!

E’ bene ricordare che il  sindaco oltre ad essere il primo cittadino è anche Autorità Sanitaria locale e che l’art. 54 comma 2 Dlgs.18 agosto 2000, n° 267, “Testo Unico delle leggi sull’ ordinamento degli Enti Locali” sancisce che: “la tutela della pubblica e privata incolumità rientra esclusivamente nelle competenze del sindaco che la esercita quale Ufficiale di Governo”.  Trascorse circa 4 settimane dall’ esposto indirizzato al Sindaco, dopo aver atteso ulteriori 15 giorni dalla nota dell’ASL senza che nessuno si sia sentito in dovere di rimuovere il potenziale pericolo peraltro attestato dai Tecnici Sanitari, spazientito e preoccupato della situazione, ieri 18 c.m. tramite il Comando provinciale di Taranto ho chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che, al comando del caposquadra DORONZO Antimo sono immediatamente intervenuti da Manduria e dopo il sopralluogo effettuato alla presenza dell’Ing. Lacorte Lorenzo Responsabile dell’Area Patrimonio e LL. PP. di Sava e del signor Marino Fernando Vigile Urbano del Comando di P.M., accertate le effettive condizioni  di pericolo è stato interdetto l’accesso con transenne.

Questa è la seconda cappella dei “Combattenti e Reduci di Guerra” che viene chiusa  dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Purtroppo la situazione di degrado ambientale all’interno e all’esterno dell’area cimiteriale non è delle migliori, tombe sprofondate, vecchie cantine con loculi impregnati di umidità, discariche all’interno ma anche all’esterno(dove addirittura a circa 30 metri dall’ingresso principale del cimitero sono stati interrati materiali speciali come tondini in ferro,manto stradale, inerti ecc.) di che per legge sarebbero dovuti confluire in discariche autorizzate.

Tutte  situazioni per le quali  coloro che sono preposti al controllo sarebbero già da tempo dovuti intervenire per  rimuoverle ma evidentemente per alcuni il rispetto per i defunti e per i loro parenti poco o nulla conta!

Mimmo CARRIERI

viv@voce

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