Il Progetto SITMAR: strumento per superare la crisi della maricoltura tarantina

Il Progetto SITMAR: strumento per superare la crisi della maricoltura tarantina

Il progetto SITMAR (Sistema Informativo Territoriale Marino) è una iniziativa, finanziata dalla Regione Puglia., che vede la Confcooperative Taranto capofila assieme alla Cooperativa COMIR e al Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari

Carlo Martello, presidente di ConfCooperative Taranto, esordisce spiegando che “per investire in un settore gli imprenditori devono disporre del quadro aggiornato della situazione e, in caso di attività economiche che prevedano lo sfruttamento di risorse naturali, anche il tenore dell’eventuale inquinamento delle aree in cui insediare nuovi impianti o sviluppare gli esistenti: per soddisfare queste esigenze in maricoltura c’è il progetto SITMAR, che fornirà una “fotografia” dettagliata ed aggiornata degli specchi acquei di Taranto destinati alle attività di maricoltura, e, in particolare, alla mitilicoltura”.

Il progetto SITMAR (Sistema Informativo Territoriale Marino) è una iniziativa, finanziata dalla Regione Puglia., che vede la Confcooperative Taranto capofila assieme alla Cooperativa COMIR e al Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari.

È stato presentato nella mattinata odierna, alla presenza dell’Assessore regionale alle risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, e dell’assessore comunale Gilberto Zaccheo, da Carlo Martello, presidente della ConfCooperative Taranto, e da Mario Imperatrice, presidente della cooperativa Comir; location è stata la Camera di Commercio di Taranto, il cui saluto è stato portato dal segretario generale Francesco De Giorgio.

Il biologo marino Mario Imperatrice ha spiegato che “scopo ultimo del progetto SITMAR (Sistema Informativo Territoriale Marino) è implementare in un “Sistema Informativo Territoriale Marino” una enorme massa di dati attinti direttamente dagli Enti pubblici, pertanto avranno il crisma dell’ufficialità, e anche acquisendoli con tecnologie innovative”.

SITMAR, infatti, si propone come strumento di raccolta, implementazione e gestione efficace dei dati relativi agli specchi acquei del Mar Piccolo e del Mar Grande destinabili alla maricoltura, in un’ottica di migliore gestione e conservazione della risorsa stessa. Sarà possibile attraverso l’acquisizione di foto satellitari delle aree interessate, monitorare la gestione degli specchi acquei e degli impianti ivi allocati, associando ad essi una multiformità di dati relativi alla tipologia degli impianti, dei dati produttivi, della qualità delle acque, in pratica tutti i dati utili alla Pubblica Amministrazione e all’imprenditoria privata per l’ottimizzazione dell’attività della maricoltura.

“Oltre che per gli imprenditori, i dati di SITMAR  saranno messi a disposizione – ha poi detto Carlo Martello –  delle Autorità competenti al rilascio delle concessioni demaniali per le attività di maricoltura, in particolare di mitilicoltura, velocizzando così il rilascio delle concessioni stesse; ricordo tutte le vicissitudini vissute negli ultimi due anni dagli operatori di questo “storico” comparto dell’economia tarantina, con migliaia di famiglie messe in ginocchio dai danni causati dall’inquinamento di un seno del Mar Piccolo. Uno dei fattori che non ha permesso di affrontare con celerità le problematiche fu proprio la carenza di informazioni aggiornate circa l’uso sostenibile degli specchi acquei, tanto che si è verificato un rallentamento nel rilascio delle concessioni, con conseguente danno per questo comparto produttivo”.

L’assessore Fabrizio Nardoni ha concluso spiegando che “Taranto e la nostra provincia hanno urgente bisogno di tornare a guardare al mare. Da sempre la maricoltura e tutte le attività che sono state svolte in Mar Piccolo, spesso si effettuavano nel segno della precarietà, dell’abusivismo e dell’improvvisazione. Questo segmento produttivo deve invece crescere, svilupparsi e trasformarsi, innovandosi. Il Progetto SITMAR va in questa direzione, e per questo la Regione Puglia lo ha finanziato, perché sarà in grado di dare certezze su cui poggiare lo sviluppo del comparto”.

L’assessore Nardoni ha poi annunciato che “a giugno la Regione Puglia metterà ulteriori risorse, 8 milioni, a bando per programmi di acquacoltura, e, inoltre, sarà in grado di varare i nuovi Gruppi d’azione Costiera, nati con ‘intervento diretto della marineria pugliese dell’ambito dei programmi comunitari F.E.P.”.

Fabrizio Nardoni ha poi annunciato che “penso di riuscire a portare il Salone internazionale Slow Fish dalla Liguria a Taranto: il mio sogno sarebbe realizzarlo in Città Vecchia!”.

Taranto, 25.05.2013

Per Informazioni: addetto stampa ConfCooperative Taranto

Marco Amatimaggio  368.913428

 

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