ASSUNZIONI IGECO, DUE DISOCCUPATI S’INCATENANO ALL’INGRESSO DEL MUNICIPIO

ASSUNZIONI IGECO, DUE DISOCCUPATI S’INCATENANO ALL’INGRESSO DEL MUNICIPIO

«Vogliamo conoscere la graduatoria completa per sapere a che punto siamo stati collocati e vogliamo anche capire quali sono stati i criteri dei selezionatori»

SAVA – Un uomo e una donna disoccupati si sono incatenati al cancello del municipio del loro comune, Sava, per chiedere trasparenza sulle procedure di selezione e successiva assunzione di sei lavoratori addetti alla raccolta differenziata spinta. Cosimo Pichierri di 36 anni, padre di due bambini piccoli e Florenza Controversa, 33 anni, ragazza madre, hanno deciso questa forma di protesta per accendere i riflettori dei media su un episodio che mette in imbarazzo l’amministrazione di centrodestra del sindaco Dario Iaia. La storia è questa. Da alcuni giorni il piccolo comune del versante orientale della provincia Jonica ha avviato il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati.

La società incaricata, la «Igeco Spa» di Lecce che ha già in gestione la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha assunto per tale nuovo servizio sei unità. Secondo i due disoccupati le selezioni sono avvenute senza procedure di evidenza pubblica attraverso un colloquio a cui hanno partecipato circa trecento disoccupati savesi. Tra questi anche la coppia che si è incatenata ai cancelli entrambi esclusi. «Vogliamo conoscere la graduatoria completa per sapere a che punto siamo stati collocati e vogliamo anche capire quali sono stati i criteri dei selezionatori».

La polemica era iniziata già all’indomani dei colloqui con interventi dei consiglieri di minoranza che lamentavano una scarsa trasparenza delle procedure di acquisizione delle domande e una presunta spartizione di posti tra esponenti della maggioranza.

Le trecento domande degli aspiranti netturbini, secondo quanto hanno denunciato i consiglieri di opposizione, sarebbero state raccolte in pochissimi giorni senza una adeguata diffusione della notizia. A distribuire i modelli da compilare, sostengono i disoccupati esclusi, sarebbe stato solo un ufficio del comune e un sindacato locale.
La rivendicazione dei disoccupati esclusi si è trasformata in protesta. L’altro ieri sera l’atto dimostrativo ha creato trambusto durante i lavori del Consiglio comunale rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine. I due disoccupati da tre giorni dormono in una tenda montata all’ingresso del municipio.

Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno

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