LA DIFFERENZA TRA I POLITICI NOSTRANI E QUELLI DEGLI ALTRI PAESI

LA DIFFERENZA TRA I POLITICI NOSTRANI E QUELLI DEGLI ALTRI PAESI

E’ la legge morale dell’indignazione pubblica che fa scattare le dimissioni dei politici nei paesi stranieri e non la magistratura

Non ho dubbi che tra noi italiani ed i cittadini dei paesi civili ed evoluti ci siano delle  differenze abissali sul modo di comportarsi civilmente, specie da parte di chi ricopre cariche pubbliche, quando questi  si devono  relazionare con le lavoratrici ed i  lavoratori in genere. Nelle ultime settimane l’Inghilterra che ha dato i natali a John Locke, Thomas Hobbes,  fondatori del diritto giusnaturalista, del contratto sociale, delle norme sulla protezione dei diritti civili ed umani,  ha dimostrato, nonostante il suo passato da colonizzatore, che anche i potenti politici hanno l’obbligo  di rispettare quelli che sono i diritti civili della gente comune e soprattutto dei lavoratori.

Ma cosa è successo esattamente? Quanto riportato da molte testate giornalistiche, il  capogruppo dei conservatori, ha dato le dimissioni perché davanti alla casa del Primo Ministro Inglese, Cameron (Partito dei Conservatori), in Dowing Street, durante una passeggiata in bicicletta, si è permesso di dare del “Poliziotto Plebeo” ad un lavoratore che stava eseguendo un ordine dei superiori, ovvero non far passar nessuno senza autorizzazione della sicurezza del primo Ministro, nemmeno i parlamentari dello stesso gruppo politico. Il fatto è accaduto agli inizi del mese di settembre, a fine ottobre sono arrivate le dimissioni del capogruppo, direi sbalorditivo….!!!..anche in Italia succede la stessa cosa non vi pare?

Altro caso simile,  sempre in Inghilterra, ha toccato il Ministro del Tesoro  del Partito Conservatore, cosa ha fatto questo onorevole? Dopo aver acquistato un biglietto per il treno in seconda classe, ha pensato bene di andarsi a sedere in prima classe, “Tanto sono Ministro” avrà  pensato. Peccato che il controllore non l’ha pensata allo stesso modo facendolo sloggiare e riportandolo come uno scolaretto in seconda classe e provvedendo ovviamente a sanzionarlo a dovere.

Accade un pò dappertutto. Chi ottiene un grado, un incarico pubblico piccolo  o grande che sia, pensa che gli spettino sia l’esercizio del relativo comando, sia una serie infinita di privilegi. Il primo dei quali, ovviamente, è quello di infrangere la legge o regolamenti riservati ai soli comuni cittadini e non agli appartenenti alla casta.

Per la maggior parte delle volte in Italia succede che, chi si fa  promotore dell’etica e delle morale finisce quasi sempre a comportarsi peggio di coloro sui quali puntava il dito accusatore.

Si sa che l’Italia è la nazione del “Non sa chi sono io”, mi viene in mente il film di Totò e l’Onorevole Trombetta, dove il mitico principe della risata, dopo tale esclamazione  guarda l’onorevole e spingendolo da sotto il gomito gli risponde “ Ma mi faccia il piacere…!!!”, fortunatamente la cassazione odierna, è intervenuta con una sentenza singolare; chi ripete tale affermazione può incorrere nel  reato penale di minaccia.

Sembrerebbe che tutto il mondo è paese anche dalle altre parti fanno pesare i propri titoli, le proprie posizioni di supremazia, c’è tuttavia una differenza sostanziale tra i nostri modi di fare  e quelli altrui. I personaggi pubblici stranieri in questo caso inglesi , quando vengono colti con le mani nella marmellata si dimettono se ne vanno, spariscono dalla circolazione, i nostri anche se inquisiti, non mollano sembrano aver l’attack sotto il sedere….!!!La colpa è anche dell’italiano  che purtroppo non si “Indigna”; ebbene si, è l’indignazione e non la magistratura, quella che fa scattare la molla delle dimissioni negli altri paesi. E’stata l’indignazione dell’opinione pubblica che ha fatto rimuovere il parlamentare dai piani alti e non il semplice epiteto al poliziotto che stava facendo il suo lavoro.

E’ l’atteggiamento culturale che deve cambiare, forse se ci indignassimo di più avremmo meno corrotti e più persone pulite e degne di rispetto intorno alla pubblica amministrazione.

Luca Lionetti

 

viv@voce

Lascia un commento