SAVA (Ta). Ma il sindaco Pichierri sa che, quando si sbaglia, è giusto dire “abbiamo sbagliato?”

SAVA (Ta). Ma il sindaco Pichierri sa che, quando si sbaglia, è giusto dire “abbiamo sbagliato?”

25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne. Quando il torto è lampante, è inutile salire sugli specchi

Il classico “sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”, deve essere un binomio poco conosciuto a chi crede di appartenere ad un mondo che, solo grazie alla fortuna numerica, può fare e disfare le cose a suo gusto o piacimento. A volte le polemiche vengono generate dall’arroganza, dalla strafottenza dettate dalla presunzione di sentirsi migliore degli altri.

E qui, crediamo, che nasce il più grande errore. In tutti i percorsi, in questo caso amministrativi-istituzionali, ci possono essere delle “sviste” magari generate dalla buona fede ma vengono rimarcate da occhi attenti che scrutano simili comportamenti. E può succedere che nessuno è invulnerabile. E ci mancherebbe. Essere comuni mortali, per fortuna, non è una magra consolazione. Ma quello che è successo nell’indire la manifestazione sulla violenza sulle donne ha qualcosa di poco rispettoso in un campo che, a livello nazionale, viene chiamato “bipartisan”.

Ovvero il mancato coinvolgimento dell’unica donna dell’opposizione alla importantissima manifestazione di questo 25 novembre in cui salgono alla ribalta, e magari sentendosi come paladine dell’evento, solo le Consigliere comunali della maggioranza e le due donne insignite ai due assessorati.

Chiamarle le “7 sorelle” può sembrare anche buffo ma forse il termine ci sta tutto.

Nell’articolo precedente a questo, rimarcavamo alcune note di non poco conto e richiamavamo all’attenzione del lettore: le tragiche violenze sessuali, denunciate dalle malcapitate e con il rinvio a giudizio del dirigente medico presso la Procura della Repubblica, avvenute agli inizii dello scorso anno presso il centro un riabilitazione, gestito da un soggetto privato nominato “Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica”, che ha in appalto il servizio dall’ASL di Taranto, nei locali di proprietà del nostro Comune.

Forse qui, ma il forse doveva essere “obbligatoriamente”, alcune delle “7 sorelle”, avrebbero fatto bene a sfoderare il loro sdegno e la loro condanna su simili atteggiamenti a scapito delle due collaboratrici.

E qui non c’è stata nessuna voce di protesta, dicasi nessuna, di sdegno, di condanna da parte di chi, oggi, si esibisce nel teatrino creato ad hoc dal sindaco Pichierri. Abbiamo ancora la fortuna di non avere la memoria corta.

Quanto al neo sindaco Pichierri, ci aspettavamo di vedere la sua modestia sullo stato delle cose e dire “abbiamo sbagliato” nel non coinvolgere anche la Consigliera Mariangela Caforio nella manifestazione contro la violenza sulle donne, sarebbe stata una gran bella cosa.

Questa ipotetica azione, avrebbe dato maggiore dignità alla sua figura amministrativa, su tutto ricordandogli che lui non è solo il sindaco della maggioranza ma è il sindaco di tutta una intera comunità …

Giovanni Caforio

viv@voce

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