Canolintas: “Allenare la forza in ottica performance”

Le parole del giovane italiano, Marco Canolintas, il quale sarà alla guida del Miami Magic

Miami e l’Italia, un rapporto consolidato da una reciproca benevolenza tradotta in vere e proprie dimostrazioni. Parliamo, infatti, della conferma che giunge propria dalla neonata associazione sportiva del soccer, vale a dire il Miami Magic FC, la quale ha affidato la propria guida tecnica a un giovane allenatore romano: Marco Canolintas.

Il giovane preparatore atletico ha dalla sua un Curriculum Vitae di notevole rilevanza, il quale mostra e mette maggiormente in risalto sia le sue qualità che la sua caparbietà nel voler unire la passione per l’allenamento sportivo e il lavoro di squadra con lo scopo di ottenere dei concreti risultati nella scienza dello sport.

Per Canolintas è fondamentale far divertire i ragazzi, ma al contempo diviene indispensabile migliorarli. A tal proposito, lo stesso preparatore ha così proferito: “Ritengo che in un settore giovanile lo sviluppo della forza sia fondamentale a rendere il giovane talentuoso calciatore un atleta. Ciò significa una maggior resilienza contro infortuni e un aumento della performance in azioni di accelerazione, frenata e sprint spesso decisive sul risultato finale”.

Appare doveroso evidenziare il fatto che, com’è ormai risaputo, le richieste fisiche in una prima squadra dove si gioca ogni tre giorni sono altissime e senza adeguati livelli di forza il calciatore non può mantener e un’ottima performance durante la stagione. Per codesto motivo è importante apprendere nella fase di sviluppo la corretta tecnica degli esercizi in modo da arrivare in una prima squadra già pronti per allenarsi correttamente e con buoni livelli di forza, poiché, come viene rimarcato da Canolintas: “A quel livello spesso non si ha il giusto tempo per insegnare ai calciatori il corretto sollevamento dei pesi andando spesso incontro a infortuni”.

Il giovane preparatore atletico, Marco Canolintas, rivela, inoltre, quale sarebbe il suo metodo di lavoro che, al contrario di quello che si possa immaginare, non si basa su migliorare i parametri di forza solo per giustificare il suo medesimo ruolo all’interno di una società (come troppo spesso si vede in giro), bensì l’allenamento di forza verrebbe svolto in ottica di miglioramento della prestazione sul campo.

Lo stesso ha, poi, evidenziato, il “modus operandi” da rispettare affinché si possa compiere quanto dianzi riportato; infatti, è necessario conoscere la biomeccanica dei gesti motori specifici del calcio e del singolo atleta, per poi (da questo punto in poi) trovare esercizi che hanno una miglior correlazione con il progresso della performance. Una visione chiara quella di Canolintas, maturata grazie soprattutto al Master in Biomeccanica dello Sport che, come lui stesso ammette, ha sicuramente svolto un ruolo decisivo.

Nello specifico, nelle categorie Under 14-16, il giovane preparatore ritiene fondamentale spendere tempo in palestra perfezionando la tecnica esecutiva e incrementare le abilità di forza e potenza (specialmente salti e balzi). Mentre in categorie più avanzate (U17 fino alla Prima Squadra) punta molto anche su un lavoro più specifico come sprint contro resistenza, sovraccarico eccentrico e azione esplosive (es. palla medica).

Infine, chiosa ammettendo che il feedback riguardo il lavoro svolto con il preparatore non si deve basare soltanto su un aumento del carico in palestra, ma è necessario analizzare I dati inerenti il miglioramento della performance (sprint, accelerazioni, decelerazioni, salto, etc.).

Eleonora Boccuni

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