MANDURIA. “Riunione aggiornamento situazione ospedale Giannuzzi. Proposta verifica ispettiva”

MANDURIA. “Riunione aggiornamento situazione ospedale Giannuzzi. Proposta verifica ispettiva”

Intervento di Domenico Sammarco, Capogruppo consiliare dei Progressisti

Avanti ieri, presso la sala consiliare del Comune di Manduria si è tenuta l’ennesima riunione tra i Sindaci del territorio del tarantino orientale e L’ASL di Taranto che avrebbe dovuto far chiarezza sulle numerose questioni di sicurezza del personale sanitario e dell’utenza, formazione del personale, mantenimento in piena sicurezza di alcuni reparti e agibilità differenziata del Pronto Soccorso.

E’ stato preso atto, dalle dichiarazioni di tutta la Dirigenza dell’Asl presente, al cui capo vi era il DG Avv. Stefano Rossi, che l’Ospedale di Manduria sarebbe operante nei crismi della piena sicurezza, con percorsi differenziati per covid e non covid, con spazi “sporco/pulito” efficientemente operativi, con personale addestrato alla gestione dei casi covid e alla pronta igienizzazione degli spazi. Insomma, una struttura che, addirittura, sembrerebbe dover fare invidia a tutti gli altri nosocomi.

Intervenendo nella discussione, molto pacata, in cui i Sindaci – salvo qualche intervento – hanno solo preso atto di “tali meraviglie” gestorie e stato chiesto alla Direzione Asl se i percorsi separati, i piani di sicurezza, la formazione del personale e l’agibilità del PS fossero tali solo sulle carte (che, ad onor di verità, sono state consegnate al silente Sindaco di Manduria) perché, per quel che ancora oggi ci viene comunicato dal personale sanitario – che, a seguito di specifici ordini di servizio, sono stati “richiamati” a non rilasciare dichiarazioni – le cose nei fatti starebbero diversamente.

Ci riferiscono che i percorsi, tutt’ora, non sono di fatto separati; che il personale non è stato formato a gestire il paziente covid; che mancano presidi di sicurezza; che l’igienizzazione viene effettuata senza alcune preparazione in merito; che nel Pronto Soccorso il paziente covid per essere trasportato ai reparti, è costretto ad attraversare le aree “non covid” con evidenti rischi per tutti.

Per di più, da oggi, il personale del 118, nel cui Set di Manduria sono ritornati (per ora sulla carta) gli infermieri – ma non il medico – sono costretti al trasporto “promiscuo” di utenti non covid con le chiamate di utenti covid o sospetti tali. Se da un lato fa piacere pensare che, forse, grazie alle proteste elevate sin dal primo giorno dal Gruppo Progressista, ci si sia resi conto della necessità del ripristino in loco del personale infermieristico, dall’altro lato inquieta – dal punto di vista della sicurezza sanitaria – tale ultima decisione della direzione sanitaria.

Poiché non è lecito pensare che gli operatori sanitari diffondano notizie infondate, non ravvedendone alcun motivo per farlo ove effettivamente operassero nella piena tranquillità (seppur emergenziale), né è altrettanto lecito dubitare del resoconto effettuato dai vertici dell’Asl di Taranto, si propone ufficialmente al DG dell’Azienda Sanitaria locale che venga nominata una Commissione Ispettiva di tecnici terzi che verifichi per l’appunto tecnicamente tale situazione.

Qualora da questo accesso ispettivo dovesse emergere quanto dagli stessi dichiarato, oltre a fare pubblicamente i complimenti per l’efficace azione sanitaria effettuata, rassicureremmo tutti, ciascuno per le proprie funzioni pubbliche, il personale sanitario, gli utenti e la cittadinanza tutta che non vi sono motivi di preoccupazione. Sarebbe, insomma, un’ulteriore apertura dell’Asl di Taranto che dimostrerebbe che non si ha nulla da temere.

In caso contrario, si sarebbe legittimati a pensare che, in fondo, se “le carte” sono a posto, in realtà la situazione di fatto può essere ben differente. E allora sì che, per citare Tito Livio – che tanto pare piacere alla Direzione dell’Asl di Taranto – “a cattivo principio, cattiva fine”, sarebbe necessario promuovere un accesso di ispettori del Ministero della Sanità al fine di verificarlo, nonché segnalarlo alle autorità competenti.

Si chiede, quindi, ancora una volta che il Sindaco di Manduria, in un’ottica di azione sinergica tra maggioranza e minoranza, faccia propria tale iniziativa e, anche insieme agli altri Sindaci, venga proposta in difesa del nostro ospedale, dei nostro personale sanitario, dei nostri utenti e del territorio del versante orientale jonico tutto.

Rosaria Ragni

viv@voce

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