TARANTO. Presentato al Cinema Bellarmino il cortometraggio Binario 1 prodotto dall’Istituto Statale Cabrini nell’ambito del Progetto “CineTa – Visioni Fuori Luogo”

TARANTO. Presentato al Cinema Bellarmino il cortometraggio Binario 1 prodotto dall’Istituto Statale Cabrini nell’ambito del Progetto “CineTa – Visioni Fuori Luogo”

Realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da Miur e Mibac, in collaborazione con la Sun Film Group, con la regia di Alessandro Zizzo e con l’attrice Valentina Corti

Alessandro Zizzo è tornato dietro la macchina da presa per realizzare un nuovo lavoro insieme agli alunni dell’Istituto Cabrini. Il regista ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti con i suoi cortometraggi “Bibliothèque”, “La morte del Sarago” e con il lungometraggio “La sabbia negli occhi”. Le sue ultime produzioni sono state il lungometraggio “L’ultimo giorno del toro” e il cortometraggio “Apolide”.

“Il progetto avvicina o avvicina ancora di più gli studenti al cinema e questo in senso generale e culturale, ed è già di per sé un valore, poi qui ci troviamo in un indirizzo Audiovisivo, quindi significa avvicinare i ragazzi alla pratica del lavoro e alle tecniche e metodologie, chiaramente ha un valore di tipo orientativo” ha riferito il Dirigente dott. Antonio d’ Itollo, MIUR – USR Puglia Ufficio VII Taranto.

“Dalla scuola all’azione – ha sottolineato il dirigente scolastico del Cabrini, Angela Maria Santarcangelo – l’iniziativa è nata dall’adesione ad un progetto del Miur e del Mibac sul cinema a scuola, avendo un indirizzo Audiovisivo, per mettere i ragazzi alla prova e per fare veramente cinema dal vivo. I ragazzi hanno voluto riscattare la città di Taranto, più volte ferita in questo periodo. Hanno pensato al Binario 1 della Stazione di Taranto ed hanno creato un vero e proprio snodo tra passato, presente e futuro.”

“E’ il secondo lavoro che ho fatto a Taranto – è il regista Alessandro Zizzo che parla – abbiamo coinvolto i ragazzi, li abbiamo avvicinati al cinema con delle proiezioni riguardanti i registi italiani perché mi rendo conto che spesso sono un po’ lontani dal cinema, per educarli all’analisi filmica, quindi alla visione ed al dibattito sui film di registi italiani che hanno fatto la storia del cinema. Ho trovato dei ragazzi davvero bravi, preparati che hanno sposato il progetto. Ed è importante perché loro vivono in una regione, la Puglia dove si generano tanti film, grazie al lavoro della Apulia Film Commission negli ultimi anni ormai non si contano più le produzioni che arrivano qui.

Un esempio di modernità della scuola tarantina e del Cabrini in particolare, ed ancora apprezzamenti arrivano da Gregorio Mariggiò, aiuto regista e direttore di produzione: “I ragazzi hanno appreso tutto, hanno dimostrato grande interesse e sul set sono stati davvero molto bravi, hanno risposto a tutte le nostre richieste lavorando con grande professionalità. Il Cabrini è veramente una bella scuola, una scuola di alto livello”.

E riportiamo infine anche i commenti di due docenti del Cabrini coinvolti nel progetto: “E’ un lavoro in erba, anche se molto curato – riferisce la coordinatrice del progetto Maria Giovanna Russo – ma è soprattutto la prova più importante per gli studenti del nostro corso ad indirizzo Audiovisivo, che hanno dovuto relazionarsi con i professionisti del settore, ve lo assicuro, non sfigurando mai!”

“In base alle ultime indagini dell’Anica – secondo Andrea Basile, color grading – c’è bisogno di tecnici specializzati nel mondo dell’Audiovisivo e quindi la nostra scuola cerca di formare al meglio i nostri studenti, proprio perché le professioni tecniche sono molto ricercate, una buona preparazione è davvero importante”.

L’intento è quello di fare crescere, attraverso la didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo, docenti e studenti poi consapevoli dell’esperienza cinematografica affinché non si venga assorbiti dall’universo omologante della società ma si coltivi uno sguardo critico, personale e individuale con le interrogazioni, i dubbi e le domande che il cinema ci offre.

Il cinema può aiutare a capire un po’ di più la vita e a viverla meglio, può servire a rilanciare la speranza di un cambiamento profondo della cultura, dei rapporto umani e dei modi di vivere.

Avere un’idea sul cinema significa avere un’idea sul mondo ebbene il cinema può essere e può fare tutto questo ma c’è bisogno della conoscenza dei meccanismi e della caratteristiche del linguaggio cinematografico.

Senza un’educazione all’immagine e una competenza adeguata per una visione consapevole del mezzo audiovisivo, non si riesce a decodificare correttamente i messaggi audiovisivi e si corre il rischio, tra l’altro, di essere molto influenzabili e di perdere la propria capacità di discernimento e di arbitrio, in una parola, la propria libertà.

Un treno in partenza da Taranto, diretto a Roma, un altro in partenza da Roma e diretto a Taranto, l’arrivo di Milù e la partenza di Flavio, sono l’emblema di storie quotidiane con sullo sfondo, i tormenti di una città che da tempo chiede di essere descritta in altro modo.

Così i giovani studenti del Cabrini, hanno in qualche maniera anticipato questa tendenza, lasciando a Milù, interpretata dall’attrice nazionale Valentina Corti (interprete riconosciuta di serie Tv come Un Medico in Famiglia o Don Matteo – ndr), e a Flavio, l’attore Giorgio Consoli, il compito di un racconto basato sulla resistenza al “fuggire” e la voglia, invece, di rimanere.

Sui binari della Stazione di Taranto c’è anche Roberto, l’attore Luca Mastrolitti con un mazzo di rose rosse in mano, che aspetta il concretizzarsi di un sogno o forse di un’illusione e una donna che curerà la sua delusione. Sogno e realtà che per una volta si incrociano su un binario unico: il binario uno della vita di questi interpreti del cortometraggio e tutta la città di Taranto.

Passato, presente e futuro vengono così raccontati nella sceneggiatura elaborata nel corso dei laboratori di cinematografia del Cabrini e poi affidata alle sapienti mani dello sceneggiatore e regista Alessandro Zizzo, come una trama su cui elaborare anche il sogno di destini diversi.

Nel corto-metraggio Binario 1, Taranto non è una città rassegnata, ma viva e vitale, persino nelle inflessioni dialettali che non sviliscono anzi rafforzano la visione del luogo in cui tutto si svolge. Il castello, il mare, le vie della città, e persino le cozze sono utilizzati come elemento identitario mai ghettizzante, partecipando così alla trasmissione di una immagine positiva della città che oggi “usa” anche il linguaggio del cinema per dimostrarsi diversa.

Vito Piepoli

 

Al progetto CineTa – Visioni Fuori Luogo hanno partecipato gli studenti Flora Pozzessere (assistente regia), Daniela Palombella (assistente regia), Alessandra Mancino (editing), Maickol Pizzolla (fotografie di scena), Marco Spineto (assistente alla fotografia), Sabrina Nardò (costumi), Comasia Napolitano e Lisa Impollonia (trucco e parrucco), Vanessa Pozzessere e Megan Onina (assistenti di produzione), insieme a Davide Lanese, Vincenzo Macripò, Claudio Russo. Del cast artistico hanno fatto parte gli studenti degli indirizzi audiovisivo, grafico, aziendale-turistico e chimico.

Il cast di esperti è stato composto da Alessandro Zizzo (regia), Gregorio Mariggiò (aiuto regista e direttore di produzione), Stefano Tramacere (D.O.P.), Davide Micocci (operatore D.O.P.), Diego Silvestri (elettricista macchinista), Davide Biancio (presa diretta), Davide Lanese (microfonista), Frankie Caradonna (editing e color grading), Andrea Basile (color grading e docente Cabrini), Maria Messinese (grafica e docente Cabrini).

Alla prima di “Binario 1” hanno partecipato con delega del presidente Emiliano, il consulente della Regione Puglia, Rocco De Franchi, il provveditore Antonio d’Itollo e l’assessore alla cultura del Comune di Francavilla Fontana, Maria Angelotti.

 

 

 

 

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