SINDACI DI SAVA NEI PASSATI DECENNI. Corrado Agusto, durò 18 mesi. Cambiò 24 assessori. E alla fine si dimise. E’ nei guinness dei primati!!!

SINDACI DI SAVA NEI PASSATI DECENNI. Corrado Agusto, durò 18 mesi. Cambiò 24 assessori. E alla fine si dimise. E’ nei guinness dei primati!!!

Da radical chic a servo sciocco di Dario IAIA

2014. Defenestrata Lucia Fasano Milizia si va alle elezioni anticipate. Ed ecco che emerge una figura nuovissima nel panorama politico savese: Corrado Agusto, ovvero il figlio della tanto amata donna Giulia farmacista storica. Erano i tempi questi in cui i così detti “uomini della società civile” entravano nel campo politico sperando di essere un buon motivo al rinnovamento.

Agusto viene messo a capo di un coalizione che vedeva esclusi i partiti della passata amministrazione, i Socialisti autonomisti e Forza Italia. Nella competizione elettorale vi erano ben 4 candidati sindaci: Corrado Agusto capeggiava una coalizione di ben 9 liste annoverando al suo interno la Margherita e i Democratici di sinistra. Aldo Maggi con la sua lista Udeur-popolari con al fianco i socialisti autonomisti e l’UDC.

Ninì De Cataldo correva per Forza Italia e Dario IAIA per Alleanza nazionale. Il responso elettorale fu schiacciante: Agusto vinse al primo turno con un lodevole 59%.

Il nostro giornale seguì attentamente tutte le vicessitudini di questa amministrazione e, francamente, ci eravamo illusi in quanto contavamo sul vento nuovo che si affacciava nel panorama politico savese, nel momento in cui i due “vecchi” della politica savese, Ninì De Cataldo e Bruno D’oria, furono messi fuori gioco. Ma ogni mese che passava si registrava un nulla di fatto ma la cosa più eclatante fu il continuo ricambio di assessori. Ben 24 sostituiti nell’arco dei 18 mesi di vita amministrativa. Un autentico record. Molto probabilmente sarà per davvero nel guinness.

Sono stati mesi di continui ligiti fra Consiglieri e assessori e Agusto non ha avuto per nulla la capacità di fare sintesi. E’ stata una bruttissima pagina per la storia del nostro paese. Agusto aveva bruciato le speranze di rinnovamento, dimostrando di non essere all’altezza della situazione.

Nel rapporto con il nostro giornale all’inizio fu “disponibile” al dialogo ma appena usammo le armi della critica il tutto si incrinò e diventò rovente. Non ci è stato tolto il saluto, a differenza di molti caproni tinteggiati di democrazia, ma in alcuni casi ha usato l’arma della bugia.

I fatti che credo possono interessare al nostro lettore. Nell’autunno del 2005 la sua amministrazione volle dare un contributo mensile ai tre giornali che trattavano Sava. “Il giornale di Sava”, “Viv@voce” e a “Liberamente” furono chiamati per la “lieta” e ufficiosa notizia. Interpellato declinai l’offerta in quanto, secondo la linea del nostro giornale, un mezzo di comunicazione deve essere libero di comunicare e quindi deve essere lontano dai finanziamenti pubblici.

Anzi, dissi di più. “Visto che volete dare 200euro ciascuno a Viv@voce, al Giornale di Sava e a Liberamente fatevi un pò di conti con questi soldi. In un anno sono 7.200euro e con questa cifra si possono benissimo sistemare le buche stradali”.

Parole chiare e tonde che scandì, alla presenza dell’allora assessore Antonio Liagi, al sindaco Agusto. In un incontro avvenuto in sala Amphipolis nei primi mesi del 2006, proprio in virtù della critica feroce di Viv@voce sul suo operato,  disse chiaro e tondo che il comportamento così accanito di Viv@voce contro la sua amministrazione era dettato dal fatto che non mi aveva concesso il contributo. Bugiardo.

Il nostro giornale ha sempre cercato, il più possibile, di essere coerente con il suo operato. E di questo ne sono fiero. Ma andiamo al nostro sindaco Agusto che butta la spugna dopo 18 mesi fatti vivere al paese in modo tribolante e inconcludente. Dopo che fa Agusto?

Si ferma al giro successivo il quale designa di nuovo Aldo Maggi alla guida del paese, ma rieccolo Agusto ricomparire nelle elezioni comunali del 2012 in una lista civica che appoggia la coalizione del candidato sindaco Dario IAIA e non è solo. C’è anche Salvatore De felice, ex PD. Quindi due “radical chic”, diciamo così che è meglio, che reggono l’amministrazione IAIA fino alla fine del mandato. Agusto ricopre per due anni la carica di assessore ai Servi sociali e, come suo solito, non lascia il segno del suo operato.

In cosa si caratterizzano i due in questo percorso? Agusto e De felice negano in Consiglio comunale la costituzione di una Commissione di indagine sulla voragine “Cerin” e questo la dice tutta quanto a democrazia rappresentativa. Ma Agusto ha fatto di più. Molto di più.

Ha posto la sua firma nella denuncia di IAIA contro di me per “diffamazione” e per aver “rovinato l’immagine del paese” con i miei articoli. I procedimenti sono ancora in corso presso il tribunale di Taranto. Noi siamo ancora qui, coerenti più che mai.

Ma Agusto farebbe bene a ritirarsi completamente a vita privata. Il suo passaggio nel panorama politico savese è da cancellare. Completamente.

Giovanni Caforio

viv@voce

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