MARUGGIO. “#LaBeneficienzaFattaInCasa. Il marketing del sindaco Longo”

MARUGGIO. “#LaBeneficienzaFattaInCasa. Il marketing del sindaco Longo”

Nota stampa del Meetup M5S maruggese

Pensavamo di averle viste tutte ma questo modo di fare beneficenza della locale onlus, pensiamo che in fatto di stranezze, le abbia superate tutte. Le regole del Marketing territoriale, utilizzate a scopi di beneficenza da diversi anni con una onlus che da sempre, ha fatto riferimento a quello che è l’attuale sindaco. Sfruttandone quindi il “marketing territoriale” ed utilizzando un Logo che richiama a tutti gli effetti il sindaco Longo, si usa questo atipico biglietto da visita per entrare nelle case degli indigenti Maruggesi. Dopo aver fatto opportune verifiche attraverso vari Enti, ritenendo che in taluni casi sia bene vederci chiaro, siamo giunti ad una conclusione: questa prassi pare non esser legiferata e pertanto, le varie onlus in questione, agiscono liberamente senza la necessità di interpretare una legge che non c’è.

Ma è pur vero che, il buonsenso e la decenza, dovrebbero portare a riflettere e a porsi mille interrogativi.

Il primo: può un cittadino istituire una onlus? Ebbene si!

Indi: Può un politico instituire una onlus? La legge lo permette!

Infine: a onlus in questione, può portare il nome di un sindaco in carica, che fu assessore ai servizi sociali? Anche in questo caso, la legge lo permette o meglio, non esiste un quadro normativo che specifichi se si possa o meno …

Certo è che, l’attuale sindaco, fino a qualche tempo fa, era rappresentante legale della onlus in questione tant’è che, qualche giorno orsono in un’accesa discussione sui social, fatto notare ad una delle sorelle cofondatrici l’arcano mistero, la stessa si fece carico nell’immediato, di porre rimedio ad uno scivolone e di cambiare i dati del sito che di fatto, fino ad allora, facevano riferimento appunto, al titolo societario del sindaco nonché fratello Longo.

Riteniamo opportuno che, chiunque si faccia carico di gestire dati sensibili attinenti lo stato di indigenza dei cittadini, abbia il dovere di garantire l’inviolabilità e la genuinità nella distribuzione di pacchi alimentari e quindi di farsi garante di tali atti benefici i quali, si intende, dovrebbero essere recepiti dai bisognosi, come un atto di donazione di un’associazione apartitica ed apolitica e non come il classico atto escogitato dalla politica locale per entrare in maniera subdola nelle case di povera gente, su cui di fatto, si va ad infierire psicologicamente.

Certi di non chiedere cose assurde, chiederemo a tutti gli organi preposti di fare chiarezza sulla vicenda affinché, ribadiamo, ne venga preservata la genuinità.

La beneficienza è un atto dovuto e certamente, la si fa senza metterne il marchio.

Un marchio che dal 2013, crea un grave conflitto d’interessi con chi ne preserva il cognome e quindi, l’attuale sindaco Longo al quale chiediamo di eliminare il LOGO della SUA FONDAZIONE dai pacchi alimentari certi che se vorrà continuare a farsi portatore di interessi per le persone indigenti, non sarà certo un LOGO a fare la differenza e a creare un quasi certo QUI PRO QUO.

viv@voce

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