Sava. “DIFENDIAMO GLI ULIVI: LA NOSTRA IDENTITA’ NON HA PREZZO!”

Lettera di “Gioventù Nazionale Sava” al nostro giornale

“Caro direttore e cari lettori,

Gioventù Nazionale Sava ha lanciato la campagna di sensibilizzazione #DIFENDIAMOGLIULIVI in merito al problema della Xylella Fastidiosa, coinvolgendo i commercianti Savesi, che ringraziamo ancora una volta per la loro disponibilità.                                                                                              

Oggi  vogliamo condividere con voi delle riflessioni in merito al problema.    Tale malattia, originaria del Centro – Sud America, si trasmette tramite un insetto, detto “cicala sputacchina”, e  si manifesta con ingiallimento delle foglie degli alberi, causato dalla disidratazione della pianta, portandola al deperimento nell’arco di cinque anni.

La nostra Puglia ha conosciuto questo batterio circa 5 anni, quando nel Leccese si è verificato il primo focolaio in un vivaio che importava piante dall’estero.

Finora la Xylella aveva colpito varie tipologie di alberi, ma mai l’ulivo: questo del Salento è il primo caso.                                                                                                

Di fronte al problema, l’Unione Europea ha deciso di “correre ai  ripari”, adottando misure drastiche, ovvero l’ABBATTIMENTO di tutti gli alberi infetti  (E NON SOLO).

Il commissario europeo per l’emergenza ha ripartito il Salento in due aree: la zona focolaio (Gallipoli) e la zona di eradicazione  (Nardò); inoltre è stata individuata una terza area, detta area cuscinetto, che serve ad impedire la propagazione del batterio nel resto d’Italia.

È stata prevista l’eradicazione di tutti gli alberi delle tre aree, nonostante NELLA ZONA DI ERADICAZIONE E NELLA ZONA CUSCINETTO LE PIANTE NON SIANO INFETTE! Si è diffusa negli ultimi giorni una statistica secondo la quale verranno abbattuti 300 alberi SANI per ogni albero infetto!

Per fronteggiare il malcontento dei Pugliesi, l’Unione Europea ha ipotizzato di stanziare un risarcimento in denaro  da dividere fra i vari agricoltori danneggiati,ma questa ipotesi non compensa il danno subito, che non è solo di natura patrimoniale, ma anche morale e culturale, in quanto i nostri ulivi raccontano la storia e i sacrifici di tante generazioni;  oppure sono state previste  opere di reimpianto ma, come direbbero i nostri contadini “cientu maioli no fannu n’aurlu secolari”, per dire che la monumentalità dei nostri ulivi secolari è insostituibile.

Le nostre perplessità continuano ed è per questo che continuiamo a dire: #DIFENDIAMOGLIULIVI!”

 

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