Epatite A nelle cozze: allerta alimentare del Ministero della Salute

Epatite A nelle cozze: allerta alimentare del Ministero della Salute

“Non mangiate i mitili prodotte da Irsvem di Bacoli (Na)”

Tramite il sistema d’allerta per alimenti e mangimi è stato segnalato il riscontro sul mercato italiano di cozze su cui è stato riscontrato il virus dell’epatite A e Norovirus (virus della famiglia dei Caliciviridae, responsabili di gastroenteriti acute di origine non batterica).

I mitili provengono dallo stabilimento IRSVEM, numero di riconoscimento CE IT 2 CDM, sito a Bacoli (Napoli) mentre l’allarme è stato lanciato dalle Autorità sanitarie della Campaniache  hanno attivato il sistema di allerta al fine di adottare le misure di ritiro dei lotti contaminati a tutela della salute pubblica. Riscontrata anche positività su campioni prelevati nell’allevamento di origine. Il Ministero ha chiesto la lista di distribuzione degli alimenti.

La nota del Ministero della Salute è eloquente nel riportare: “Essendo stata riscontrata la positività anche su campioni prelevati nell’allevamento di molluschicoltura di origine  (MITILIMONTESE SOC. COOP. MITILICOLTURA) il Ministero della salute ha richiesto alla Regione Campania la lista di distribuzione dei prodotti provenienti dall’allevamento, per completare le informazioni sulla tracciabilità dei lotti coinvolti e adottare i conseguenti provvedimenti, e di verificare se essi siano stati commercializzati anche da altri centri di spedizione molluschi”. 

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta del Ministero della salute avverte considerata la gravità del rischio per la salute umana correlata alla presenza dei due patogeni si raccomanda di non consumare il prodotto mitili con le seguenti caratteristiche:

Prodotto: mitili in retine 

Produttore: IRSVEM numero di riconoscimento CE IT 2 CDM sito a Bacoli (Napoli)

Rischio: Presenza di virus dell’epatite A e Norovirus

Paese di origine: Italia

Sono in corso ulteriori accertamenti da parte delle Autorità sanitarie locali per individuare le cause della contaminazione.

viv@voce

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