Agrinsieme e Copagri: a Bari per difendere l’agricoltura pugliese da Imu agricola, crisi di mercato e burocrazia

Agrinsieme e Copagri: a Bari per difendere l’agricoltura pugliese da Imu agricola, crisi di mercato e burocrazia

“Tutti a Bari il prossimo 9 marzo affinché le Istituzioni comprendano i problemi del settore ascoltando chi li affronta quotidianamente”

La crisi ormai annosa, l’iniqua Imu agricola e la “solita” burocrazia: problemi ma anche suggerimenti e idee racchiusi in un documento che mette insieme una pluralità di voci e di modelli di rappresentanza. «Insieme», infatti, è la parola d’ordine – come suggerisce il nome dato al coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane – per tutelare l’agricoltura e l’agroalimentare italiano e pugliese.

Schierati allo stesso tavolo, stamattina nella Cittadella delle Imprese, il presidente di Confagricoltura Taranto Luca Lazzàro, il vicepresidente vicario della Cia Raffaele Ignazzi, il presidente di Copagri Antonio Lupoli, Rita Macripò e Carlo Martello vicepresidente e presidente di Confcooperative hanno spiegato i tanti perché di una mobilitazione che coinvolge l’intero settore agricolo, afflitto da “mali” vecchi  e nuovi, frutto della crisi perdurante ed anche di colpevoli ritardi e cattive scelte dei policy makers.

«Le nostre idee – ha chiarito il presidente Luca Lazzàro – le abbiamo fissate in un “manifesto” in 13 punti. Dentro, tra le altre cose, c’è la “questione fiscale” legata all’IMU, una vera e propria patrimoniale travestita contro cui lotteremo senza tregua, ma anche l’applicazione della riforma della PAC, la rapida approvazione del Piano di Sviluppo Regionale, il taglio della burocrazia, la lotta alla Xylella, l’abolizione degli indici di congruità e un intervento deciso sui mercati in crisi (latte alla stalla, ortofrutta, olio di oliva ecc.) Le aziende agricole sono in forte difficoltà, nonostante qualche recente segnale positivo a livello di occupazione: il rischio, senza un’inversione di tendenza, è che molte aziende chiudano i battenti, così com’è già successo per 250 imprese agricole nell’ultimo anno».

Un’attenzione particolare è stata posta poi sul “caso Taranto” e sul recentissimo ordine del giorno che fa da corollario al decreto appena trasformato in legge, il quale – secondo Lazzàro – «seppur non risolutivo, rappresenta il primo importante atto formale dell’iter che dovrebbe consentire al Ministero delle Politiche Agricole di contribuire alle scelte per il rilancio dell’economia del nostro territorio nel costituendo “Tavolo Istituzionale Permanente per lo sviluppo dell’Area di Taranto. Con Agrinsieme mettiamo in campo, anche su questo fondamentale versante, la nostra proposta unitaria con al centro gli interessi delle aziende agricole e non per difendere poltrone e interessi di bottega».

Per il vicepresidente vicario della Cia, Raffaele Ignazzi, servono risposte chiare dalle Istituzioni: «Gli agricoltori sono stanchi di subire, c’è tanta disperazione e le aziende continuano a chiudere. Il gasolio è stato tagliato del 26% e si sta sviluppando un pericoloso mercato nero. L’Imu è una mazzata per il settore: una tassa in più, quando già non stiamo nei costi di produzione. Alla politica chiediamo che cosa vuol fare del nostro futuro, anche se sinora di fronte ai problemi la politica è scappata via: con Agrinsieme, a Bari, daremo un segnale forte perché abbiamo tutti gli stessi problemi».

Il presidente di Copagri, Antonio Lupoli, ha sottolineato che «c’è una grande mancanza di sensibilità verso il nostro settore. Serve unità delle rappresentante e degli obiettivi: è l’unico strumento reale per porre con forza i problemi del mondo agricolo, così come è successo per il decreto Ilva». Per il vicepresidente di Confcooperative Rita Macripò «si parla tanto di danno ambientale ma mai di chi l’ambiente lo difende quotidianamente, ossia gli agricoltori, veri custodi del territorio». «Si va avanti – ha rimarcato – perché c’è grande forza di volontà, ma è davvero dura per gli agricoltori continuare a resistere per difendere il proprio reddito contro burocrati e tasse».

Ricordiamo, infine, che la giornata di mobilitazione è in programma a Bari il prossimo 9 marzo 2015: l’appuntamento è in piazza Prefettura, alle 9,30.

Il “manifesto”

Di seguito i 13 punti su cui Agrinsieme e Copagri vogliono aprire un serio e ampio dibattito con il Parlamento, il Governo nazionale e quello regionale:

1. Superare la “questione fiscale”, cancellando o modificando sostanzialmente la norma relativa all’IMU, evitando vicende paradossali ed inaccettabili.

2. Accelerare l’applicazione della riforma della PAC. Esentare dalle penalità per il non rispetto del “greening”.

3. Approvare rapidamente il PSR, pubblicando i bandi più urgenti utilizzando le norme di collegamento tra vecchia e nuova programmazione. E’ altresì indispensabile attivare un fondo garanzia per le imprese per consentire l’accesso agli investimenti.

4. Attuare con tempestività i processi di semplificazione burocratica.

5. Ripristinare la precedente dotazione di gasolio agricolo.

6. Applicare le normative ambientali e sanitarie tenendo conto delle esigenze delle imprese, dei processi produttivi e della competitività.

7. Lotta alla Xylella fastidiosa: accelerare gli interventi proposti nel documento unitario delle organizzazioni agricole del   9 febbraio 2015.

8. Puntare sul “lavoro vero” in agricoltura , riducendo il cuneo fiscale e attivando misure specifiche per il settore (esempio consentire alla cooperative di trasformazione di svolgere operazioni colturali nei terreni dei soci;)

9. Abolire gli indici di congruità;

10. Approvare un piano straordinario regionale per la messa in sicurezza del territorio con il pieno coinvolgimento delle imprese agricole e forestali.

11. Intervenire sui mercati in crisi: rilanciare i consumi, l’export e rinsaldare le filiere (comparti in crisi scelti in base alle specificità ed alle sensibilità territoriali: ad es. crisi del latte alla stalla; ortofrutta; olio di oliva…).

12. Favorire l’aggregazione delle imprese agricole e agroalimentari pugliesi. A tal fine è indispensabile che la Regione Puglia stanzi adeguate risorse per rendere effettivamente operativa la legge regionale sulla cooperazione n.35 del 1.8.14.

13. Nell’ambito del Decreto Ilva di prossima conversione in legge, che sia prevista la partecipazione del Mipaaf al costituendo “Tavolo Istituzionale Permanente per lo sviluppo dell’Area di Taranto”.

 

viv@voce

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