Facebook caso: violentatore risarcito con 20.000 sterline da una corte dell’Irlanda del Nord

Un giudice ha rilevato che Facebook ha abusato informazioni di private nel non cancellare i messaggi

Ben 20.000 sterline, pari a 27.010,85 euro a titolo di risarcimento danni sono state riconosciute ad un violentatore condannato in passato, che aveva citato in giudizio Facebook e il gestore di una pagina chiamata “Mantenere i nostri bambini al sicuro dai predatori 2”.

In particolare a pagare dovranno essere Facebook Ireland Limited, che ha ospitato la pagina gestita dal signor Joseph McCloskey.L’Alta Corte di Belfast ha detto che le informazioni pubblicate dal sig McCloskey “danneggiano l’interesse pubblico, con il rischio di recidiva”.

L’attore, C. G., queste le iniziali, era stato condannato nel 2007 per una serie di reati sessuali. Era stato condannato a 10 anni di reclusione e rilasciato su licenza nel 2012.C. G.,  ha proposto un citazione per danni e un ricorso per ingiunzione sulla base del fatto che Facebook e il sig McCloskey avevano abusato d’informazioni private, con ciò violando gli articoli 2, 3 e 8 della Carta europea dei diritti dell’uomo, e rendendosi colpevoli di negligenza perseguibile.

Ha anche citato separatamente Facebook per i messaggi dal padre di una delle sue vittime.Il tribunale ha rilevato che il signor McCloskey aveva danneggiato C. G. per uso improprio di informazioni private e per molestie illegali.Il giudice ha anche emesso un decreto ingiuntivo nei confronti del signor McCloskey impedendogli di molestare o infastidire, C. G. sia per la pubblicazione, la distribuzione, la radiodiffusione o la trasmissione di qualsiasi informazione su Facebook o in altro modo.

Il magistrato ha anche ordinato a Facebook di chiudere il profilo / pagina “Mantenere i nostri bambini al sicuro dai predatori 2” e, come detto, ha stabilito un risarcimento nei confronti di C.G. di 20.000 sterline di cui 15.000 in solido tra Facebook e il signor McCloskey per quanto riguarda i messaggi di quest’ultimo.Il giudice ha anche condannato Facebook a pagargli 5.000,00 per i messaggi del padre di una delle vittime di C. G. che venivano pubblicati su una pagina separata.

A seguito della clamorosa decisione, alcuni giuristi britannici, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno predetto che potrebbe aprire la strada a richieste di risarcimento da parte di molti altri che si sentono danneggiati allo stesso modo.

Lascia un commento