SAVA. Una amministrazione inconcludente si avvia alla fine del terzo anno del mandato amministrativo

SAVA. Una amministrazione inconcludente si avvia alla fine del terzo anno del mandato amministrativo

L’amministrazione IAIA. Luci e ombre

Nacque in grande stile. In vera e propria pompa magna. Si avvalse, alla partenza, delle figure di due ex sindaci savesi, non molto remoti: Lucia Alba Fasano Milizia e Corrado Agusto. Sindaci savesi dell’ultimo decennio i quali sostituirono l’egemonia di Aldo Maggi. Quest’ultimo caratterizzò, e non poco, il paese per gli anni che andavano dal 1994 al 2002. Sulla figura, apparentemente rassicurante, dei due ex sindaci IAIA lasciava intendere che gli errori del passato non sarebbero potuti succedere più in quanto le esperienze di Lucia Fasano e Corrado Agusto potevano essere di insegnamento. Costruì così in laboratorio il suo “Patto per Sava”. Integrando anche vecchie scope di spogliatoio. Una volta vinta la tornata elettorale della primavera del 2012, senza molta fatica tra l’altro, gli toccava fare la squadra.

Ecco i giocatori: Calasso e Agusto, i due veterani. Alessandra Sileno, Maurizio e Fabio Pichierri le uniche nuove novità nell’amministrazione. La Sileno, senza nessuna esperienza istituzionale, era al suo primo debutto amministrativo, mentre invece i due Pichierri avevano dalla loro l’esperienza del passato in un paio di legislature sui banchi del Consiglio comunale. Quindi IAIA tagliava il nastro della partenza dopo aver consumato, mediaticamente, l’emozione della vittoria. Si parte. Pochi mesi e già si nota uno strano “impallamento” amministrativo.

Le emergenze del paese sono ancora lì sul tappeto e nulla si muove. Cimitero, buche stradali, viabilità urbana. Insomma, pare che tutto è fermo. In attesa di cosa non si sa. Intanto IAIA fa quadrato con i suoi Consiglieri e assessori. Diventa impermeabile a ogni forma di critica, una volta si diceva costruttiva ma non per lui, erige un muro contro tutti e contro tutto. L’opposizione, e il nostro giornale, sono i primi a verificare sul campo questo. Sembra tutto strano che tutto d’un colpo la spinta propulsiva che aveva IAIA nel rispetto degli altri si sia affievolita di botto. E cosa è emerso? Una specie di guerra contro tutti e contro tutto. Della serie “noi siamo migliori di chiunque ci critica o ci attacca”.

Se quest’ultima dicitura fosse supportata dai fatti, allora avrebbe la migliore delle ragioni. Ma ahimè IAIA constata solo una cosa, dato di fatto: ha la forza numerica per proseguire il suo mandato amministrativo e sbandiera, spesso e volentieri, che sono 5 anni di mandato e che vorrebbe essere giudicato alla fine dello stesso. Ma questo non basta. Assolutamente. Vengono messi ai raggi x i suoi assessori e lui stesso, dal nostro giornale, è il risultato è inequivocabile: squadra amministrativa priva di iniziativa e mediocre nel raggiungimento di risultati. Diagnosi reale. Eppure al suo interno amministrativo IAIA aveva, ed ha tuttora, due assessori che vantano dalla loro una purchè esperienza amministrativa precedente.

Ma i fatti sono i fatti, e le parole valgono soltanto fino a quando non vengono smentite dai fatti. Calasso, assessore ai Lavori pubblici, sembra smarrito. Pare che non si raccapezzi con buche stradali e altro del suo comparto. Forse, e non credo che sia solo forse, la sua figura amministrativa passata si avvaleva della regia di Aldo Maggi. Ah bè … c’era un supervisore sul suo lavoro passato. Agusto, invece, viene relegato ad una branca amministrativa, Servizi sociali, che richiederebbe elasticità nell’affrontare le molteplici esigenze di chi sta indietro nella nostra comunità. E sono tanti. Ma Agusto sembra come quei scolaretti che vengono eletti dalla maestra come capoclasse ma avviano il loro compito con svogliatezza. Quasi con fastidio.

Ma il sindaco pro tempore savese continua, imperterrito, nella sua analisi: quadrato contro tutto e tutti. Dalle colonne del nostro giornale chiediamo una verifica amministrativa, tale questa che dovrebbe misurare il lavoro fatto nei due anni passati dai suoi giocatori. Ma chè. Non se ne parla proprio. Della serie “squadra che vince non si cambia”. Ma questo slogan, molto probabilmente, poteva valere quando i risultati erano tangibili e ben evidenti. La politica è questa. Anzi, è solo questa. E risulta il classico dei classici il “tirare a campare”. Ma quanto può durare questo. Quanto? Diventa una vera e propria eutanasia. Di Alessandra Sileno sappiamo ben poco. Forse c’è un ordine di scuderia che vieta ai cavalli di parlare con Viv@voce.

Ma questo non ci cambia la vita. Anzi, rafforza l’idea che abbiamo di questa amministrazione nata con la velleità di partecipare a campionati più blasonati ma, poverina, si trova oggi a dover lottare per non retrocedere. Dei due Pichierri, Maurizio e Fabio, non abbiamo notizie. Sappiamo solo che la zona industriale, di pertinenza del Pichierri Maurizio, è al degrado più completo. Del Fabio Pichierri, assessore all’Ecologia e all’Ambiente e anche vicesindaco, basta vedere il paese, e le sue periferie, così ci facciamo l’idea di come opera nel suo comparto.

Che dire del sindaco pro tempore IAIA? Forse credeva che amministrare Sava era una discesa. Ma quest’ultima lo è stata solo nel momento in cui il savese gli ha dato la sua fiducia. Ora, pare, che non ce l’ha più. Che conti tranquillamente i giorni, o i mesi, oppure gli anni, che lo separano dall’abbandono del nostro Palazzo municipale. In attesa di qualche botto, certamente non natalizio, che sta per esplodere sulla sua amministrazione. Diceva in campagna elettorale “trasparenza & legalità”, vero? Le bucce di banane fanno fare delle brutte, e irrimediabili, scivolate.

Gli arti inferiori si possono rompere o lesionare.

Aspettiamo, con molta calma, la fase del dopo caduta …

Giovanni Caforio








viv@voce

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