TARANTO. Peacelink: “Taranto agli ultimi posti per la qualità della vita”

TARANTO.  Peacelink: “Taranto agli ultimi posti per la qualità della vita”

Fulvia Gravame: “A Taranto serve un cambiamento radicale”

 

E’ questo l’allarme lanciato dall’ esponente di Peacelink, a seguito dell’uscita dei dati rilevati dal quotidiano economico “Il Sole 24 ore”; i quali rivelano che il capoluogo jonico si posiziona tra gli ultimi posti nella classifica delle città italiane, stimate in base alla loro qualità della vita.

All’origine dell’esito di questo deludente risultato, secondo la responsabile Gravame, vi sarebbe un mancato intervento, da parte degli enti competenti, sui punti critici che impediscono uno sviluppo fiorente della città. E, in particolar modo, mancherebbe un’azione concreta, volta al miglioramento delle condizioni urbanistiche di Taranto,  che tenga conto degli indicatori utilizzati dal Sole 24 ore per stabilire il livello della qualità di vita in ogni città d’Italia.

I suddetti parametri sono trentasei e si suddividono per settori, quali: il tenore di vita, servizi e ambiente, ordine pubblico, affari e lavoro, popolazione e tempo libero.

Il problema che si avverte è la mancanza di un’attenta e mirata strategia che tenga conto delle singole problematiche che riguardano ciascun settore di riferimento, oltre alla cecità degli enti preposti allo sviluppo cittadino di fronte agli storici problemi che affliggono la città. Tra questi vi è l’inquinamento e la questione “Ilva”, che da anni divide i tarantini in favorevoli o sfavorevoli alle ripercussioni che l’industria siderurgica ha avuto nella creazione di posti di lavoro.

Fulvia Gravame , in merito a quest’ultima controversa questione, ritiene che l’Ilva sino ad ora sia stata annichilitrice di posti di lavoro, e non portatrice di impiego.

Per questo, conclude l’esponente di Peacelink, il cambiamento radicale da lei auspicato per la città di Taranto deve servire a costruire un “futuro migliore ed ecologicamente sostenibile per noi e le future generazioni”.

Roberto Caffo

viv@voce

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